Attualità

La radio, un amore lungo una vita

Antonio Grosso
La storia della radio a Corato attraverso le parole di Franco Tempesta
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Spesso sui settimanali capita di leggere articoli su personaggi come Fiorello, o Gerry Scotti, per fare qualche nome e spesso ricorre la domanda sui primi passi artistici mossi da questi personaggi. Sono in tanti a parlare e ricordare con molto affetto la radio. Abbiamo allora pensato di ripercorrere tutte la tappe della radio a Corato,  la vecchia radio che quest’anno ha compiuto 100 anni di attività, da quando Guglielmo Marconi fece il primo esperimento di trasmissione.

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Le radio a Corato sono comparse, come in molte città d’Italia, negli anni ’70.  Per guidarci lungo il percorso di questa realtà, abbiamo chiesto ausilio alla memoria storica di Franco Tempesta, profondo conoscitore della materia.

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Caro Franco, partiamo dalle origini.
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Per veder nascere la prima radio locale privata a Corato bisogna attendere il 1975. Tra i primi pionieri troviamo Savino Buonpensiere, Aldo Scaringella, Antonio Torelli, Pinuccio Tandoi e Giovanni Di Gennaro che, tra gli altri, diedero vita a Radio Corato Uno. L’idea nacque perché già esisteva un’emittente radiofonica nella vicina Andria “Radio Sud Adriatica”.  La prima frequenza in assoluto di Radio Corato Uno furono i 100 Mhz.
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rnSolo un anno dopo, e siamo nel 1976, Matteo Tarricone,Michele Garruba, Cataldo Campione,Vincenzo Biancolillo, aprirono, su via Trani 69, Radio Corato Centro  che, con 15 watt di potenza,  trasmettitore Lace ed un dipolo, pensa un po’, copriva benissimo Corato.
rnLa vita quotidiana delle radio fu caratterizzata dalla presenza di voci, oltre alla mia, tra cui quelle di Savino Buonpensiere, Michele Mazzilli, Pinuccio Caterina, Riccardo Tarantini, Franco Tarricone, Filippo Ungari che insieme a Filomena Arbore trasmetteva la commedia in vernacolo coratino.

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Come si caratterizzavano i programmi di queste due radio?
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I programmi di queste due realtà erano caratterizzati da dediche e richieste; tutto era molto personalizzato e diretto, si facevano i saluti ai negozi e questi ultimi per riconoscenza ci mandavano dei generi alimentari.Sai quanta focaccia! Pasticcini (una volta in un mio programma, che si chiamava “pasta e fagioli “, sigla musicale di Celsio Valli, che andava in onda tutti i giorni alle 13, arrivò addirittura un chilo di “brasciole”…no, non cotte!).  In un secondo momento, Radio Corato Centro, ebbe la presenza di Don Gino Tarantini, (che all’epoca era ancora un diacono), il quale conduceva un programma religioso.
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rnSu questa scia la radio iniziò a fare programmi culturali e dibattiti con un filo diretto con gli ascoltatori. Immagina che condussi persino un programma sull’esistenza o meno degli Ufo. Ricevetti decine e decine di telefonate. Il  tema era nato da una storia vera: infatti, alcune persone scambiarono Venere per qualcosa di alieno: fu addirittura chiamata la terza regione Aerea di Bari dicendo loro di aver avvistato degli Ufo con un punto molto luminoso.

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Queste erano le mie trasmissioni; mio compito era anche quello di seguire tutte le manifestazioni al Teatro Lastella.
rnRicordo come fosse ieri, quando l’Arci dell’epoca portò a teatro gli Area con il grande Demetrio Stratos</strong>;  c’era un sacco di gente che attendeva, ma lui, Stratos non venne e la gente volle i soldi indietro. Un altro episodio carino: all’indomani della rappresentazione teatrale della compagnia di Claudio Villa ebbi la possibilità di colloquiare telefonicamente proprio con ilo grande Villa attraverso Radio Lazio. Claudio Villa, non parlava affatto in italiano ma esclusivamente in romanesco! 

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In seguito iniziammo a seguire i consigli comunali: insomma, non solo musica e dediche. Tutte queste attività fecero sì che Radio Corato Centro crescesse con la fama di radio Comunista. Nel ’78, dopo varie vicissitudini, Radio Corato Centro visse una nuova stagione con l’avvento della famiglia Lombardi. Infatti Gianni e Vittorio seguirono il padre Peppino, cambiarono il nome all’emittente, che da quel momento prese il nome di Gamma Radio, e si trasferì in Via Mario Pagano 4. Peppino Lombardi iniziò un ciclo di programmi di musica napoletana classica con il direttore artistico dell’epoca, Peppino Petrone. La frequenza storica di Gamma Radio era  97.5 mhz. 
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rnLa radio si arricchì di belle voci tra le quali ricordo Angela Messina, Giuseppe Acella, il compianto fondatore de Lo Stradone Padre Emilio D’Angelo, Michele De Venuto, il vostro direttore di testata Salvatore Vernice, il compianto Corrado De Benedittis, Patrizia Mattia, Giuseppe Bonadies, Rosanna Pisicchio, Gino D’Onofrio, Luciano Tarricone. La mente creativa della radio era Nicola Vangi, mentre Rino Mazzilli portava il “banco discoteca” da casa sua per realizzare il suo programma…ma sicuramente ho dimenticato qualcuno…ah, c’ero anch’io!

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Poi, tre o quattro anni dopo, credo fosse il 1979, nacque Radio Puglia, con una struttura molto più ricca: immaginate che gli studi erano sul palazzo del Bar Duomo e per un periodo anche a Bracco. La novità dell’etere coratino era l’ing. Di Maio, in quanto fece trasmettere in stereofonia Radio Corato Uno, per l’epoca, un evento impensabile, visto che anche la Rai andava ancora  in mono. Nel 1980 nacque a Corato TRC21 che trasmetteva alle spalle di Santa Maria Greca, sui  90.5 Mhz, fondata tra gli altri da Mario Lauciello e da Luigi ed Annalisa Mintrone. 

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Annalisa Mintrone?
rnC’è da dire che all’epoca quasi tutti gli speaker avevano un nome d’arte, nessuno usava il proprio nome e cognome ed Annalisa Mintrone preferì farsi chiamare semplicemente Elisabetta. Fu lei a lanciare il famosissimo programma revival: tutti noi la scoraggiavamo, dicendole  “ma cosa fai?” e  trattandola male… Noi la prendevamo in giro, però il telefono durante le sue trasmissioni era sempre .

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TRC21 significa Tele Radio Corato 21, ma era anche tv?
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Si, per un annetto divenne anche televisione sul canale 21, l’attuale frequenza di Telenorba7. Due anni più tardi, siamo nel 1982, Felice Saragaglia ,  Felice Bove e Aldo Scaringella rilevano TRC21 e danno vita a Radio Studio Centro, che iniziò a modulare sugli 89.2 mhz. Qualche anno più tardi i  primi due usciranno di scena dall’etere coratino, mentre Aldo Scaringella rimase alla guida di Radio Studio Centro sino al 1996, quando deciderà di cederla alla famiglia Rubini. La prima sede di Radio Studio Centro si trovava in Via Lionello, traversa di Via Carmine.

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Per circa un annetto, TRC21 aveva anche una Tv: in quel periodo conducevo il telegiornale (a 18 anni) e Salvatore Vernice (gran mattacchione) si divertiva ogni tanto a darmi delle notizie all’ultimo minuto, per non darmi la possibilità di leggerle prima, ovviamente rigorosamente false. Io ero in diretta; un giorno me ne passò una:” hanno rubato una mula, la povera bestia è stata ritrovata a Ruvo di Puglia  sotto forma di arrosto. “ Tutto questo l’ho detto in diretta!  Poi, resomi conto  di quello che avevo letto,  lasciai la diretta video, andai dietro i vetri della regia e dove si trovava steso a terra Salvatore che si stava sbellicando dalle risate mentre io gli urlavo parolacce contro.

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Era semplice condurre in radio, essendoci tante realtà?
rnNon era facile trasmettere! La radio era quasi considerato un luogo di perdizione! I genitori, soprattutto verso le ragazze, usavano il luogo comune “ce sciat’ facenn a la radj”. La radio da noi ragazzi era anche considerata come luogo di ritrovo, una sorte di circolo o associazione.  Decine le mangiate, quasi in diretta, per non parlare delle persone che si sono conosciute tramite il mezzo radiofonico e poi sposate. Noi delle cosiddette radio libere facevamo scherzi, telefonate in diretta senza censura, altro che lo Zoo di 105 o la Gialappa’s di oggi!!!

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Nel 1984, iniziarono le trasmissioni anche della radio di Luciano Tarricone, che dopo Gamma Radio aveva per un piccolo periodo seguito Radio Canale 3 di Savino Strippoli, emittente che trasmetteva sui 94.00 mhz. Luciano fondò Radio Selene Due, che trasmetteva sugli 88.00 mhz e che subito si affiliò ad una radio di Bisceglie  e di Andria. Dapprima si scambiarono i programmi, poi Luciano assieme, a Sabino Di Pasquale e Mauro Dell’Olio, decisero di fare un’unica sede e scelsero Corato. I tre avevano le idee chiare: farne un network, con la N maiuscola e ci riuscirono. La radio prese piede a diffusione regionale superando le porte del Materano. Negli anni numerose le presenze vocali anche su Selene: dallo stesso Luciano Tarricone a Giuseppe Acella, Angela Molinari e Mauro Dal Sogno.

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Questo, è un po’ il panorama delle radio coratine: ma parlaci un po’ di te e del mezzo radiofonico…
rnCome si è potuto capire, partii da Radio Corato Centro,  fui “accimindato” dall’Ing. Di Maio  che con i suoi 250 Watt arrivava senza esagerare sino a Monte Sant’Angelo ed oltre. Ma non  lasciai  Radio Corato Centro e feci un programma di musica italiana. Non solo, organizzammo  insieme a quelli di radio Corato uno anche la prima caccia al tesoro cittadina in macchina, con gli speaker che fungevano da capitano…che bello!

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Com’erano le radio di allora e come erano strutturate?
rnLo studio era ubicato in una stanza con alle pareti cartoni di uova, per insonorizzarla, i giradischi erano inizialmente quelli di “Selezione”, la famosa rivista americana che gli regalava per ogni abbonamento. C’era un mixer auto-costruito e le pubblicità che oggi si sentono supercurate, all’epoca erano su un block-notes e chi era in diretta le leggeva. Ricordo ancora quello del caseificio Vito Maldera: “Volete gustare i famosi bocconcini alla panna? Caciotta, provole affumicate e… così via! Il microfono era “a la buon!”. Poi arrivarono i giradischi Lenco a cinghia ( quando il disco partiva necessitava di ripresa doveva prendersi i giri!). La figura del fonico non esisteva, lo speaker faceva tutto. Un vocabolo in voga all’epoca era di “andare a trasmettere” mentre oggi è consuetudine dire “vado a condurre”.
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rnNon esisteva internet, quindi si acquistavano i 33 o 45 giri. La maggior parte degli speaker se li portava da casa e delle volte trovava il materiale in sede. C’erano i famosi abbonamenti “Discoposta”, cioè 45 giri con 2  lati, 2 incisioni, 2 successi famosi, ma con un unico difetto: arrivavano in ritardo.Programmi super ascoltati erano quelli notturni, che diventavano una specie di telefono-amico. C’era un rapporto diretto con gli ascoltatori: confidenze, tristezze,gioie, amori, passioni, desideri.
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rnCerte notti  la radio dopo il termine delle trasmissioni in diretta andava in non-stop, o generalmente dette “Selezioni musicali”, non c’era il computer e si andava con le bobine ; il dramma era di chi se le doveva registrare e peggio ancora nel caso in cui la polvere avesse rotto il nastro!  I jingles identificativi della radio erano tutti auto prodotti, io e Nicola Vangi facevam l’imitazione di Stanlio e Ollio, e anche di Alberto Sordi, che pubblicizzavano gamma Radio.
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rnChi era impegnato in radio riceveva compenso?
rnNon esisteva nessuna forma di compenso, era fuori della logica per quel periodo.
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rnNell’ 82 lasci Gamma Radio ed abbandoni il microfono: quando la ripresa?
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Si, lasciai la radio perché iniziai a lavorare, poi mi sposai e non avevo più tempo, ma nel 2000 grazie alle pressioni del mio grande amico Giuseppe Tarantini ebbi la possibilità di rientrare nell’allora Radio Studio Centro, che da li a poco sarebbe diventata Radio Amore, emittenti del gruppo Radio Italia Anni ’60. Poi,  assieme all’amico di vecchie avventure Salvatore Vernice e a te, caro Antonio Grosso, come fonico,   facemmo il notturno che andò a gonfie vele: di lì ho continuato. Nel ’92 ho iniziato una collaborazione con Teledehon che continua tutt’ora. Continuo a presentare molteplici manifestazioni locali e fare il moderatore per diverse conferenze pubbliche.

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C’è chi , in passato, come nel presente ti chiama socialista?
rnNon me ne vergogno!Anzi! Sono orgoglioso di essermi formato con quel pensiero. All’inizio avevo fastidio quando qualcuno mi associava ad un ideologia. Sono fortemente convinto dei valori e sopratutto degli ideali fondanti legati alla solidarietà,  all’uguaglianza e al riscatto sociale dell’uomo.

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Per il 2006 Franco Tempesta, cosa si aspetta?
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Mah, mi affido a Dio, nella speranza di superare le nuove ed imprevedibili sfide che potranno capitare. Mi piace moltissimo il contatto con la gente, perché ogni essere umano, ma vorrei dire vivente, dona  delle emozioni indescrivibili.

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Sicuramente, il nostro viaggio dal 1975 ad oggi è incompleto ed è in evoluzione. Probabilmente abbiamo dimenticato personaggi, avvenimenti, realtà. Ce ne scusiamo fin d’ora. Quand’ora fosse successo, contattateci pure in redazione.

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In galleria vi proponiamo alcuni loghi storici della radio dell’epoca.

mercoledì 4 Gennaio 2006

(modifica il 14 Luglio 2022, 12:40)

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