Il giorno 19 aprile noi ragazzi della 4D dell’indirizzo Design legno, del Liceo Artistico Federico II, ci siamo recati, accompagnati dal professor Localzo, il nostro docente di progettazione, presso il Salone Internazionale del Mobile di Milano. Questa è stata un’ esperienza fantastica che ci ha permesso di vedere materializzate le idee più innovative, originali e curiose del mondo del design.
Per tutti noi è stata un’avventura da Alice nel Paese delle Meraviglie: una struttura immensa, tanti padiglioni in cui perdersi, disorientati e storditi dalle innumerevoli proposte, ma, con la guida del nostro professore, è andato tutto alla grande! Abbiamo esplorato i padiglioni più importanti e quelli più inerenti ai nostri bisogni e alle nostre curiosità. Abbiamo visitato interamente i padiglioni 2 e 4, dedicati alle cucine, 6 e 10, arredo bagno, 9 e 11, 22 e 24, riservati al mondo del relax, e i padiglioni satellite, dedicati ai designer under 35, punto di riferimento per le aziende alla ricerca di nuovi talenti. Abbiamo, inoltre, avuto modo di visitare gli stand di due aziende, che sono state oggetto di studio nel precedente anno scolastico: Qeeboo e Riva 1920. Tutta la visita è stata supportata dalla spiegazione del professor Localzo, che ricordava e sottolineava ogni dettaglio in maniera completa, rendendo l’intero percorso chiaro, affascinante e altamente formativo.
Abbiamo avuto l’opportunità di visionare concretamente le novità, le mode che ci saranno nei prossimi anni e i pezzi iconici di alcune grandi aziende. Inoltre abbiamo ascoltato molte testimonianze di designer, persone esattamente come noi, che oggi possono vantarsi di esporre i loro progetti nella vetrina più importante al mondo, il Salone del Mobile di Milano. Fra questi abbiamo incontrato Domenico De Palo, in arte Dodò, ex allievo di questa scuola, che grazie alla sua passione e alla sua tenacia, oggi è un designer apprezzato in tutto il mondo. Dodò ci ha accolti nello stand dell’azienda Rugiano, dove lui esponeva le sue creazioni, e qui abbiamo potuto ammirare l’ultima sua idea, la poltrona “Abbraccio”, il cui nome rimanda al particolare design dello schienale, diversi intrecci che assomigliano proprio a delle braccia pronte ad accoglierti. Dodò ci ha spronati e supportati emotivamente, dicendoci di credere nei nostri sogni, perché niente è impossibile.
Tutti noi siamo ritornati da questo viaggio più carichi, con nuovo entusiasmo e tante idee; abbiamo capito che se il nostro obiettivo è diventare interior designer, la strada sarà anche lunga e accidentata, ma l’impegno, la passione e la costanza potranno realmente aprirci nuove e soddisfacenti prospettive di realizzazione personale e lavorativa.
c’era bisogno di quella linguaccia in galleria?