Il comitato direttivo della sezione cittadina Anpi Corato “Maria Diaferia”, facendo proprio l’appello della segreteria nazionale, «condanna fermamente l'invasione dell'Ucraina da parte della Federazione Russa. È un atto di guerra che nega il principio dell'autodeterminazione dei popoli, fa precipitare l'Europa sull'orlo di un conflitto globale, impone una logica imperiale che contrasta col nuovo mondo multipolare, porta lutti e devastazioni». L’Anpi «auspica che non si avvii una ulteriore escalation militare come reazione all'invasione, che si lavori per l'immediato cessate il fuoco riaprendo un canale diplomatico, che l'Italia rimanga fuori da ogni operazione bellica nel pieno rispetto dell'art. 11 della Costituzione, che l'Unione Europea, la Russia, gli Stati Uniti d'America e la Nato ripensino criticamente ad una politica che negli ultimi 15 anni ha determinato crescenti tensioni e incomprensioni».
Il comitato direttivo dell'Anpi Corato fa appello alle forze sociali e politiche e a tutti i cittadini per una immediata e grande mobilitazione unitaria per il ritiro delle forze armate russe dall'Ucraina e per la pace, e chiede ai propri associati una massiccia adesione alla manifestazione cittadina promossa dal Comune di Corato per giovedì 3 marzo alle 19.
Mi auguro che Anpi Corato parta dal considerare la pace a livello territoriale rispettando il pensiero altrui,su cui più volte si scaglia con toni bellicosi. Pace non è becero pacifismo.
Per manifestare contro la guerra dovremmo rivolgerci anche al Governo e al Parlamento che due giorni fa hanno deciso l'invio di armi letali in Ucraina in barba alla nostra Costituzione.
Pace? Mandando armi e militari? Ah…
Nonostante tutto bisogna stare con l'Ucraina aggredita, invasa, bombardata, mortificata. Bisogna stare con il suo popolo che da solo combatte per sé ed anche per altri, che poco o niente hanno fatto per evitare il conflitto. Bisogna partecipare certo alla marcia per la pace organizzata a Corato. Bisogna però farlo senza alcuna bandiera di parte o “partigiana”, ancor più che pochi o nessuno, men che meno l'Anpi, abbiano mai protestato e manifestato contro le milizie neonaziste Azov, schierate da anni da proprio Zelensky contro le popolazioni russe delle regioni sud orientali dell'Ucraina del Dombass e del Donetsk.