Il tema dell'aumento dell'energia elettrica è diventato prepotentemente d'attualità a causa del forte rincaro sulle bollette. Abbiamo raccontato di quanto, il raddoppio dei costi in bolletta, stia mettendo in crisi il mondo della ristorazione. Ma, come dicevamo, la batosta è trasversale, dalle famiglie alle aziende. «Già da luglio le prospettive non erano rosee – spiega Franco Squeo, presidente dell'Aic – e oggi la situazione si è aggravata con aumenti di circa il 200-300%».
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Questa è stata la molla che ha spinto l'Associazione Imprenditori Coratini a convocare la conferenza tenutasi ieri all'Executive Center e approfondire il tema delle comunità energetiche, ovvero l'aggregazione di soggetti privati (aziende e comuni cittadini) ma anche enti pubblici locali per lo sviluppo di infrastrutture per la produzione di energia da fonti rinnovabili (nel caso specifico si è approfondito il tema del fotovoltaico), poi utilizzabile dagli stessi conosorziati. La possibilità di attingere a incentivi per la creazione di queste infrastrutture e l'ampliamento dei limiti di potenza, possono favorire la nascita di nuove comunità nel nostro territorio.
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«Oggi cominciamo a parlarne, cercando di anticipare i tempi» dice Squeo. «Questo è un primo step per capire quali potrebbero essere le possibilità di sviluppo delle comunità energetiche, grazie all'intervento dell'ingegner Michele E. Lo Martire della Integrated Energy Hub di Bologna». Sono intervenuti anche Maurizio Vernice e l'ingegner Claudio Amorese.
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Tutti sanno che il costo dell'energia “rinnovabile” è estremamente più alto di quella derivata dal gas. L'investimento iniziale ha bisogno di 10 anni per essere recuperato. Non facciamo retorica green.
a volte mi viene da pensare che forse abbiamo rinunciato al nucleare troppo presto, dato che tutto il mondo o quasi vi fa ricorso senza troppi problemi. è vero, ci sono stati disastri orribili, ma le tecnologie sono migliorate e il livello di sicurezza molto più alto adesso.