Una pietra per ricordare un dramma di cui le nuove generazioni non hanno memoria: il dramma del disastro idrogeologico del 1922.
Un secolo fa quella che oggi è la piazza dei giovani, il luogo della movida per eccellenza, Piazza Di Vagno, era la sede di due antiche chiese, di palazzi di pregio architettonico, collassati, crollati per l’effetto della falda sotterranea che li aveva indeboliti.
Un disastro di enormi dimensioni, di cui ha parlato diffusamente Pasquale Tandoi nella sua riedizione di “Quando Corato affondò” e che provocò centinaia di sfollati. Un argomento che più volte sulle nostre pagine è stato affrontato e ricordato.
Ieri il sindaco e gli esponenti dell’amministrazione comunale hanno svelato una pietra, fatta incastonare proprio in Piazza Di Vagno, per ricordare quella tragedia.
«Un monito ad uno sviluppo urbanistico ponderato» lo ha definito il sindaco De Benedittis. All’assessore Antonella Varesano, che bene conosce la nuova Piazza Di Vagno, avendo partecipato da tecnico alla sua progettazione, il compito di raccontare la vita di quella piazza, la sua storia e il suo prezioso valore. Una piazza che ha tanto da raccontare, così come i reperti rinvenuti durante i lavori di rifacimento, testimoni di un passato sconosciuto, che presto sarà raccontato in una conferenza e in una mostra, anche grazie al materiale raccolto da Cristoforo Scarnera.
bella iniziativa, però forse era meglio porla su una base in verticale e non a terra, soggetta al calpestio.
Un altro spot. Una cosa vuota se la cittadinanza non la sente oppure non è effettivamente coinvolta.
Le foto sono eloquenti.
ancora oggi in un certo senso Corato sta affondando