Politica

Demos sul cartellone estivo: «Sosteniamo e rilanciamo il lavoro silenzioso dell’assessore Marcone»

La Redazione
Beniamino Marcone
Così il partito di riferimento dell'assessore, ha voluto rimarcare con forza le scelte compiute dall'amministrazione comunale per la scelta degli eventi
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Una lunga nota per esprimere il proprio ringraziamento all'assessore alla cultura, Beniamino Marcone e rispondere alle critiche piovute sui social dopo la presentazione del cartellone degli eventi estivi "disegnato" dal Comune. Così Demos, partito di riferimento di Marcone, ha voluto rimarcare con forza le scelte compiute dall'amministrazione comunale per la scelta degli eventi. 

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«Sei la mia città e da qui ripartiamo; sei la mia città e crediamo che sei ricca di risorse e competenze che possono rimettersi in gioco; sei la mia città e crediamo che sia questo un tempo nuovo, il tempo della semina e dell’attesa, ma anche dei primi raccolti. Sei la mia città e sei ricca di voci ed esperienze che insieme potranno costruire un inedito orizzonte culturale e che, intanto, hanno costruito una notevole proposta di iniziative per questa “stagione tanto attesa”, per questa estate con il respiro sospeso.

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Demos Democrazia Solidale sostiene e rilancia il lavoro silenzioso e serrato dell’Assessore alla Cultura, Beniamino Marcone che, pur in assenza totale di personale in genere e nello specifico di personale preposto all’organizzazione del cartellone di iniziative per questi mesi estivi – a causa della patologica assenza di personale nel Comune, problema su cui l’Amministrazione De Benedittis ha mosso i primi passi decisivi- , coinvolgendo le migliori risorse che hanno deciso di lavorare per la bellezza e il benessere della città, ha dato vita ad un cartellone di proposte variegate.

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E’ l’avvio di un laboratorio cittadino che vede in ogni presenza un seme di futuro; è l’avvio di un dialogo che guarda ad una tessitura nuova ed inedita; è l’avvio di un discorso autentico che porterà alla scoperta di una “città invisibile” ancora ma reale, a cui stiamo dando forma; una città in cui sperimenteremo che con la cultura si impara a vivere insieme; si impara soprattutto che non siamo soli al mondo.

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A chi agita la parola delusione innalzandosi sullo scranno di una superiore cultura, con gentilezza rispondiamo che essere persone di cultura è saper tessere relazioni che lentamente cambieranno il volto di questa nostra città (come abbiamo cominciato efficacemente a fare per esempio con il Regolamento per gli Impianti Sportivi), è godere del ben fare di personalità e artisti di grosso calibro e delle tante realtà che si sono messe in gioco: a loro vorremmo si chiedesse scusa perché squalificare senza appello come deludenti proposte ed opportunità nate in seno alla città è un vecchio gioco che non costruisce e non valorizza. A loro invece va il nostro ringraziamento e il nostro plauso.

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Capiamo che la visione omeostatica a cui siamo abituati porta a sospettare di tutto ciò che rappresenta cambiamento e squilibrio, a valutare come negativo tutto ciò che rappresenta la rottura. Non è facile nemmeno abbandonare, talvolta, il ruolo di superiorità professionale o tecnocratica e lavorare per trasformare la realtà contemporaneamente a se stessi, per costruire, fra l’altro, una città meno rancorosa. Citando Italo Calvino potremmo dire: “È inutile stabilire se Zenobia sia da classificare tra le città felici o tra quelle infelici. Non è in queste due specie che ha senso dividere le città, ma in altre due: quelle che continuano attraverso gli anni e le mutazioni a dare la loro forma ai desideri e quelle in cui i desideri o riescono a cancellare la città o ne sono cancellati.” Corato, sei la mia città, e darai forma ai desideri di cambiamento, la strada è tracciata».

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mercoledì 21 Luglio 2021

(modifica il 3 Agosto 2022, 5:34)

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Michele Strippoli
Michele Strippoli
2 anni fa

Ormai difendete l'indifendibile.

fc
fc
2 anni fa

Proprio perché la visione di alcuni cittadini della società civile (e non politici, come spesso vengono definiti da parte di taluni difensori telecomandati dai partiti) è esattamente l’opposto di quello che DEMOS definisce “visione omeostatica” , che fanno sorgere critiche, anche pesanti, su questioni che non hanno ancora ricevuto risposte. Non la soluzione immediata, ma almeno cosa si intende fare nei prossimi mesi su questioni che riguardano: la raccolta dei rifiuti, (non basta cambiare il nome in SANB, se alla fine le gestiscono le stesse persone) l’ambiente, le strade e i viali da far west delle periferie, le piazze (la vergognosa Velostazione è solo da abbattere), il verde, la sicurezza (chiacchiere dal Prefetto e la città è sempre più pericolosa) e tanto altro ancora?

fc
fc
2 anni fa

L’amministrazione e i suoi partiti di maggioranza si sono dimostrati, fino a questo momento, uguale se non peggio delle precedenti. Manca, purtroppo, una visione dell’insieme e una pianificazione della città che verrà, per questo “Corato, sei la mia città” sembra una beffa.

Gigi Gusto
Gigi Gusto
2 anni fa

Bisogna essere solo coerenti. Il programma dell’estate Corato a è UNA NOIA TERRIBILE e non si tratta di ignoranza. Bisogna prendere atto e basta. Bisogna far partire anche gli altri progetti inseriti nel programma elettorale del sindaco. Corato più green, più smart non si vede nulla ancora. Piantiamo più alberi sostituiamo gli attuali lampioni con quelli a led, installiamo colonnine di ricarica per le auto elettriche. Muoviamoci!!!