Altri Sport

La nuova mania dei coratini

Filippo Ferrante
Lo stadio comunale è il ritrovo dei tanti amatori della corsa.
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L’inverno ce ne stiamo chiusi nei nostri uffici e la sera trasportati dalle comodità dei mezzi del 21° secolo ce ne torniamo a casa con le pance piene ed imbottite da un consumismo sfrenato ed ingordo come il nostro egoismo, riparati dal freddo, in letargo come gli orsi, ingrassiamo e ci riempiamo di speranze borghesi. Con l’inizio della primavera e l’inizio dell’estate la musica cambia, il sole sembra infondere alla gente nuove energie, le donazioni verso il terzo mondo aumentano e la gente tende ad uscire dal letargo per smaltire il grasso di tutto un inverno.

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La gente esce dal chiuso per intraprendere nuovi sport e l’attività sportiva più quotata è sicuramente quella della corsa. Non c’è nulla di più semplice per smaltire che uscire di casa ed incominciare a correre invece che abbonarsi a palestre o comprarsi nuovi attrezzi per una nuova attività. Per correre ci vogliono solo un paio di scarpe da ginnastica o se si vuole correre meglio, solo un paio di scarpe da corsa e basta. Parti e dimagrisci.

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Nei paesi anglo-sassoni, fautori di questo consumismo globalizzante,questa usanza è ormai diventata parte integrante della società e della cultura, e loro, gli inglesi, la chiamano: jogging. Un inglese, quando ha finito di lavorare e ha terminato di sistemare tutte le sue faccende borghesi si va a rifugiare ad Hyde Park, l’immenso parco londinese e corre, corre così come anche l’americano di New York, dopo una lunga giornata consumistica passata tra un Mc Donald’s ed un bar di classe italiano in serata torna casa, si spoglia e si mette in tenuta sportiva per raggiungere il grandioso Central Park fors’anche insieme alla famiglia, e corre, corre.

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Questa usanza, la pratica dello jogging è diventata parte integrante anche della cultura italica e lo si può notare anche nella nostra città come questa stia diventando una vera e propria abitudine coratina. Lo notiamo soprattutto con l’inizio della primavera, vediamo decine di coratini che prendono d’assalto le strade di campagna delle Oasi oppure via Ruvo vecchia e via Bisceglie mentre i più disperati si fanno i giri d’estramurale immaginandosi in una maratona senza precedenti, scambiando i pedoni per tifosi incalliti.

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Il Comune ha inoltre notificato un aumento del numero delle richieste per andare a correre nello Stadio Comunale, un addetto al comune ci ha riferito che “ogni anno le richieste aumentano e non c’è spazio per lasciare correre tutti sulla pista dello Stadio Comunale”. Inoltre è quasi impossibile per un coratino trovare un parco dove andare a sfogarsi con le gambe e poi l’unico parco che esiste a Corato, “quello” Comunale, è quasi sempre chiuso ed essendo ormai abituati a vederlo dall’esterno alcuni hanno incominciato a credere che il cancello delimitasse un confine territoriale e che al di là delle sue belle palme si potesse vedere lAfrica. Mah!

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Comunque sia, correre fa bene e non importa dove si pratica, l’importante è stabilirsi un tragitto ed il gioco è fatto ma se state alle prime armi e cioè s’avete da poco incominciato a correre è bene che non vi sforziate troppo all’inizio che non rischiate di prendervi un infarto. Ce lo dice infate un nostro carissimo concittadino che per hobby esercita l’attività dello “jogging”, il Sig Sabino Iannone, parrucchiere di via Giuseppe Di Vittorio:

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“Non bisogna sforzarsi troppo all’inizio e se non avete alcuna esperienza è bene che vi acculturiate un pò comperando delle riviste specializzate. Bisogna tenere una certa costanza, io per esempio corro 2 o 3 volte alla settimana e ormai lo faccio da 15 anni. Prima correvo anche di più ma l’attività che esercito ora mi toglie del tempo ed dunque corro di meno. Correre fà bene e tiene il cuore sveglio e reattivo ma senza esagerare troppo ovviamente. Quando vi siete fatti almeno un’ora di corsa è bene che subito dopo facciate 20 minuti di "stretching" per smaltire l’acido lattico e fatelo anche prima d’iniziare per riscaldare un pò i muscoli”.

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Incominciate dunque piano, piano senza sforzarvi eseguendo ogni giorno lo stesso tragitto con costanza e portatevi insieme un cronometro, per migliorarvi giorno dopo giorno nei tempi e vedrete che lo sforzo verrà da sé. Correte, correte e godetevi il paesaggio delle nostre campagne e il panorama delle Murge, lontani dallo smog e dai rumori della città, godetevi il silenzio e il rumore dello sforzo dei vostri passi che graffiano il selciato.

venerdì 17 Giugno 2005

(modifica il 14 Luglio 2022, 17:00)

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