Progetti di vita indipendente

Bando per l’autonomia delle persone disabili, la storia di Patrizia: «Da oltre 6 mesi in attesa dei fondi»

Giuseppe Cantatore
Giuseppe Cantatore
Il logo che indica il parcheggio per le persone disabili, simbolicamente "sfregiato" dai lavori stradali
Il logo che indica il parcheggio per le persone disabili, simbolicamente "sfregiato" dai lavori stradali
Patrizia Rosito ha proposto domanda per il bando Pro.V.I. ma, dopo mesi, la procedura non risulta conclusa e le risorse sono ferme da dicembre. Il Comune: «A causa di contingenze di carattere tecnico-finanziario, le risorse saranno erogabili dall'Ufficio di Piano solo nelle prossime settimane»
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«Penso sia il caso di raccontare un rigo di storia che non riguarda solo me, ma anche altre persone disabili che hanno partecipato al bando Pro.V.I. 2021 della Regione Puglia (seconda finestra)». Inizia così il racconto della coratina Patrizia Rosito, affetta da retinite pigmentosa, patologia degenerativa che provoca la perdita progressiva della vista fino alla cecità.

Di lei abbiamo già parlato nel 2015, quando ha portato avanti un progetto per promuovere la conoscenza dei cani guida, aiuto fondamentale per chi non ha il dono della vista e che consente ai non vedenti di avere una maggiore autonomia personale. «Tutte le tappe della mia vita sono state affrontate sempre con “un occhio particolare” rivolto all’autonomia personale» ci disse 7 anni fa. Ispirandosi allo stesso principio, nei mesi scorsi Patrizia ha proposto domanda – regolarmente accettata – per il bando Pro.V.I., in modo da continuare alimentare la sua autonomia. Ma, nonostante siano già trascorsi diversi mesi, la procedura non risulta ancora conclusa e le risorse non erogate.

I bandi. I Pro.V.I. sono progetti di vita indipendente e individuali, rivolti a persone con disabilità o non autosufficienti. Si distinguono in Pro.V.I. linea A e Pro.V.I. dopo di noi linea B, banditi da tutte le Regioni d’Italia. La finalità è quella di sostenere l’autonomia delle persone disabili, ossia “consentire di autodeterminarsi e di poter vivere quanto più possibile in condizioni di autonomia, avendo la capacità di prendere decisioni in merito alla propria vita e di svolgere attività di propria scelta che vadano verso l’autonomia e la sperimentazione dell’uscita dal nucleo di origine, anche mediante soggiorni temporanei al di fuori del contesto familiare”.

Soggetti beneficiari sono “persone con disabilità, anche senza supporto familiare che a prescindere dal livello di autosufficienza, presentino accertate potenzialità di autonomia e abbiano manifestato la volontà di realizzare un personale progetto di vita indipendente finalizzato a specifici percorsi di studio, di formazione, di inserimento socio lavorativo, di inclusione sociale attiva e/o orientato al percorso dell’abitare in autonomia e di emancipazione dal nucleo familiare di origine”. Il bando richiede specifici requisiti, l’inoltro telematico della domanda (manifestazione d’interesse), l’elaborazione di un progetto che renda attuativa l’autonomia e l’indipendenza definendo gli ambiti d’intervento e i mezzi.

«In questo – prosegue Patrizia Rosito – la cooperativa Cata di Bitonto ci ha supportato, spiegando anche come poter ripartire il budget di 15mila euro a disposizione di ognuno. Una volta accolto il progetto, la Regione provvede a stanziare la somma al Comune di residenza del richiedente e nel contempo, attraverso email, comunica all’interessato l’avvenuta ammissibilità. Fin qui tutto scorre liscio e a fine dicembre 2021 mi è arrivata l’email, nel cui testo era menzionato il nome del funzionario dell’ufficio di Piano che avrebbe dovuto prendere in carico la mia pratica. La procedura, a questo punto, prevede da parte degli uffici preposti, ancora un documento, rilasciato dall’U.V.M. (unità valutativa multidisciplinare) quindi deve riunirsi una commissione, poi l’interessato dev’essere convocato dall’ufficio di Piano e successivamente può contrattualizzare».

Ma tutto ciò, ad oggi, non è ancora avvenuto. «Sì, dopo oltre 6 mesi e le varie telefonate intercorse, significative a giustificare il funzionario in rapporto di quiescenza, l’essere oberati di lavoro, la carenza di personale e la necessaria approvazione del bilancio comunale» rimarca Patrizia. «Di fatto, la somma inerente i progetti è stata accreditata al Comune in data 28 dicembre 2021, giorno in cui è stata comunicata l’ammissibilità. Considerando comunque, che a detta dei rappresentanti delle diverse associazioni, i richiedenti afferenti all’ufficio Piano di zona che comprende Corato, Ruvo e Terlizzi si contano sulla punta delle dita ed anche il bilancio è stato approvato a fine giugno, come il precedente al 30.12.2021, ma presumibilmente si poteva procedere con la variazione dello stesso, mi chiedo quanto tempo ancora si vuole che attendiamo? E dire, che oltre tutto ciò c’è stato anche l’inoltro di una pec, al subentrato funzionario, alla quale non vi è stato riscontro. Ringrazio il sindaco per aver risposto rapidamente ad un messaggio inviato tramite social, però devo constatare che, nonostante la gentilezza e la disponibilità mostrata, non vi è stato alcun seguito e per questo – conclude – ho deciso di rendere pubblico questo evento per capire se ci sono altre persone nella stessa situazione, in modo da poter chiedere congiuntamente di accelerare la conclusione della procedura, di estrema importanza per noi persone disabili».

La replica del Comune. «A causa di contingenze di carattere tecnico-finanziario, le risorse regionali saranno erogabili dall’Ufficio di Piano solo nelle prossime settimane» spiegano il sindaco Corrado De Benedittis e l’assessore ai servizi sociali Felice Addario.  «Siamo consapevoli del problema e abbiamo da subito cercato di accelerarne la soluzione, cercando al tempo stesso di spiegare a tutti i cittadini interessati le specificità che ne stanno motivando il ritardo. Prendiamo questa lettera come un cortese e veemente sollecito: il Pro.V.I. è una grande opportunità e stiamo lavorando per non avere più simili problemi in futuro. Come amministrazione ne abbiamo incentivato l’adesione, infatti, le domande, nel 2021, sono passate da tre a quaranta».

venerdì 8 Luglio 2022

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vincenzo tota
vincenzo tota
1 anno fa

A mio parere la procedura PROVI è farraginosa e complicata sembra fatta apposta per scoraggiare le persone con disabilità che hanno i requisiti per accedere ai finanziamenti a non farne richiesta. Non tutti i disabili hanno gli strumenti informativi e le capacità di analisi e di operatività per accedere al finanziamento. Verificare i requisiti, inoltro della domanda, verifica dei costi e successivamente analisi della spesa reale sostenuta anche attraverso le fatture dovrebbe essere compiti dei servizi sociali che dovrebbero avere in carico la persona disabile. Sono i servizi che dovrebbero seguire l’iter e la procedura di accredito della somma. Se gli uffici comunicassero fra loro tutto sarebbe più semplice.

franco
franco
1 anno fa

certamente sia il Sindaco che l’assessore son più che consapevoli dell’importanza oserei vitale di quanto richiesto da PATRIZIA e conoscendone l’animo sono sicuro delle magari difficoltà del ritardo. Adesso che il problema è stato portato a conoscenza della città (con i social ecc ecc) ebbene siamo tutti curiosi( a fin di bene) di sapere l’esito positivo e veloce. grazie a coloro che faranno di tutto-