L'evento

Ventisei disegni e un libro raccontano Castel del Monte e le memorie di Federico

Castel del Monte
La mostra, allestita nell’ambito de I Dialoghi di Trani, è stata concepita con schizzi e appunti dall’architetto pugliese Domenico Tangaro
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Una “mostra” ha il ruolo di portare all’attenzione del grande pubblico opere dai linguaggi diversi e i “Disegni su Castel del Monte” dell’architetto Domenico Tangaro vogliono raccontare la splendida architettura, unica al mondo, del Castello di Federico II di Svevia in Puglia attraverso i suoi disegni, facendo rievocare la personalità del Puer Apuliae e dello scrigno di pietra voluto, nella sua forma e con i suoi segreti.

«Per molto tempo, i disegni del Castello sotto forma di schizzi – spiega Tangaro – nei quali sentivo le voci dell’epoca, mi hanno portato a raccogliere i dettagli, i particolari, in un insieme compiuto di Castel del Monte, in cui i segni davano voce a Federico, alla sua vita e al suo mondo. Ho compreso che se volevo cogliere il suo sguardo, il suo pensiero, dovevo disegnare le forme da lui volute, per trovare il suo punto di vista, per abbracciare il suo pensiero, la sua storia e cogliere i momenti in cui egli stesso gli ha vissuti».

La mostra composta di ventisei disegni e un libro dal titolo Castel del Monte – Memorie di Federico, è stata concepita con schizzi e appunti dopo il viaggio dell’architetto pugliese in Grecia a Epidauro nel 2000.

Un pomeriggio di primavera a Parigi, Domenico Tangaro, entrando a Notre Dame incrocia con lo sguardo le stesse colonne multiple di una sala a Castel del Monte. Da quel momento non ha smesso di pensare alla relazione esistente tra Parigi, Notre Dame, la Francia, l’Italia e in particolare Castel del Monte in Puglia e le Piramidi della Piana di Giza. Nel 2017, durante i corsi di Disegno dal vero al Politecnico di Bari, l’architetto scopre nelle Biblioteche di Architettura della Facoltà, libri di molti autori sui Castelli e sulla storia personale dell’imperatore e nel 2018, lo scrittore Raffaele Nigro segnala all’architetto una traduzione in italiano del De arte venandi cum avibus, un testo di studi sulla natura, scritto da Federico II.

«Nei momenti difficili – continua Tangaro – andavo a Castel del Monte, in Alta Murgia a rivedere le colline, la natura immutata in tanti anni intorno al Castello e la pietra chiara e gialla del Castello di Trani, sul mare, contro un cielo azzurro nel tardo pomeriggio d’estate. Questi paesaggi mi rianimavano facendomi ritornare a scrivere, cercare, disegnare».

Dopo lunghe indagini storiche, appunti sparsi, progetto ripreso e abbandonato più volte tra il 2000 e il 2022, Domenico Tangaro ha cercato con i suoi disegni di dare una definizione e di descrivere Castel del Monte nei suoi dettagli, con cui lo “Stupor Mundi” ha trasmesso i pensieri più belli della sua vita.

“Tutto ciò – scrive Federico di Hohenstaufen in una lettera immaginaria alla sua amata (ideata dall’architetto Domenico Tangaro nel suo libro) – trasmetteva, insieme al linguaggio dell’architettura e dell’ornamentazione, la raffinata magnificenza e l’eterna potenza dei Sovrani. Esprimendo messaggi di pace, di ordine. Esaltandone le più straordinarie valenze ed emanando il senso del paradiso terrestre costruito”.

Il Castello che l’imperatore ha fatto costruire sulla collina nel cuore dell’Alta Murgia barese, non è stato solo un presidio e punto di controllo del territorio. Federico II ha voluto fissare nelle pietre di questo castello: cultura, conoscenza, pensiero diffuso e condiviso. Nell’architettura di Castel del Monte, egli ha raccolto, in una sintesi fisica, tutti gli studi astronomici della sua epoca, supportato dalla matematica e dalla geometria, che l’architetto Domenico Tangaro ha trasferito in ogni tratto dei suoi disegni frequentando il luogo in giorni diversi, stagioni diverse: in autunno, in estate, in inverno, in primavera e, in ogni notte passata a guardar le stelle, in modo greco, dal vero, scopriva il pensiero di Federico II, ragazzo gioioso prima, e di imperatore dopo.

La “mostra di opere d’arte”, che si terrà a Trani fino al 24 settembre, nella Biblioteca G. Bovio, nell’ambito della XXII edizione de I Dialoghi di Trani, dove si metteranno a confronto esperienze scientifiche, ambientali, architettoniche, politico-sociali, didattiche, etico-filosofiche, letterarie e artistiche, facendo interagire la pluralità dialogante dei diversi autori partecipanti, accompagnerà il visitatore a vivere il Castel del Monte, in modo nuovo, attraverso i disegni e il libro dell’arch. Domenico Tangaro. Le opere d’arte, copie delle stesse nel formato poster e libro: Castel del Monte – Memorie di Federico – possono essere richiesti scrivendo a: domenico_tangaro@domenicotangaro.it

domenica 24 Settembre 2023

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