Robotica

Robot “infermiere” impara dai gesti degli operatori socio-sanitari: braccia prensili e intelligenza artificiale per aiutare chi ha bisogno

Michele Cioce
Michele Cioce
Robot infermiere
Immagine generata con IA
Dalla University of York un nuovo robot “infermiere” in grado di imitare i movimenti a due mani degli operatori socio-sanitari mentre vestono una persona assistita.
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Un team di ricerca internazionale ha compiuto un passo avanti significativo nell’ambito dell’assistenza robotizzata. Si tratta di un nuovo robot infermiere” dotato di due braccia prensili in grado di “imitare” i movimenti degli operatori socio-sanitari durante le operazioni di vestizione di anziani o persone con disabilità.

Finora, i robot impiegati in questo campo erano equipaggiati con un singolo braccio, soluzione che si è rivelata scomoda e poco pratica per gli assistiti. Il Dr. Jihong Zhu, ricercatore in robotica presso l’Università di York, ha deciso di superare questo limite proponendo un robot con due braccia.

Ispirandosi ai gesti degli operatori socio-sanitari, il dottor Zhu ha sviluppato un sistema di assistenza alla vestizione innovativo. Si è osservato infatti che specifici movimenti a due mani sono fondamentali per ridurre disagio e stress nelle persone assistite.

Questa tecnologia potrebbe avere un impatto significativo sul sistema di assistenza sociale. Con robot di questo tipo, gli operatori socio-sanitari potrebbero dedicare meno tempo a compiti pratici e più alle necessità sanitarie e psicologiche degli assistiti.

Per addestrare il robot, il team di ricerca ha utilizzato un metodo di “apprendimento dall’osservazione“. Un robot ha osservato gli operatori socio-sanitari durante le manovre di vestizione e, grazie all’intelligenza artificiale, ha elaborato un modello in grado di replicare i gesti umani.

Questo approccio ha permesso ai ricercatori di raccogliere dati fondamentali. È emerso che due braccia sono indispensabili per vestire una persona in modo agevole ed efficiente. Inoltre, lo studio ha fornito informazioni preziose sugli angoli di movimento delle braccia robotiche e sulla necessità di un intervento umano per interrompere o modificare determinate azioni.

Il team di ricerca è riuscito a sviluppare algoritmi che rendono il braccio robotico sufficientemente flessibile da effettuare azioni di presa e sollevamento, ma anche da essere fermato dal semplice tocco di una mano umana.

“La modellazione umana è cruciale per un’interazione efficiente e sicura tra uomo e robot”, sottolinea il Dr. Zhu. “Tuttavia, non è sufficiente che il robot svolga semplicemente il compito assegnato. Deve poter essere interrotto o modificato a metà strada a discrezione della persona assistita. La fiducia è un elemento chiave di questo processo. Il prossimo passo della nostra ricerca sarà testare i limiti di sicurezza del robot e verificarne l’accettazione da parte degli utenti finali”.

La ricerca, condotta in collaborazione con ricercatori della TU Delft e dell’Honda Research Institute Europe, è stata finanziata dall’Honda Research Institute Europe.

martedì 12 Marzo 2024

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