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“Legati a un filo di sole”, poesia e musica per ricordare le vittime del Covid

La Redazione
"Legati a un filo di sole"
Una serata, promossa da Comune di Corato e Forum degli autori, che ha sublimato la condivisione e la vicinanza nella memoria delle vittime del Covid della nostra città
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Si può comunicare l'amore senza mai nominarne la parola. Si può vivere il dolore trasformando ogni lacrima in un pensiero, gesto, in senso da dare alla propria vita malgrado l'assenza. Si può guardare al cielo e sentire presenza nel cuore. Così come il Covid ha spento tante vite nella solitudine, strappando all'affetto dei loro cari, ha anche insegnato a comunicare con una diversa sensibilità, a farlo spesso con gli occhi.

"Legati a un filo di sole", l'evento ideato da Angela Strippoli il 18 marzo, in occasione della Giornata nazionale in memoria di tutte le vittime della pandemia da Coronavirus, è stato l'esempio di come l'amore si comunichi anche con la poesia, con la delicatezza di un fiore, con la resilienza degli ulivi, con il suono della musica e la voce del canto. Una serata, promossa da Comune di Corato e Forum degli autori, che ha sublimato la condivisione e la vicinanza nella memoria delle vittime del Covid della nostra città ricordate nella celebrazione eucaristica presieduta da don Giuseppe Lobascio che l'ha preceduta. Con le letture dal diario di Angela Strippoli e le poesie declamate da Zaccaria Gallo, Federico Lotito, Rossella Zucaro e il soprano Annalisa Balducci, che si è esibita anche nel sublime canto, insieme al tenore Vito Cannillo, accompagnati dalla chitarra di Sergio Morolla, la Chiesa Matrice si è fatta scrigno di delicatezza e commozione. 

Numerosa la partecipazione da parte della città nella chiesa gremita, con la presenza anche gran parte dell'amministrazione comunale, con il sindaco Corrado De Benedittis e la presidente del consiglio comunale Valeria Mazzone.  Indelebile il ricordo di quanti si sono spenti a causa del Coronavirus, il più delle volte da soli, senza potersi accomiatare per l'ultima volta dai propri cari. Un ultimo addio mancato che accresce il dolore ma che trova nella condivisione il coraggio e la forza di accettarlo.

Insieme al dottor Felice Spaccavento, medico fra i medici in prima linea per fronteggiare l'emergenza che ci ha investito negli ultimi due anni, si è parlato anche di come la pandemia sia stata vissuta negli ambiti ospedalieri, con un doveroso minuto di silenzio per le vittime e per gli operatori sanitari, dell'importantissima assistenza domiciliare ancora attiva e di una terapia fra le più essenziali: la cura e l'attenzione non di pazienti ma di persone. Raffaella Leone, docente di scuola Primaria, ha poi portato tutti a guardare il mondo, scosso alla pandemia e nascosto dalle mascherine, attraverso gli occhi dei bambini, col loro bisogno di gioco e socialità, di legami e affetti come quello dei nonni, così a lungo negati durante l'emergenza. Riflessioni necessarie e autentiche, come la memoria per tutti i coratini volati in cielo senza funerale, simbolicamente rappresentata da un telo ricamato e un ulivo, piantato nel parco comunale di via Sant'Elia, come luogo in cui ritrovarsi.

domenica 20 Marzo 2022

(modifica il 10 Agosto 2022, 21:30)

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Fc
Fc
2 anni fa

Cosa sarebbe? Pubblicità e propaganda. Più foto meno voti.

Ss
Ss
2 anni fa

None.Guarda il Sindaco😂😂😂😂che simpatico pero’