Inclusione e conoscenza

Il Braille, strumento di inclusione. Così i ciechi hanno raggiunto libertà e autonomia

Alfabeto Braille
A Corato le iniziative in occasione della "Giornata Nazionale del Braille"
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Come sarebbe la vita di una persona se fosse totalmente estromessa dagli strumenti della conoscenza? Come potrebbe vivere senza poter leggere, senza poter scrivere, senza poter apprendere, senza poter orientare il suo sapere e la sua emancipazione non avendone gli strumenti?

È difficile anche solo pensarlo in un’epoca in cui la comunicazione scritta e visiva è diventata imprescindibile nelle relazioni interpersonali, nel lavoro e nella vita quotidiana. Eppure quella che sembra essere la normalità per i ciechi ed ipovedenti è diventata una conquista, resa possibile grazie all’intuizione di Louis Braille, appena due secoli fa, che studiò e diede forma a quel rivoluzionario sistema di “puntini” che oggi è uno strumento fondamentale per garantire l’indipendenza e l’autonomia delle persone cieche e ipovedenti.

Il Braille è ancora oggi il sistema di scrittura e lettura tattile universalmente riconosciuto e utilizzato e che offre alle persone con cecità o disabilità visiva la possibilità di leggere, scrivere e partecipare pienamente alla società.

«Un sistema di letto-scrittura tattile, che ha tirato fuori dal buio milioni di persone non vedenti ed ipovedenti, consentendo loro di leggere e scrivere in modo autonomo, al pari degli altri. È l’alfabeto della libertà, dell’autonomia, dell’uguaglianza e dell’inclusione» affermano dalla locale sezione dell’Unione Italiana Ciechi, alla vigilia della Giornata Nazionale del Braille.

Nel 2007 il Parlamento Italiano approvò la legge con la quale istituiva la “Giornata Nazionale del Braille” per la giornata del 21 febbraio, con l’obiettivo di non far cadere mai nell’oblio l’importanza di questa rivoluzionaria invenzione ed anche per sensibilizzare i cittadini di ogni età e condizione nella presa di coscienza di un sistema tanto diverso quanto inclusivo. Una data simbolo, poiché coincide con la giornata mondiale della difesa dell’identità linguistica promossa dall’Unesco. Infatti, questo sistema consente ai ciechi di accedere al patrimonio culturale scritto dell’umanità.

Anche Corato Corato celebra la Giornata Nazionale del Braille

Il 21 febbraio è un giorno molto atteso per quanti riescono a superare la barriera del buio grazie allo strumento del Braille. A Corato, l’istituto scolastico “Tandoi” e l’Unione Italiana Ciechi di Corato e Ruvo di Puglia celebreranno l’importante ricorrenza parlando agli studenti.

Diverse le iniziative che si svolgeranno nell’arco della mattinata del 21 febbraio: dalle 9 verrà illustrata la storia del Braille, dalle sue origini – geniale intuizione di Louis Braille nella prima metà del XIX secolo – fino ai giorni nostri, quando l’informatica – lungi dall’aver soppiantato il metodo originario di letto-scrittura – ne ha permesso nuovi e più raffinati utilizzi.

Seguirà l’illustrazione dettagliata, a cura degli studenti, di tutte le fasi che hanno portato al rinnovamento, in veste altamente inclusiva, del Creo – Lab, laboratorio dell’inclusione già presente nella scuola. Nel linguaggio Braille è stato inoltre tradotto il racconto “L’abbraccio del Sole”, frutto delle metodologie del coperative learning e del tutoring, nonché della tecnica narrativa del “racconto interrotto”.

L’ultimo emozionante momento sarà quello del percorso artistico al buio: l’artista coratino Antonio D’Introno ha creato opere tridimensionali, in modo che i capolavori artistici possano essere toccati con mano e la loro bellezza apprezzata attraverso il tatto.

Gli alunni verranno guidati, in un ambiente completamente oscurato, a compiere il percorso espositivo, valorizzando gli altri sensi, senza la vista. L’esperienza sensoriale sarà nuova ed arricchente: essi comprenderanno come percepiscono il mondo i non vedenti, nella ricchezza di una diversa sensibilità.

Louis Braille, il cieco che rivoluzionò l'accesso alla conoscenza per le persone non vedenti

Louis Braille, nato nel 1809, rimase cieco in seguito a un incidente all’età di tre anni. Nonostante la sua disabilità, Braille dimostrò un’intelligenza e una determinazione eccezionali, frequentando la Royal Institution for Blind Youth a Parigi. Qui, sviluppò il sistema che porta il suo nome, basandosi su un metodo di comunicazione militare chiamato “Night Writing”, inventato da Charles Barbier. Il sistema Braille, introdotto per la prima volta nel 1824, utilizza combinazioni di punti in rilievo per rappresentare lettere, numeri e persino simboli musicali.

Il Braille è composto da celle di sei punti in rilievo, disposti in due colonne di tre punti ciascuna. Ogni carattere è rappresentato da una combinazione unica di questi punti. Ad esempio, la lettera “A” è rappresentata da un singolo punto in alto a sinistra, mentre la lettera “B” da due punti verticali nella stessa colonna. Questa semplice ma efficace struttura permette una lettura rapida e precisa con le dita.

Con l’avvento della tecnologia digitale, il Braille ha subito ulteriori evoluzioni. Oggi, esistono dispositivi elettronici come i display Braille, che permettono di leggere testi digitali tramite celle Braille che cambiano dinamicamente. Questi dispositivi sono fondamentali per accedere a computer e smartphone, rendendo il mondo digitale più accessibile.

Nonostante la sua importanza, la diffusione del Braille è sfidata dalla prevalenza di tecnologie audio e da un’insufficiente formazione Braille. Tuttavia, gli esperti sottolineano la necessità di mantenere e promuovere questo sistema, dato il suo ruolo insostituibile nell’alfabetizzazione tattile. Il futuro del Braille sembra orientato verso una maggiore integrazione con la tecnologia digitale, rendendolo ancora più accessibile e versatile.

martedì 20 Febbraio 2024

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