La vicenda

Che ne sarà ora dell’ex Diamond?

Giuseppe Di Bisceglie
Giuseppe Di Bisceglie
L'ingresso di quello che un tempo fu il Diamond
I dubbi e i timori del sindaco, le rassicurazioni di Cannillo: «Tornerà ad essere motivo di orgoglio»
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«Che ne sarà ora dell’ex Diamond?». Da ieri è la domanda che affolla i social network, l’interrogativo che in tanti si pongono e al quale, al momento, nessuno ha dato una precisa risposta.

In tanti auspicano che quello che fu un glorioso centro sportivo possa rinascere, mantenendo la sua vocazione originaria, senza perdere la sua natura. La società Cannillo, che ha acquisito l’immobile, ha garantito che la struttura «tornerà ad essere motivo di orgoglio per Corato e per i coratini» auspicando che la Città possa essere portatrice di «stimoli ed idee».

Sulla vicenda Diamond, tuttavia, si è consumato uno scontro acceso, seppur a distanza e a suoni di dichiarazioni a mezzo stampa, tra istituzioni e privati, tra il Sindaco De Benedittis e il soggetto privato che si è aggiudicato il bene. Dichiarazioni che hanno consentito alla cittadinanza di venire a conoscenza di importanti passaggi preliminari all’ultima udienza per l’aggiudicazione del bene, dopo otto sedute di asta andate deserte.

«Ci eravamo convinti a scendere in campo per questa questione quando abbiamo visto che non solo le aste sono andate tutte deserte ma quando abbiamo capito che l’intento del privato poteva non essere quello di confermare la presenza di un centro sportivo nell’area» ha affermato il sindaco De Benedittis nel corso di una trasmissione televisiva poche ore dopo l’aggiudicazione del bene alla società creditrice “Penelope” per conto – si è saputo successivamente – della società Cannillo.

Affermazioni che, alla luce del recente comunicato diffuso dalla società Cannillo, in cui si fa riferimento a «un costante dialogo con le massime cariche istituzionali e dirigenziali del Comune» e ad «incontri avvenuti a Palazzo San Cataldo sin dal novembre 2022», lasciano pensare al fatto che in Comune si fosse a conoscenza delle intenzioni di Cannillo di acquisire il bene ed eventualmente di destinarlo ad altro uso.

D’altra parte il sindaco, già durante la seduta di consiglio comunale dello scorso 30 ottobre, in cui si è deliberata la partecipazione all’asta, aveva evidenziato che l’eventuale acquisizione da parte di un privato dell’area avrebbe potuto sconvolgerne la vocazione iniziale. Concetto ribadito anche alla giornalista Mary Tota nel corso della diretta su StarTv96. «Non è assolutamente detto che sarà un centro sportivo. Noi punteremo a che la destinazione di quell’area sia a centro sportivo, ma se un privato ne vuole fare un mega parcheggio, un centro direzionale, o comunque strutture funzionali a servizi ma riguardanti l’attività privata, non possiamo farci nulla».

«Una piscinetta? Ma anche no!»

Il sindaco De Benedittis dinanzi all'ingresso della struttura gira un videomessaggio alla cittadinanza
Il sindaco De Benedittis dinanzi all'ingresso della struttura gira un videomessaggio alla cittadinanza

Il sogno della “Cittadella dello Sport” che ha animato sin dallo scorso marzo tutta l’attività finalizzata alla partecipazione all’asta da parte del Comune evidentemente non potrà essere realizzato, o per lo meno, secondo quelle che erano le visioni del presidente della commissione urbanistica Arsale.

Sempre nel corso della trasmissione di StarTv96, il sindaco ha infatti affermato: «Che poi si voglia fare un contentino alla città, un regalino che può essere una piscina…No grazie, ma anche no!. La città ha bisogno di altro, di restituzione di dignità, di diritti, di libertà di progettare in grande, rispetto a quanto non si sia fatto finora». Una affermazione quasi stizzita legata al fatto che l’intervento del privato è stato percepito come uno “sgambetto” alla definizione di un disegno coerente e di pubblico interesse. Lo stesso pubblico interesse dinanzi al quale, secondo l’auspicio del primo cittadino, il privato avrebbe dovuto fare un passo indietro.

«Nel momento in cui il Comune dichiara la propria intenzione di acquisirlo (il bene all’asta, ndr) al patrimonio collettivo per garantire alla città quel centro sportivo tutto ripensato e rinnovato penso che un minimo di senso delle istituzioni e rispetto dell’interesse pubblico possa indurre il privato a fermarsi. Così non è stato, la legge lo consente e prendiamo atto di questo» ha poi detto il sindaco.

E ha aggiunto: «Se il privato vuole confermare il centro sportivo ben venga. Rimane il fatto che, a mio parere, quando c’è lo Stato che decide di acquisire un’opera a tutela dell’interesse pubblico il privato deve sempre fare un passo indietro. Questo purtroppo non avviene».

Frasi che non sono state accolte di buon grado dalla società Cannillo: «Ci rammarica constatare come, anche fra i “Primi”, ci sia chi, anziché lodare l’acume e la perizia nel portare a termine un’operazione oggettivamente complessa, adombra e disprezza l’operato non solo del singolo, ma di tutti gli imprenditori» scrive in una nota.

I tempi dell'operazione

La seduta della commissione urbanistica del 6 marzo 2023
La seduta della commissione urbanistica del 6 marzo 2023

Grazie al comunicato stampa diffuso da Cannillo nella mattinata di oggi, 9 novembre, è anche possibile provare a scandire i tempi che hanno portato alla conclusione delle operazioni di acquisizione dell’ex Diamond. Una operazione pianificata «da tempo, con discrezione e trasparenza», «che ha richiesto più di un anno di lavoro».

«Una lunga trattativa con il creditore procedente iniziata ad ottobre 2022 e conclusasi a settembre 2023 con la firma di un articolato contratto irrevocabile» spiegano dalla società.

Una operazione, dunque, partita antecedentemente alla prima seduta di commissione (quella del 6 marzo 2023) nella quale si parlò dell’idea di acquisire il bene e terminata prima dell’ultima commissione (quella del 23 ottobre), in cui si decise di portare in consiglio comunale (poi celebratosi il 30 ottobre) la proposta di partecipazione all’asta.

Mentre a Palazzo di Città si studiava, si riunivano commissioni, si celebravano consigli comunali, Cannillo già aveva firmato il «contratto irrevocabile teso a blindare l’acquisto a condizioni definite». E, a quanto pare, nessuno a Palazzo di Città lo sapeva.

Quel che si apprende, tuttavia, è che l’interesse di Cannillo per «individuare soluzioni che consentissero alla struttura di essere recuperata nel rispetto della destinazione dell’area, del valore per la Città e delle legittime aspettative imprenditoriali» era ben noto già dal novembre 2022.

Se vi siano state ulteriori occasioni di dialogo tra i rappresentanti della Cannillo e i rappresentanti comunali, sino alla data di convocazione della commissione del 6 marzo 2023, non è noto. Ma Cannillo assicura nel suo comunicato: «Nulla lasciava presagire che l’amministrazione comunale intendesse acquisire l’immobile a patrimonio, circostanza che, al netto delle considerazioni di merito, avrebbe certamente pesato sulle nostre valutazioni nonché, ovviamente e soprattutto, su quelle del creditore». Insomma: «Quando sono cominciate a circolare voci di un interesse concreto del Comune (i.e. intervento della consigliera D’Introno in c.c.), non c’era più spazio per alcun ripensamento, come qualcuno, ingenuamente o in malafede, continua a sostenere».

La parola chiave di tutta l’operazione, dunque, appare essere l’aggettivo “concreto”. Troppo tardi. I famosi “sette mesi” di riflessione e di approfondimento sulla possibilità di partecipare all’asta contestati dai banchi dell’opposizione, sono stati fatali per il sogno del “Diamond comunale”.

Cannillo, a quanto si può intendere dal comunicato, sarebbe stato disposto ad un passo a lato o addirittura indietro se… Una eventualità che ora non è più possibile valutare.

L'auspicio

Il sogno della “Cittadella Comunale dello Sport” è definitivamente sfumato, ma non è ancora svanito quello dei coratini di vedere rinascere nella nostra città un centro sportivo di grande importanza, completo e punto di riferimento per tutta la regione.

In fondo il Diamond, sempre gestito da privati, lo è stato.

giovedì 9 Novembre 2023

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Tonino
Tonino
5 mesi fa

Ad oggi qual è la destinazione d’uso dell’area? Ci potrebbero essere interventi modificativi della destinazione d’uso? A questa domanda dovrebbe rispondere la nostra Amministrazione.
Non credo che da un centro sportivo possano sorgere palazzine o locali commerciali.
Qualcuno potrebbe chiarire la mia non competenza in ambito urbanistico.
Grazie

un coratino
un coratino
5 mesi fa

….leggendo i vari articoli sull’argomento mi sembra di assistere ad una partita di Monopoli…
Ci manca solo che il Sig. Cannillo, Imprenditore con la I maiuscola, faccia la contromossa….rivenderlo al Comune e così vediamo cosa effettivamente realizzate per la comunità coratina.

F.L
F.L
5 mesi fa
Rispondi a  un coratino

il sindaco si poteva svegliare prima con la sua amministrazione ora che uscito un sano imprenditore sta facendo il pianto del coccodrillo per farsi credere PS invito Corato live a mettere questo messaggio grazie

Genny
Genny
5 mesi fa

Quel centro rimesso a nuovo potrebbe fruttare molto ma molto di più come centro sportivo che non come centro commerciale o quant’altro…..le strutture sportive mancano nei paesi limitrofi quindi potremmo essere sicuramente un fiore all’occhiello…… ovviamente con le cose fatte bene….buon lavoro