Non c'è più solo da poche ore, ma di lui si è già detto tutto. Perchè Franco Battiato – mancato all'alba di questa mattina a 76 anni dopo una lunga malattia – era (e resta) arte a tuttotondo. Cantautore, regista, intellettuale, ma anche pittore. Un genio senza etichette, uno sperimentatore, un avanguardista che ha lasciato un solco profondo nel cuore di chi l'ha ascoltato e amato.
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Non è un caso se, nonostante siano passati quasi 16 anni, chi c'era ricorda ancora con fervore la presenza dell'artista siciliano a Corato. Era il 27 novembre 2005. Battiato arrivò in città nelle sue vesti di regista per aprire il "Corato FilMusic Festival", manifestazione pensata per unire il cinema d'autore con le colonne sonore dei film, organizzata dall'associazione culturale "Art Promotion" di Alberto La Monica, con il patrocinio del Comune di Corato e della Regione Puglia.
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Battiato presentò in anteprima provinciale il suo secondo film, "Musikanten", ispirato alla vita di Beethoven. «Il cinema ha saccheggiato le composizioni di Beethoven, le ha usate da sottofondo, basti vedere "Arancia Meccanica", o L"’uomo che non c’è". Le canzoni costituiscono una terza dimensione» disse rispondendo alle domande dei giornalisti. «Io ho iniziato a far cinema in un altro modo: l’eccellenza e l’estetica e l’arte di certe cose. Lo spettatore ha bisogno di essere accompagnato. Ho fatto un lungo studio sulle epistole per delineare il carattere del personaggio, la vita e ciò che si vede e si vedrà».
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Ma quella giornata divenne memorabile anche per un fuori programma che rese testimonianza della grandezza dell'uomo, oltre che dell'artista. Dopo aver lasciato il cinema Elìa, Battiato illuminò con la sua presenza la seconda edizione di Coraton – la maratona benefica promossa dalle onlus Airi e Avo in programma quella stessa sera all'Astoria Palace di Corato. Ad un tratto – nel mezzo di sette ore di spettacolo, con l'esibizione di oltre 50 artisti – un brusìo improvviso accolse il Maestro che volle fare un'incursione tra la gente, mostrandosi convinto testimone della causa artistica e solidale di Coraton. Battiato – "scortato" dal direttore della manifestazione, Dino Patruno – salì sul palcoscenico pronunciando poche parole, quasi assalito dall'ammirazione con cui veniva guardato, salutando la platea e gli artisti. Così come, oggi, lo saluta il suo pubblico.
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Che onore aver ospitato un Artista simile a Corato!
Un grande artista… La colonna sonora mia e del mio papà… Adesso canterete lassù insieme ????
Uomo d'altri tempi. Grazie per tutto ciò che ha condiviso con noi, Maestro!
La sua arte gli sopravviverà
Addio Maestro. nell'aldilà sarà sicuramente a suo agio tra i filosofi e i musicisti, tra i grandi sperimentatori, nell'abbraccio con Milva … sicuramente sarà in buona compagnia. Addio e Arrivederci!
La musica e la poesia fatta persona!
A dir poco un grande
Non amava essere definito un “Maestro”.
Il silenzio, l'ascolto, la ricerca e lo studio quotidiani, cosi' estranei alla nostra contemporaneita'.
E' vero, è stato molto di piu' di un Maestro: e' stato un ottimo Allievo