Cultura

Ci osservano da secoli: i vizi capitali scrutano il centro storico

La Redazione
Le allegorie dei vizi capitali di palazzo Catalano
​Ira, lussuria, gola, avarizia, superbia, vanagloria, invidia, accidia: sono tutti sui mascheroni che si trovano all'angolo della facciata di Palazzo Catalano (anno 1598), tra via Roma e via La Pergola​
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Siamo ormai nel pieno della campagna elettorale: candidati sindaco e aspiranti consiglieri stanno mettendo in atto le più disparate tecniche di persuasione per conquistare i voti degli elettori attraverso proclami di ogni genere. Tra i temi più gettonati c’è quello che riguarda la valorizzazione del territorio e del centro storico.

Tuttavia, il ricordo delle tante promesse passate potrebbe suscitare sentimenti di rabbia o tristezza. Proprio queste due emozioni, assieme ad altre, furono catalogate in passato con il nome di peccati o vizi – prima in numero di 8 e poi di 7 – a cui poi fu aggiunto l’aggettivo “capitali”.

Oggi i vizi capitali non vengono più studiati né a scuola e spesso nemmeno al catechismo, ma in passato erano i punti di riferimento del cristianesimo per uno stile di vita civile e per regolare i rapporti diretti tra la gente. Sin dal Medioevo e fino a tutta l’era moderna furono oggetto di numerose rappresentazioni e allegorie attraverso dipinti, sculture e stampe, spesso associati anche alle punizioni infernali, in modo tale che ognuno, nell’osservarle, potesse immedesimarsi.

Secondo un recente studio realizzato dal cultore di storia locale e socio Archeclub Corato Giuseppe Magnini (di cui vi presentiamo una breve sintesi a questo link), anche nel centro storico di Corato sono rappresentati i vizi capitali, proprio sotto gli occhi di tutti. Stiamo parlando dei mascheroni (o “faccine”, come più spesso sono stati definiti), che si trovano all’angolo della facciata di Palazzo Catalano (anno 1598), tra via Roma e via La Pergola. Da secoli ci osservano, mentre la gente il più delle volte li ignora.

Il fantasioso rilievo scultoreo, ottenuto dall’incisione delle bugne stondate, è caratterizzato da figure frontali, di profilo e laterali, che possono essere dei volti, dei mezzi busti oppure figure intere. Sono poste su 8 livelli verticali. Descrivendo il rilievo dall’alto verso il basso troviamo:

L’Ira. Nel primo livello, sono rappresentati due arcieri nudi, pronti a lanciare le frecce in direzioni opposte: esse potrebbero rappresentare l’allegoria dell’Ira, in quanto le armi bianche sono gli attribuiti iconografici tipici dell’Ira o di chi è in atteggiamento di attacco. L’Ira è un sentimento improvviso e violento, che porta a rimuovere i freni inibitori e di conseguenza ad agire con un brusco impulso, scagliando la propria rabbia contro colui che l’ha provocata.n

La lussuria. Il secondo livello è stranamente caratterizzato da un mascherone (o Green Man, o testa fogliata) angolare delle dimensioni della bugna, affiancato da due figure frontali nude. A parere dell’autore dello studio, esse non possono che rappresentare l’allegoria della Lussuria. Il volto del Green Demon al centro del fregio crea una specie di unione tra le due figure nude: esso potrebbe rappresentare la tentazione dei cinque sensi, infatti ha dei fori in corrispondenza della bocca (gusto), degli occhi (vista), delle narici (olfatto) e delle orecchie (udito), mentre il senso del tatto sarebbe raffigurato dal contatto delle mani delle due figure nude con i capelli del demone. La Lussuria porta ad un accecamento della mente e un turbamento della volontà.n

La gola. Il terzo livello è quello più originale perché presenta uno strano gnomo dal volto buffo, incassato nelle spalle, mentre sta contraendo le braccia grassocce sotto la pancia, per far emergere sul petto un altro volto dai grandi occhi e naso pronunciato, che sembra enfatizzare il tozzo corpo. A causa dei cavi elettrici che coprono tale fantastica figura non è possibile visionarla completamente, ma grazie a delle foto d’archivio effettuate prima che venisse coperta si è potuto notare che tale figura, nella parte inferiore, dilata con le sue mani un’altra bocca, formando così uno strano essere con due volti, quello superiore con la testa e quello inferiore con il petto e la pancia. Questa figura dovrebbe così rappresentare il peccato della Gola, che è stata anche definita come “l’ingordigia del ventre”. n

L’avarizia. Il quarto livello è caratterizzato da due busti e presenta sulla destra una donna e sulla sinistra un uomo. La donna è rappresentata di profilo con un oggetto a forma di sacco come se fosse tenuto sulle spalle. L’uomo è rappresentato quasi frontalmente ed anche lui sul petto ha una specie si sacchetto appeso al collo. A buona ragione, queste due figure possono quindi essere l’allegoria dell’Avarizia, vista la presenza su di entrambi del un sacco di monete o di una scarsella, attributo tipico del peccato degli avari e degli usurai che hanno come unico scopo, nella loro vita, quello di accumulare ricchezze e di porle al di sopra di tutto, anche di Dio.n

La superbia. Nel quinto livello è presente un altro Green Man, dai grandi occhi, fronte aggrottata, dalla cui bocca fuoriescono, verso sinistra e verso destra, dei rami con foglie e fiori a cinque petali che invadono l’intera bugna. Potrebbe rappresentare il demone della Superbia, radice di tutti i vizi dalla cui bocca originano rami, foglie, fiori e frutti del peccato. Tale figura è un tipico esempio d’ispirazione medioevale, così com’era rappresentato in ambito cristiano in molte chiese nel nostro territorio (Andria e Terlizzi).n

La vanagloria. Nel sesto livello due busti, uno di donna e uno di uomo, sono vestiti con abiti molto eleganti ed hanno entrambi un fiore che fuoriesce dalla bocca. Questi potrebbero invece rappresentare il vizio generato dalla Superbia, come la Vanagloria (vanità e narcisismo), che è un amore eccessivo di sé e della propria bellezza, che sfocia nell’idolatria del proprio io. La bellezza umana non può durare per sempre e si perde col sopraggiungere della vecchiaia, così come la bellezza del fiore, simbolo della bellezza effimera, che svanisce col passare del tempo, appassisce e muore.n

L’invidia. Il settimo livello è caratterizzato da un volto frontale con grandi occhi scolpiti in modo asimmetrico, lunghi baffi, capelli ricci e una bocca deforme che risulta accentuatamente aperta con un grande foro. Tutti questi sono gli attributi iconografici tipici dell’Invidia, ossia di chi ha una visione distorta della vita, il che comporta una correlazione sia dei peccati della vista e sia di quelli della parola, come la calunnia nei confronti delle persone invidiate. L’Invidia è spesso accompagnata da avversione e rancore verso chi possiede un bene o una qualità, che porta l’invidioso ad augurare il male altrui (malocchio).n

L’accidia. Infine, nell’ottavo livello,in una posizione più bassa, vi è una lunetta ogivale entro la quale si accampa il busto di una figura e ai suoi lati si affrontano due Green Man di profilo con marcati tratti esasperatamente irati, mentre dalle bocche fuoriescono rami frondosi orientati verso l’alto ed il basso in modo tale da incorniciare la lunetta. Tutti questi particolari porterebbero ad ipotizzare che la figura sia la rappresentazione allegorica dell’Accidia, una figura triste e malinconica. La presenza dei due demoni starebbe ad indicare la vicinanza al maligno che avvolge nel peccato e conduce l’accidioso alla perdita della fede o alla mancanza di volontà all’operare il bene, dovuta alla noia per il divino e al disgusto per ciò che è spirituale.n

È possibile constatare che, nella realizzazione delle allegorie dei vizi capitali di palazzo Catalano, lo scultore ha posto anche particolare attenzione alla loro meticolosa disposizione. Infatti, si può osservare che nella parte superiore i primi tre vizi (livello 1, 2 e 3) possono essere identificati con quelli carnali e cioè Ira, Lussuria e Gola, mentre nella parte inferiore (livello 5, 6, 7, 8) sono rappresentati i vizi spirituali: Superbia/Vanagloria, Invidia e Accidia, mentre per la sua natura sia carnale che spirituale, collocata in una posizione intermedia vi è l’Avarizia.n

Questi rilievi, unici nel loro genere sia per la loro importanza storico-artistica sia per la curiosità e il fascino che hanno sempre suscitato in chi li osserva, andrebbero maggiormente valorizzati e ripuliti della calce e dall’intonaco di cui attualmente sono ricoperti. Inoltre, i cavi elettrici andrebbero interrati ed eliminati non solo dalla facciata di Palazzo Catalano, ma anche da quelle deturpate di tanti altri palazzi del centro storico.n

martedì 1 Settembre 2020

(modifica il 20 Luglio 2022, 22:18)

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Pio Pio
Pio Pio
3 anni fa

I cavi elettrici rappresentano invece l'Incuria, il Pressappochismo, il Consumismo e l'Incompetenza.

F.M.
F.M.
3 anni fa

Splendido articolo sulle bellezze nascoste della nostra “piangente” cittadina. Poco abbiamo e neanche tanto conosciuto (forse lo conoscono più i pochituristi che attraversano la Puglia che noi….). I giovani ciondolano per le strade come automi con la testa bassa e con i loro cellulari in mano, magari provassero ad alzare un po' la testa…nel Maggio 2014 partecipai ad una giornata alla scoperta della città con le #invasionidigitali e vi assicuro che ce ne sono di angoli e storie da scoprire. Mi rivolgo a tutti ma specialmente ai ragazzi, conquistatevi la vostra città, fatelo per il vostro futuro!

fc
fc
3 anni fa

Cosa devono valorizzare questi presunti candidati sindaci? Il terrritorio? Andassero in giro e se hanno gli occhi per vedere, si renderebbero subito conto che la valorizzazione parte dalla raccolta dei rifiuti abbandonati, dalle strade impraticabili, dai marciapiedi con aiuole senza piante e pieni di erba alta, dai semafori inutili, dalla segnaletica inesistente, dallo smog e da tantissime altre cose di vita quotidiana. Prima dell'arte…………..

Ares
Ares
3 anni fa

nell'indifferenza generale si aggiungono altri CAVI APPARENTI per la fibra ottica , COSAL'ALTRO DOPO ,

Taken
Taken
3 anni fa

So tutt Na manner l mlun d vlos tanto chi non lo sa proprio in quel palazzo abitava la buona anima di catal vlos

Peppe line
Peppe line
3 anni fa

C'è ben altro da vedere nella nostra città altro che faccine del 1500 ci sono buche sulle strade del 2020 che quando passi con l'auto ci lasci le ruote con tutti i cerchi x nn parlare quando piove e vai a piedi, mai vista in questo stato Corato…..