Politica

Sicurezza in città, per Nuova Umanità «occorre puntare all’inclusione sociale»

La Redazione
Boato nella notte
«Parteciperemo alla fiaccolata voluta dal gruppo Facebook "La Voce dei Coratini", a cui va dato il totale merito dell'organizzazione dell'evento, prevista per questo sabato, 8 dicembre, dalle ore 18.30 in piazza Matteotti»
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«Affiancare all’attività repressiva svolta dalle forze dell’ordine, interventi pubblici di governo del territorio che mirino all’inclusione sociale». È questa, secondo l’associazione Nuova Umanità, una della soluzione da applicare per riportare in città sicurezza e legalità.

Di seguito l’analisi effettuata dagli esponenti del movimento.

«Negli ultimi anni si è pensato, o meglio ci piaceva pensare, che Corato fosse un’isola felice e più sicura rispetto ai nostri vicini. Ma in realtà, non è proprio così! Analizziamo alcuni episodi di cronaca degli ultimi mesi.

L’ingiustificabile dramma dell’omicidio in piazza Abazia che ha colpito la città è purtroppo un disastro inarrivabile da altri per brutalità e impatto sociale, tanto si è detto e scritto e ribadiamo quanto orribile sia pensare a due ragazzi coratini che arrivano in una piazza nel cuore della città e sparano per uccidere, riuscendoci purtroppo, e rischiando la strage, data la presenza in piazza di tanta gente ignara di ciò che stava accadendo.

Non possiamo dimenticare, inoltre, l’omicidio di Daviti Gvantseladze commesso il 22 gennaio scorso nel centro storico, nella notte l’uomo di nazionalità georgiana è stato ucciso, anche in questo caso, da un colpo di pistola.

Pensiamo ai numerosi episodi di auto in fiamme nella notte, tutti i quartieri sono interessati da questa fastidiosissima pratica, addirittura, poche settimane fa è stato rilevato l’incendio di un casolare. Ma tutto ad un tratto i coratini sono diventati inguaribili piromani?

Anche “mercatini della droga” per giovanissimi, usura, estorsioni e furti in appartamento hanno lasciato il segno nelle cronache cittadine.

E poi l’intimidazione e l’ultimo sgradevole episodio della bomba esplosa ai danni dell’auto del carabiniere nostro concittadino che ha nuovamente accesso i riflettori mediatici sulla questione sicurezza.

Ora non stiamo dicendo che Corato sia il far west, non sarebbe affatto corretto, infatti vi è da sottolineare, per onor del vero, che la percezione della sicurezza può essere influenzata dai media, soprattutto a livello nazionale, che enfatizzano gli eventi negativi determinando un clima di paura e di incertezza, però è chiaro che la criminalità, anche nella nostra amata Corato è un problema.

Questo è stato sottolineato nell’incontro di inizio novembre intercorso tra alcuni rappresentanti della nostra Nuova Umanità con la dott.ssa Rossana Riflesso, il Commissario Prefettizio in carica.

Cosa fare allora? Bisogna prevedere un livello di cooperazione ulteriore, che affianchi, all’attività repressiva svolta dalle Forze dell’ordine, interventi pubblici di governo del territorio che mirino all’inclusione sociale.

È importante soprattutto una riappropriazione degli spazi pubblici da parte dei cittadini e, in prospettiva, anche una progettazione dei quartieri che tenga conto del bisogno di sicurezza. Bisognerebbe avviare esperienze di rianimazione dello spazio urbano, anche attraverso nuove attività associative, creare luoghi di incontro, spostare alcuni uffici pubblici, insomma rioccupare parti di città che sembrano dei deserti.

Nell’immediato dare voce e partecipare alla bellissima iniziativa della Fiaccolata contro la Criminalità è un ottimo modo per dare un forte segnale di voglia di cambiamento e legalità! Questo dev’essere il punto cardine dell’operato di amministrazione e cittadini uniti. La fiaccolata voluta dal gruppo Facebook “La Voce dei Coratini”, a cui va dato il totale merito dell’organizzazione dell’evento, è prevista per questo sabato, 8 dicembre, dalle ore 18.30 in piazza Matteotti .

Anche la nostra neonata associazione Nuova Umanità intende partecipare, anzi, invitiamo tutti a farlo, perché (come dicono gli organizzatori) “se resti in silenzio, sei complice”».

venerdì 7 Dicembre 2018

(modifica il 22 Luglio 2022, 3:56)

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Stefania
Stefania
5 anni fa

Tanto non serve a nulla.Lasciate passare il clamore mediatico e poi torneranno a colpire.E'evidente che il o i criminali in questione sfidano le istituzioni e gli organi militari.Serve ben altro che fiaccolate.Presidiare e militarizzate Il paese.Prima che ci scappi il morto.

carlo mazzilli
carlo mazzilli
5 anni fa

credo che l'analisi sia errata: dobbiamo partire da un dato dato di fatto,anzi da due, entrambi inspiegabili per chiunque, non solo per il comune cittadino ma anche per gli “addetti”. il primo innegabile è che nel corso degli ultimi 30/40 anni si è mirato ad escludere , nei fatti, la punibilità di qualsiasi reato. i reati perseguibili e più o meno puniti, sono quelli gravissimi. quelli un pò meno gravi, che poi sono quelli che più rompono il cazzo alla popolazione sono in pratica nè perseguiti nè puniti, l'altro aspetto da considerare è l'assottigliamento, fino all'osso oltre all'imbrigliamento delle forze dell'ordine. ivi compresa la magistratura. quindi in mancanza di certezza di persecuzione dei reati e della pena… che vuoi includere?

Angela  Mazzilli  Ventura-Corato
Angela Mazzilli Ventura-Corato
5 anni fa

Hanno ragione ASSAI Carlo e Stefania. Nulla togliere all'inziativa della fiaccolata,ma,secondo me,bisognerebbe puntare su questo : (a proposito “della bomba esplosa ai danni del nostro concittadino Carabiniere”) 1) Trovare i responsabili (li troveranno,perchè le nostre forze dell'ordine sono eccezionali..) 2) Sbatterli subito in galera. 3) Buttare la chiave (della galera). E la FANTASTICA idea “dell'inclusione sociale ???” Beh,la userei con quelli che non usano le bombe per”ragionare”.