È ancora lontano l'obiettivo di censire tutte le famiglie – circa 500 – coinvolte nel censimento permanente della popolazione e delle abitazioni, condotto ogni anno dall'Istat. Fino ad oggi il numero si attesta attorno alle 100 unità e il termine ultimo per la consegna dei dati scade il 18 novembre. Come funziona? Il questionario è unico, ma il censimento prevede due rilevazioni distinte: quella areale (per quasi 130 famiglie che riceveranno a casa la visita del rilevatore) e quella da lista (per circa 320 famiglie che dovranno compilare in autonomia il questionario on line).
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Se per le rilevazioni da lista il cittadino selezionato si muove autonomamente, inserendo i dati sul questionale online indicato nella lettera ricevuta dall'Istat, per la rilevazione areale sono i rilevatori – 5 dalla polizia locale, più 1 amministrativo, tutti dotati di tesserino – ad andare a trovare a domicilio la famiglia scelta dall'Istat. Svolgono l'intervista e inseriscono le risposte su un apposito tablet.
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«Purtroppo il riscontro è basso – fanno sapere i rilevatori impegnati nell'attività areale – perché spesso viene sottovalutata l'importanza di questo servizio. I dati raccolti dall'Istat non si limitano a dirci quanti siamo ma ci spiegano anche le caratteristiche strutturali e socio-economiche per poter tracciare, in seguito, politiche mirate». E lanciano un appello. «Cittadini, dateci una mano. Contattateci anche telefonicamente al numero che avete trovato nella lettera inviata dall'Istat». Per qualsiasi informazioni o assistenza è attivo l’ufficio comunale di censimento a Palazzo di Città – Ufficio Anagrafe e nella sede degli uffici distaccati di via Gravina.
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In questo periodo, con la pandemia in atto, non mi sembra una grande idea fare entrare in casa i rilevatori.