«Assolto per non aver commesso il fatto». È quanto hanno stabilito i giudici del Tribunale di Trani (presidente Rossella Volpe, a latere Sara Pedone e Giada Azadi) al termine del processo di primo grado in cui era imputato un 47enne di Corato, accusato di aver accoltellato il fratello che non lo aveva invitato al suo matrimonio.
Per lui il pubblico ministero, Francesco Tosto, aveva richiesto la pena di 8 anni e 6 mesi di reclusione.
Il collegio giudicante ha accolto le tesi della difesa, sostenute dall’avvocato Alessandro Faggiani, scagionando l’imputato dall’accusa di tentato omicidio in concorso con suo figlio, ora 21enne, il quale è stato giudicato con rito abbreviato.
Il tribunale motiverà la sentenza entro 90 giorni dalla sua emissione.
I fatti per i quali il 47enne era stato arrestato e quindi è stato giudicato risalgono alla notte tra il 30 giugno e il 1 luglio del 2022. I due – ricostruirono gli inquirenti – proprio mentre era in corso la “serenata” sotto casa della sposa, si sarebbero resi protagonisti di un violento litigio nel quale rimasero feriti lo sposo e un altro parente, colpiti da alcuni fendenti. L’arma non è mai stata ritrovata. Le due persone accoltellate riportarono ferite giudicate guaribili in 30 giorni.
Padre e figlio furono arrestati alcuni giorni dopo. Con la sentenza di assoluzione in primo grado è stata disposta la fine del provvedimento cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del 47enne.
e quindi chi è stato?