Dietro le quinte della festa patronale: gli arredi sacri rivedono la luce

I componenti della Deputazione Maggiore aprono gli armadi e tirano fuori gli arredi sacri. Li prendono con attenzione, li controllano e li sistemano. È iniziata con questa cura e queste attenzioni, dietro le quinte, la festa patronale in onore di San Cataldo che scatterà ufficialmente sabato prossimo. Gesti antichi e preparativi poco visibili che però sanno di devozione e tradizione. Il “rito” si è svolto martedì pomeriggio e per chi vi ha partecipato è stata è «un’emozione che si rinnova ogni anno».

Come si può vedere nelle immagini scattate da Cataldo Mennuti, è stata presa dalla cassaforte il busto d’argento di San Cataldo – già esposta in Chiesa Matrice – poi è stato montato il “paliotto“, ovvero lo stendardo che precede la processione, e anche il “Cielo a divozione della popolazione di Corato a San Cataldo“, anch’esso portato in processione. Una particolarità di questa grande copertura in stoffa e filo d’oro è il fatto di essere sorretta da 8 bastoni, 4 a destra e 4 a sinistra, ciascuno dei quali richiama i mestieri delle persone che nell’800 hanno contribuito a realizzarlo. Sui bastoni di sinistra ci sono i proprietari delle masserie, i contadini, gli ortolani e i commercianti stradali di mandorle. A sinistra invece, ci sono i muratori, ancora i contadini, gli osti e i caprai.

Oggi e domani, intanto, prosegue il triduo in preparazione della festa. In Chiesa Matrice alle 18.30 c’è il rosario meditato e alle 19  la Santa messa.