Il Diamond
La decisione

Il Comune proverà ad acquistare il Diamond: ok del consiglio alla partecipazione all’asta

Giuseppe Cantatore
Giuseppe Cantatore
Il sindaco De Benedittis: «Non è un salto nel buio». L'opposizione: «Troppi dubbi sulla gestione». Approvato anche il Documento Unico di Programmazione 2024-2026
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Il prossimo 8 novembre, quando si terrà la prossima asta giudiziaria, tra coloro che proveranno ad acquistare il Diamond ci sarà anche il Comune. Lo ha deciso ieri sera il consiglio comunale, chiamato ad esprimersi sul destino di una struttura ora vandalizzata e ridotta un rudere, ma a lungo fiore all’occhiello della città che per anni ha dato, a coratini e non, la possibilità di praticare nuoto e tanti altri sport.

Il punto è passato con i 15 voti della maggioranza più quello del consigliere Mastrodonato (Azione). In sette – Vito e Michele Bovino (Nuova Umanità), D’Introno (Pd), Perrone, Salerno, Bucci e Diaferia (Direzione Corato) – hanno deciso di astenersi, motivando la scelta i tanti dubbi sulla futura gestione della struttura.

Il sindaco De Benedittis: «Non è un salto nel buio»

Il consiglio comunale
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«Come città ci siamo sempre interrogati rispetto al destino tragico di questa struttura costruita da privati su zona Fi» ha esordito il sindaco De Benedittis. «La nostra volontà di provare ad acquistare il Diamond è maturata lentamente. È stato il consigliere Michele Arsale ad insistere su questo punto con molta determinazione. La mia prima reazione è stata di scetticismo, poi abbiamo discusso con le varie forze politiche, abbiamo fatto indagini di mercato e approfondimenti. E, col passare dei mesi, abbiamo sviluppato questo convincimento».

Due i punti fondamentali su cui si poggia la scelta dell’amministrazione.

«Si tratta di una opportunità importante della città perché già il suolo ha il suo valore – ha proseguito il sindaco – e poi, dal lavoro degli uffici, è emersa anche la congruità del prezzo fissato dall’asta. C’è poi da parte nostra la volontà di salvaguardare uno spazio pubblico destinato soprattutto all’attività sportiva e ricreativa e il diritto della città di riavere un luogo che nel passato è stato così bello. Vogliamo che torni ad essere così. Anche perché, grazie alla vicinanza con lo stadio che a breve sarà ristrutturato e dal palazzetto che abbiamo candidato alla riqualificazione con il bando sport e periferie, verrebbe fuori una vera cittadella dello sport. La struttura ovviamente andrebbe ripensata e adeguata ai tempi. La città guarda con grande favore a questo acquisto e, per le nostre valutazioni, non è un salto nel buio».

Gli interrogativi sono tutti rivolti verso la gestione della struttura.

«Qualora ci aggiudicassimo il Diamond avremmo di fronte due strade» ha illustrato De Benedittis. «Il Comune potrebbe ristrutturare a sue spese, ma è una strada onerosa che dovrebbe essere ben valutata. Oppure si potrebbe optare per il partenariato pubblico-privato. Da indagini di mercato posso dire che c’è grande interesse dei privati sia per la ristrutturazione che per la gestione. Queste valutazioni, però, le faremo dopo l’acquisto. Di certo Corato ha tanto bisogno di nuove strutture sportive, vista la cronica mancanza da questo punto di vista. E noi vogliamo salvare questo spazio perché torni a svolgere la sua funzione pubblica».

Tutti i consiglieri di maggioranza si sono mostrati compatti e convinti nel dare la propria adesione alla “operazione Diamond”, a cominciare dal consigliere Arsale che si è detto «emozionato e orgoglioso per aver sollecitato questo dibattito politico. In caso di assegnazione – ha sottolineato – ci saranno le condizioni per recuperare l’area e l’impianto sportivo».

I numeri del (potenziale) acquisto

Il consiglio comunale
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Il Diamond è stato messo in vendita tramite un’asta giudiziaria il 16 ottobre 2019. Da quel giorno si sono succedute ben otto udienze, tutte andate deserte. Nel frattempo il prezzo è crollato. Se quattro anni fa per i 21.380 metri quadrati che compongono il centro, il prezzo base indicato nella perizia era di 11 milioni e 291.742 euro, ora il costo è sceso a 2 milioni e 483.500 euro, a fronte di un bene che prudenzialmente è stato valutato circa 3 milioni e 100mila euro.

Se il Comune si aggiudicasse l’asta (per partecipare alla quale occorre versare una cauzione di 241.200 euro prelevati da risorse comunali), l’acquisto avverrebbe tramite un finanziamento con Cassa Depositi e Prestiti. «Secondo una simulazione di un mutuo trentennale con un tasso al 5% – ha spiegato l’assessore Sciscioli – viene fuori una rata di circa 162mila euro all’anno tra quota capitale e interessi. Si tratta di una somma perfettamente sostenibile che non può alterare le casse comunali. Abbiamo ampi margini per contrarre finanziamenti. Potremmo accendere mutui in grado di generare interessi per oltre 3 milioni, mentre ad oggi ne paghiamo 86mila euro».

«Troppi dubbi sulla gestione»

Il consiglio comunale
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«Questi numeri non sono sufficienti» ha replicato la consigliera D’Introno. «Non si comprende ancora come l’amministrazione intenda fronteggiare i costi di messa in sicurezza, ristrutturazione e gestione dell’immobile. In commissione il sindaco ha detto che “al momento acquistiamo immobile e poi valuteremo il resto”. Ma chi amministra dovrebbe avere la diligenza del buon padre di famiglia. Parlare della capacità di indebitamento è un fatto un po’ astratto, i conti vanno fatti considerando le entrate effettive. Per sopportare questa ulteriore spesa il Comune dovrà ridurre le spese politiche e i costi per gli eventi, oppure dovrà far crescere le entrate magari aumentando le tasse?».

«La situazione per l’acquisizione della struttura appare ghiotta» ha detto il consigliere Salerno – ma la mancanza di un piano organico della valutazione dei costi per il ripristino e di un valido piano di gestione lasciano fondati dubbi sul fatto che questa possa essere una cosa più grande di noi e che si possa creare una cattedrale nel deserto. Per convincere il consiglio che non si sta facendo un salto nel buio ci vorrebbe qualche elemento in più, altrimenti non si comprende come questa futura attività potrebbe sostenersi. Il Comune vorrebbe gestire anche attività collaterali presenti all’epoca, come pizzeria e bingo? Non vogliamo tarpare le ali a una possibilità che questa amministrazione si vuole dare anche perché riteniamo fondate le ragioni su cui poggia l’acquisto. Ma sulla gestione abbiamo grosse perplessità e quindi ci asteniamo dal voto».

«Fatto l’affare dell’acquisto, del dopo cosa ne sarà?» ha rimarcato Vito Bovino. «Un’amministrazione che fa delle scelte avrebbe dovuto valutare questi aspetti sin da ora. Stiamo comprando qualcosa che ci costerà in maniera esorbitante rispetto al prezzo di partenza. Ci asteniamo perché non siamo in grado di valutare l’operazione nella sua completezza».

Il consiglio comunale
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«Nessuno vuole che il Diamond non si acquisti, l’ho detto anche io da candidato sindaco – ha affermato Perrone – ma il discorso verte sulla gestione successiva. È mancato un approfondimento su questo aspetto. Io dico che è impossibile pensare a una gestione pubblica. Voglio poi smentire chi dice che l’acquisto viene fatto per evitare che altri lo prendano e realizzino qualcosa di diverso rispetto a quello che c’era prima: ribadisco che lì può nascere solo un impianto sportivo. Quindi questa preoccupazione che venga sottratto l’impianto non esiste. La nostra astensione è comunque un atto di fiducia. Quanto alla sostenibilità della spesa, vorrei sottolineare che dal prossimo gennaio si parla di patto di stabilità e quindi la liquidità del Comune potrebbe essere molto diversa da quella attuale».

«Quella è un’area Fi, ma non è detto che la destinazione debba essere per forza quella di impianto sportivo» ha replicato De Benedittis. «Quindi se un privato lo acquista può anche farci altro o qualcosa a servizio di altro. In questo senso la nostra intenzione di acquistare si carica di ulteriore significato, ovvero quello di realizzare un centro sportivo. Proponendoci come acquirenti all’asta stiamo cercando di sbarrare la strada alla speculazione e di conservare il valore pubblico di questa struttura, sperando che tutti vogliano bene alla città e che l’asta possa vedere prevalere l’interesse pubblico».

Approvato anche il Dup 2024-2026

Il consiglio comunale di ieri sera ha approvato anche il Dup, il Documento Unico di Programmazione relativo al triennio 2024-2026. Si tratta del principale strumento per la guida strategica e operativa di un Comune e rappresenta il presupposto necessario di tutti gli altri strumenti di programmazione.

«Quest’anno siamo riusciti ad approvare il Dup quasi nei tempi (la scadenza di legge è fissata al 31 luglio), così da arrivare ad approvare il bilancio di previsione entro il 31 dicembre 2023, cosa abbastanza nuova per questo ente. Questo documento non si discosta dal Dup precedente approvato solo tre mesi fa» ha detto l’assessore Sciscioli. Il punto è passato con 15 voti a favore (quelli della maggioranza), 6 contrari (Vito e Michele Bovino, Perrone, Salerno, Bucci e Diaferia) e l’astensione della consigliera D’Introno.

martedì 31 Ottobre 2023

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Gino
Gino
6 mesi fa

Questi non sanno cosa vuol dire : Gestione

X corato
X corato
6 mesi fa

No comment..manca la lungimiranza imprenditoriale di un bene importante e oneroso..saranno guai per noi..io non so come il sindaco non legga i commenti degli articoli..l’80% è contro..come diamine fa a dire che la città è a favore? Ha lanciato una piattaforma? Ho a parlato con i suoi stretti, strettissimi e “attenti” consiglieri? Pover a nu! Na ma pighià mazzat!

asta mia cara asta...
asta mia cara asta...
6 mesi fa

chissà come mai questo accanimento nel voler acquistare il Diamond… chissà cosa vogliono dimostrare…

Gino
Gino
6 mesi fa

Vogliono dimostrare a se stessi che dopo 3 anni di amministrazione INCONSISTENTE, sono capaci di fare qualcosa. Qualcosa che manco loro stessi hanno CAPITO cosa vuol essere.

FC=FC
FC=FC
6 mesi fa

Non riescono a gestire il ponte di Via Ruvo, le strisce pedonali, i semafori , il traffico, l’inquinamento, i rifiuti che li coprono, cioè il minimo indispensabile che dovrebbe fare una normale amministrazione, figuriamoci se devono gestire una struttura come l’ex piscina.

X corato
X corato
6 mesi fa
Rispondi a  FC=FC

Aggiungerei anche gli scoli delle strade (i tombini) che sono intasati da anni e appena piove ci allegheremo..poi vediamo di chi è la colpa. È stato segnalato, scritto ecc. e cosa hanno fatto?? NULLA!

Luigi Murgiano
Luigi Murgiano
6 mesi fa

Su questa cosa sostengo pienamente l’amministrazione.

Umberto R
Umberto R
6 mesi fa

Dubbi legittimi…
Sono curioso di vedere se all’asta parteciperà solo il comune;-)

Cataldo
Cataldo
6 mesi fa

Quindi la quota pro capite sarebbe 4 euro l’anno per 30 anni. Mi sembra un buon affare. Fortunati noi ad avere pochi ma valenti amministratori che decidono i buoni affari per noi! Davvero bravi

Ansari Moltres
Ansari Moltres
6 mesi fa

Domandiamoci perché, dopo tre anni di assenteismo il nostro senatore è tornato proprio per la seduta del Consiglio Comunale sul Diamond.

miky
miky
6 mesi fa
Rispondi a  Ansari Moltres

Perché?

Pier Luigi
Pier Luigi
6 mesi fa
Rispondi a  Ansari Moltres

Sicuramente non per il bene della comunità, visto che ha fatto l’assenteista per tre anni; e i lecchini che gli vanno ancora dietro.