Attualità

Il clero cittadino dopo gli episodi di violenza: «Uniti per promuovere la legalità»

La Redazione
Il vescovo D'Ascenzo e Don Antonio Maldera
​L'arcivescovo D'Ascenzo a seguito della nota del Procuratore Nitti, a proposito di alcuni fenomeni di criminalità nella provincia Bat, aveva già esortato la chiesa diocesana a «non rimanere a guardare la delinquenza imperversare»
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Dopo l’ultimo atto di violenza in città, unanime è la voce del clero coratino a sostegno delle istituzioni e della legalità. «Mentre ci apprestiamo a celebrare il 1 novembre – scrivono i parroci in una nota congiunta – la Solennità di Tutti i Santi, che ci ricorda l’universale vocazione alla santità e a riconoscere la sacralità della vita e quindi a tutelare la dignità di ogni persona umana, in comunione con il nostro Arcivescovo, come clero coratino, desideriamo esprimere vicinanza a quanti hanno subìto qualsiasi atto criminoso e nel contempo rinnovare l’impegno educativo a favore dei giovani e delle famiglie, impegno resosi ancor più necessario dopo gli ultimi fatti di cronaca locale».

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L’arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, Mons. Leonardo D’Ascenzo, con un comunicato del 19 aprile, a seguito della nota del Procuratore della Repubblica Renato Nitti, a proposito di alcuni fenomeni di criminalità nella provincia Bat, aveva già esortato la chiesa diocesana a «non rimanere a guardare la delinquenza imperversare e inquinare la convivenza sociale», perché «restare inerti significa essere conniventi. Come Papa Francesco ha più volte ribadito – conclude D’Ascenzo nel comunicato, – siamo sulla stessa barca e nessuno si salva da solo», purché si crei una sinergia tra le varie istituzioni del territorio.

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«Ora, come sacerdoti della Zona Pastorale “San Cataldo”, – continua la nota – sollecitiamo tutti a mettersi a servizio della collettività e a fianco delle istituzioni, per promuovere la legalità e l’onestà, fondamentali valori portatori di quella sicurezza sociale percepita così tanto lontana negli ultimi tempi e che porta, soprattutto i più giovani, a rivolgersi alle organizzazioni criminali piuttosto che alle istituzioni in assenza di opportunità lavorative o abitative».

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sabato 30 Ottobre 2021

(modifica il 3 Agosto 2022, 1:42)

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Franco
Franco
2 anni fa

Ma cosa dovrebbero fare i preti? Non si è capito. Condannare la delinquenza dal pulpito? Ridursi a moralizzatori della vita pubblica?

ex fedele
ex fedele
2 anni fa

sono il buon esempio ? personalmente penso di no

Ss
Ss
2 anni fa

Non sta’a noi giudicare se sono d’esempio o meno.La cosa grave che anche loro hanno perso di credibilità.E la chiesa come una Santa ,Cattolica e Apostolica,la si cita Come filastrocca imparata a memoria e non sentita.