Sparsi qua e là per l’Italia e all’estero, i coratini protagonisti fuori dai confini territoriali hanno una storia lunga e variegata che oggi si arricchisce di un nuovo capitolo: Dino Piccarreta, fino a qualche giorno fa direttore Generale di Banca Apulia, diventa il nuovo direttore commerciale del Gruppo Veneto Banca.
Un traguardo prestigioso, tagliato dopo aver rivestito numerose figure dirigenziali: prima in Banca del Salento, poi condirettore e direttore della Banca Popolare di Bari, direttore generale di Banca Mediterranea ed il passaggio in Banca Meridiana, nel Cda e poi come condirettore. Infine, negli ultimi anni, è stato condirettore generale e poi direttore generale di Banca Apulia.
Per Piccarreta una vita passata negli istituti di credito, finiti ultimamente nell’occhio del ciclone per il loro ruolo nel calderone della crisi.
«Ma l’attuale situazione economica è un problema politico che concerne l’Europa nel complesso» ci tiene subito a precisare il neodirettore di mercato del Gruppo Veneto Banca: «L’euro non cadrà, bisogna solo trovare soluzioni politiche condivise».
Al centro delle polemiche la concessione di credito delle banche ad aziende e privati e l’elevato tasso sui mutui, schizzato al 4,12% a Maggio 2012 secondo un’indagine di Confartigianato. Una situazione che si ripercuote sulle famiglie, alle prese con una delicata gestione del reddito e sulle imprese, chiamate a fronteggiare il calo dei consumi e quindi una contrazione delle vendite.
«La questione mutui, così come l’apertura di credito, è strettamente collegata all’aumento dello spread (la differenza tra i rendimenti dei titoli di stato ndr): esso non diminuisce perché nel breve periodo gli investitori mostrano fiducia nel sistema Italia, come dimostra l’ultima positiva asta di BTP (Buoni del Tesoro Pluriennali ndr). Ma nel lungo periodo questa fiducia scompare provocando il continuo aumento dello spread. Deve esserci a questo punto la chiara volontà politica di risolvere la situazione, a partire dalle serie misure antispread presentate dal premier Monti. Se esse verranno accolte aumenterà la fiducia sia nel nostro Paese che nell’Europa ed i tassi dei mutui caleranno di conseguenza» analizza Dino Piccarreta.
Stretta nella morsa del debito pubblico, un macigno dal peso insostenibile, l’Italia «vive una situazione in linea con gli altri Stati considerando i nostri depositi finanziari”. In uno scenario così irto di ostacoli la classe imprenditoriale italiana “fa dei veri e propri miracoli, un giorno bisognerebbe che qualcuno facesse una statua ai nostri imprenditori per come stanno gestendo questo periodo».
«Al contrario di quello che molti possono pensare non vi sono differenze nell’elargizione del credito da parte delle banche tra Nord e Sud Italia. Chi afferma il contrario dice una scemenza.
La questione, ripeto, è più generale: l’Europa, e la Germania in testa, non possono più tergiversare nel prendere delle decisioni perché bisogna rispondere ai mercati. Deve essere chiara la volontà di continuare con la moneta unica. Per avere un esempio sull’incertezza decisionale basta dare un occhio a quanto accade in Grecia: è dal 2009 che in quello Stato vi sono dei problemi che sono stati però colpevolmente ignorati».
Dall’Europa passando per l’Italia, non può però mancare uno sguardo alle origini: la Puglia e, in particolare, Corato.
«La nostra regione sta reagendo bene all’attuale crisi economica, qui vi sono meno problemi rispetto alle altre regioni italiane. Analogamente, anche Corato si presenta come piazza dinamica e interessante che sta soffrendo marginalmente la crisi grazie ad un buon tessuto imprenditoriale».