Cyberbullismo

«Denunciate i bulli, del web e non». Videointervista all’avvocato Tandoi

La Redazione
Un convegno svolto nella scuola “De Gasperi”
Strumenti per capire il fenomeno secondo il quale i minori si accaniscono contro altri coetanei escludendoli dal gruppo o, ancor peggio, facendo loro del male fisico oltre che psicologico
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Sono tanti i pericoli del web ed oggi, più che mai, bisogna conoscerli. I genitori «devono entrare nel mondo dei loro figli» come ha suggerito ieri l’avvocato Tiziana Tandoi nell’ambito di un convegno svolto nella scuola “De Gasperi”. Al suo fianco anche Vito Ventrella, segretario provinciale del Siap di Bari.

«Solo così – ha aggiunto Tandoi – gli adulti potranno aiutare i ragazzi a riconoscere il cyberbullismo, ciò da cui bisogna prendere le distanza e quali errori si deve evitare di commettere».n

Il termine cyberbullismo deve risuonare a tutti: è quel fenomeno per cui i minori si accaniscono contro altri coetanei escludendoli dal gruppo o, ancor peggio, facendo loro del male fisico oltre che psicologico. La parola d’ordine è «denunciare» ha detto la Tandoi: «in primis perché non si è soli. Bisogna sapere di poter contare sulle forze dell’ordine e su chi è tenuto a far rispettare la legge».n

Un compito importante su questo fronte resta poi alla scuola: agli insegnati «è chiesto un ulteriore sforzo di controllo e vigilanza, soprattutto nei momenti ricreativi». Per tutti, fondamentale, è il coraggio di denunciare: ci sono tutti gli strumenti per farlo.

Le novità della legge

«Finalmente la legge definisce il cyberbullismo» spiega la Tandoi ai nostri microfoni (è possibile vedere il video qui se non si utilizza facebook). Il testo – approvato pochi giorni fa – introduce per la prima volta nell’ordinamento la definizione legislativa di bullismo telematico, inteso come ogni forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto o furto di identità realizzata sul web a danno di minori.n

I ragazzi sopra i 14 anni (anche senza che i genitori lo sappiano) potranno chiedere direttamente al gestore del sito l’oscuramento o la rimozione dell’aggressione on line. Nel caso in cui il gestore ignori l’allarme, la vittima, stavolta con il genitore informato, potrà rivolgersi al Garante per la Privacy che entro 48 ore dovrà intervenire.n

Secondo la legge in ogni istituto scolastico tra i docenti sarà individuato un referente per le iniziative contro il cyberbullismo. Al preside spetterà il compito di informare subito le famiglie dei minori coinvolti in atti di bullismo informatico e attivare adeguate azioni educative. Alle scuole spetta l’educazione alla legalità e all’uso consapevole di internet.

sabato 27 Maggio 2017

(modifica il 23 Luglio 2022, 9:46)

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salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
6 anni fa

Non esistono i bulli: ci sono figli non educati, di genitori non educati. E a chi spetta educare i genitori ed i figli? Alle istituzioni. Quindi, esistono solo istituzioni fallimentari. E noi, con la nostra inerzia, ne siamo complici e conniventi. Dovremmo autodenunciarci tutti, altro che farlo con i bulli..!

falco m.
falco m.
6 anni fa

e i genitori bulli , responsabili del comportamento dei loro figli bulli chi li denuncia ?