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Smartworking, affrontarlo al meglio

La Redazione
Smartworking
Uno dei fenomeni più recenti del mondo del lavoro è sicuramente la repentina diffusione dello smartworking ma è necessario interrogarsi su come affrontarlo nel migliore dei modi
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Uno dei fenomeni più recenti del mondo del lavoro è sicuramente la repentina diffusione dello smartworking. Le vicende degli ultimi tempi, infatti, hanno reso necessario per un numero di lavoratori senza precedenti il dover lavorare da casa, facendo spesso affidamento su mezzi propri e lavorando in spazi non pensati per questo fine. Con il rientro negli uffici ultimamente si sta gradualmente tornando alla situazione precedente all’esplosione del lavoro da casa: tale normalizzazione, in ogni caso, non può far dimenticare le potenzialità dimostrate dallo smartworking. Molti piccoli centri si sono ripopolati, l’uso dei mezzi per recarsi sul luogo di lavoro è diminuito, e diversi lavoratori hanno scoperto un modo diverso di lavorare, talvolta più confacente alle proprie necessità. D’altro canto non possono certamente ignorarsi le difficoltà riscontrate, con gli interventi necessari al potenziamento di infrastrutture di rete spesso inadeguate, spazi non adatti e mancata separazione di vita lavorativa e familiare. Dal momento che è necessario interrogarsi su quanto di buono lo smartworking si sia dimostrato in grado di offrire, sorge spontaneo chiedersi come affrontarlo nel migliore dei modi.
nUno dei problemi più penalizzanti riscontrati è sicuramente stata l’assenza di spazi casalinghi pensati per il lavoro. Tale assenza in realtà può sicuramente essere aggirata, e il bisogno di uno spazio dedicato soddisfatto diversamente. È sufficiente infatti ritagliarsi il piccolo spazio necessario per un laptop e pochi accessori in una scrivania, o persino in un comunissimo tavolo tenuto sgombro alla bisogna. È poi bene considerare di utilizzare delle cuffie, sia che queste servano per lo specifico lavoro svolto sia che più semplicemente rendano più facile isolarsi dalle altre attività casalinghe. Con pochi accorgimenti, è possibile ritagliarsi un piccolo spazio lavorativo anche in un appartamento.
nLavorare da casa vuole tendenzialmente dire passare molto tempo di fronte al monitor di un computer, spesso a prescindere dal lavoro concretamente svolto: questo rende necessario affrontare tutta una serie di aspetti connessi. Il computer sollecita particolarmente la vista, e quindi è bene prendere l’abitudine di imporsi delle pause durante le quali distogliere lo sguardo dal monitor del pc, o di qualsiasi altro strumento, per far riposare gli occhi. Chi già indossa quotidianamente gli occhiali può optare per delle soluzioni che filtrino la luce del monitor, o orientarsi su delle lenti a contatto che mantengano l’occhio idratato e meno stanco: naturalmente è possibile cercare lenti a contatto anche online, potendo scegliere quindi la soluzione più adatta al bisogno concreto. Le pause sono utili anche per contrastare gli aspetti legati alla sedentarietà, un rischio sempre in agguato in molti lavori da scrivania e, di conseguenza, anche in smartworking. Esistono diversi esercizi mirati per fare dello stretching e sollecitare le articolazioni più soggette a periodi prolungati di inattività, e lavorando in un ambiente casalingo è possibile darsi una routine che preveda pause regolari durante gli orari dedicati al lavoro.
nAltro problema è poi rappresentato dalla continuità fra vita lavorativa e familiare. È per esempio fin troppo facile cedere alle comodità rappresentate del lavorare in pigiama o dell’assenza di orari di cartellino, cosa che è in grado di far percepire il lavoro come in qualche maniera meno importante rispetto a quello in ufficio. Anche in questo caso sono sufficienti poche accortezze: il lavorare da casa non impedisce certo di vestirsi come se ci si dovesse recare sul posto di lavoro, e l’autonomia organizzativa sotto il punto di vista dell’orario può tradursi anche in una routine autoimposta che niente ha da invidiare rispetto agli orari scanditi dal badge. È poi possibile ricorrere alla frequenza di uno spazio di coworking, realtà ormai diffusa in tutta Italia: gli spazi comuni rendono necessaria l’applicazione di logiche da ufficio, ma in un contesto molto più informale.
nLo smartworking non può certamente essere l’unica modalità lavorativa del futuro. Molti lavori non sono ad esso adattabili, e più in generale non si può pensare di forzarne l’applicazione. Ma renderlo una valida alternativa, anche e soprattutto in forza di alcuni accorgimenti, è senz’altro una strada che vale la pena percorrere.

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mercoledì 24 Novembre 2021

(modifica il 3 Agosto 2022, 0:16)

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