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Candidati sindaco a confronto. Due ore per rispondere alle domande dei cittadini. Il video

La Redazione
Candidati sindaco a confronto. Due ore per rispondere alle domande dei cittadini
Faccia a faccia che ha avuto come palcoscenico piazza don Ciccio Tattoli, a fianco della Sacra Famiglia. A sorpresa c'è anche Perrone che, in precedenza, aveva declinato l'invito al confronto
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Versus, atto secondo. Questa volta il confronto tra i candidati sindaco, organizzato dalla zona pastorale San Cataldo e dall’associazione “Cercasi un fine”, si è basato sulle domande proposte dai cittadini. Un faccia a faccia che ha avuto come palcoscenico piazza don Ciccio Tattoli, a fianco della Sacra Famiglia e che ha visto partecipare, insieme ai candidati sindaco Bovino, De Benedittis e Longo, anche Luigi Perrone che in precedenza aveva declinato l’invito delle associazioni.

Una manciata di minuti ciascuno su una ventina di domande, sintetizzati dagli organizzatori in macro aree. Due ore di confronto – che abbiamo provato a sintetizzare in poche righe, sottolineando i punti più importanti – ma che è possibile riascoltare integralmente nel video in basso.

La prima domanda, di “riscaldamento” riguarda il modo di fare politica e la città da lasciare ai cittadini dopo il quinquennio da sindaco. Comincia Bovino: «La politica per me è un servizio, che presuppone gratuità, sobrietà e rispetto reciproco, senza nessuna differenza tra tutti i cittadini». Poi tocca a De Benedittis: «Immagino una città che abbia investito su innovazione, sostenibilità ambientale e sociale. Vorrei fare di Corato una città per l’uomo, con trasparenza amministrativa e il primato della legalità». A ruota, Longo: «Mi piacerebbe vivere una comunità più matura, più serena, più umana non come quella che oggi produce effetti come la lettera dell’altro giorno». Infine Perrone che precisa: «Mi trovo qui per smentire chi diceva che non avrei partecipato. Per quanto riguarda la città c’è da lavorare tantissimo, un compito che spetta all’amministrazione e ai cittadini».

Una città libera da usura e ludopatian

Il primo a parlare è De Benedittis: «Dobbiamo partire dalla revisione delle concessioni date ai gestori delle macchinette e dare, a chi decide di smantellarle, tutte le agevolazioni fiscali che sono nelle competenze del Comune. Corato è il centro dell’usura. È una vergogna che nessuno, sul piano politico, abbia alzato la voce». Longo, Perrone e Bovino concordano sul fatto che siano questioni che riguardano maggiormente il governo nazionale e che il governo locale possa poco: «Il M5S combatte la ludopatia perdendo pacchetti di voti. – spiega Longo – Noi possiamo combatterla attraverso i nostri portavoce». Perrone: «Dobbiamo verificare prima lo stato sociale di chi gioca, vedere chi sono e cosa si può fare per loro». Bovino propone un osservatorio comunale che analizzi queste patologie sociali, coinvolgendo parrocchie e associazioni. Sull’usura: «Accompagnerò personalmente chi avrà il coraggio di denunciare».n

I modelli di riferimenton

Se per Longo l’ispirazione politica arriva dai fondamenti del Movimento 5 Stelle, Perrone torna indietro alla sua formazione: «Oggi c’è la politica del populismo che non ha niente a che fare con la vera politica, quella della discussione e del confronto dei problemi. Io vengo dalla scuola di Calvi, di Patruno, di Tandoi, del preside Vangi, di Cantatore che mi hanno insegnato a far politica. Oggi ho grosse difficoltà a fare politica, i social l’hanno completamente stravolta». Bovino e De Benedittis hanno un modello comune, Giorgio La Pira, ex sindaco di Firenze negli anni ’60. Bovino ricorda anche Vassallo, sindaco coraggioso di Pollica mentre De Benedittis fa riferimento all’attuale sindaco di Bari: «Io vorrei essere il Decaro di Corato».n

La fotografian

La moderatrice, Rosa Siciliano, chiede di scegliere una foto tra quelle che scorrono e che riguardano diversi aspetti della città per poi commentarla. Perrone sceglie quella dell’incidente ferroviario e ricorda le vittime chiedendosi, poi, come mai il Comune di Corato abbia impiegato sette mesi per dare un parere sulla variante Corato-Barletta. Stessa fotografia per Longo che attacca «Ferrotramviaria è uno dei motivi per cui mi sono candidato. Continuiamo a subire la strafottenza di quest’azienda che con Emiliano ha riconfermato la concessione di quella tratta e che continua ad umiliare Corato. I pendolari non vengono rispettati e grazie alle vostre firme abbiamo portato la questione alla comunità europea per la tutela dei diritti del passeggero. Il 4 settembre, la nostra petizione è stata accettata ed è stata aperta un’indagine». Bovino punta sulla sicurezza. « Bisogna aumentare la percezione di sicurezza, attraverso un dialogo costante con le autorità preposte e facendo sentire la vicinanza dell’amministrazione al tessuto sociale». De Benedittis, invece, racconta la chiesa di San Vito. «Quella chiesa è la rappresentazione della città, sopraffatta dal grigio e dal cemento che ha dimenticato la sua storia. Dobbiamo riportare la nostra città ad amare sé stessa».n

La cultura e i suoi spazin

Due grandi temi, la biblioteca comunale e, in generale, gli spazi per i giovani. Bovino propone le sue idee: «Affidare alle associazione la coadiuvazione nella gestione della biblioteca. Pensiamo ad un’offerta libraria itinerante e ad un presidio del libro permanente. I giovani dobbiamo tentare di trattenerli qui con un’agevolazione fiscale dedicata. Pensiamo ad un ufficio che sia in grado di far conoscere i bandi. Pensiamo ad un assessorato che aiuti i giovani ad affrontare un processo politico nuovo». De Benedittis: «La biblioteca doveva trasferirsi a palazzo Gioia e ora rischiamo di perdere un finanziamento di diverse centinaia di migliaia di euro. Le vere biblioteche non sono quelle con i libri chiusi negli scaffali ma moderne come quelle di Ferrara, Parma e Milano. Le nuove generazioni non hanno bisogno dell’aiuto ma devono essere libere di investire nella nostra città. Noi abbiamo aperto l’ex cinema Elia per far vedere che significa diventare incubatrice per il futuro dei giovani». Longo: «Abbiamo bisogno dei contenitori ma anche dei contenuti, c’è bisogno di uomini appassionati, di associazioni che possano gestire quei contenitori. Come aiuto ai giovani professionisti si possono dare gli spazi. Sarebbe sufficiente concedere, per i primi due anni, uno spazio comunale con bolletta pagata e connessione a internet per poter dar loro uno slancio». Perrone: «Io ho già aperto ai giovani in passato. La biblioteca non è più logisticamente idonea, quella di oggi è più un luogo di convegni. Il Comune deve mettere a disposizione gli spazi utili per poter rilanciare i giovani. La sinistra voleva buttar giù la struttura del museo della civiltà contadina e farne palazzine. Io l’ho recuperata ed ora è chiusa. La gestione attuale del teatro non va bene, bisogna portarlo ad un livello più alto».n

La povertà e le periferien

Il tema si sviluppa soprattutto sul centro storico. «Nel centro storico è stato fatto qualcosa di buono – dice De Benedittis – come la riqualificazione delle piazze ma alla rigenerazione urbana incompiuta non è seguita una rigenerazione sociale. I poveri vanno accompagnati e non devono diventare i terminali di interessi e consenso elettorale». Anche Longo sottolinea il degrado del centro storico: «Potrebbe essere tante cose, invece è qualcosa di indefinito e pericoloso». Perrone risponde a De Benedittis: «L’altro candidato sindaco ha dato atto di quello che abbiamo fatto ma il progetto iniziale doveva avere un seguito. Ad esempio piazza Abbazia prevedeva il recupero dei locali per creare piccole botteghe di artigiani. La responsabilità del degrado del centro storico non è solo dell’amministrazione ma anche del cittadino». Bisogna sì rigenerare il centro storico – spiega Bovino – ma puntando sulle peculiarità storiche della nostra città».

Nuova politica, diritti civili e cittadinanza attiva

Tanta carne al fuoco. Longo sceglie la formazione politica: «I nostri candidati consiglieri conoscono i programmi, il partito, i pensieri. I candidati consiglieri delle altre coalizioni invece? L’hanno capito quelli che tappezzano la città con manifesti e santini che non saranno mai consiglieri comunali? Hanno capito che sono solo portatori d’acqua? Se non l’avete capito state facendo solo il gioco di chi vi sta prendendo in giro». Stesso tema l’affronta Perrone. «La politica non è una brutta bestia, bisogna riaprire le scuole politiche e bisogna inculcare ai più giovani certi insegnamenti. Quanto tempo si impiegava prima per fare una lista elettorale? Oggi si prendono persone solo per riempire le liste». «Vorrei tanto che la platea di oggi fosse presente ai consigli comunali – dice Bovino – che chiedesse al politico che ha votato quali sono i progetti. Per fare politica ci vuole competenza, quanti candidati consiglieri ne sono in possesso? Corato nel 2030? Una città verde e sostenibile da costruire con i cittadini». De Benedittis affronta tutti e tre i temi. Diritti civili: «Corato è ancora arretrata sul piano dei diritti civili. Dobbiamo dare spazio a tutte le identità». Cittadinanza attiva: «Da due anni facciamo scuola di formazione politica». Agenda 2030: «Una città sostenibile, dall’illuminazione, al piano del traffico, fino all’edilizia».

I giovani, la nostra terra e il lavoro

«Il sindaco non può risolvere la questione giovanile, è il governo che deve cambiare strategia. – commenta Perrone – Un’azienda non può assumere per sei mesi, un anno e poi licenziare i ragazzi. Allo stesso tempo dobbiamo salvaguardarle le aziende perché se chiudono poi vengono meno i posti di lavoro. Sono finiti i posti al Comune, all’ospedale, alla provincia» «Dobbiamo incidere sul mondo del lavoro – dice Bovino – Possiamo trattenere i giovani attraverso i bandi e il potenziamento della zona industriale. Corato è uno dei paesi che non ha sottoscritto il protocollo Anci per lo sportello Adisu. Deve esserci un’istituzione dove i giovani devono avere un punto di riferimento costante». «Andare fuori serve, è importante perché apre la mente. – spiega De Benedittis – Anche Corato deve aprirsi al mondo. Dobbiamo partire da chi se n’è andato, ascoltare le esperienze di chi vive e lavora fuori affinché diventino referenti della nostra città. Dobbiamo attivare dottorati di ricerca comunali, borse di ricerca comunali, magari in intesa con gli altri comuni». «Essere giovani a Corato è difficile due volte perché è difficile investire, aprire un’azienda, lavorare. Il consiglio è cercare fortuna da qualche altra parte, nonostante le difficoltà che questo comporta. Andate fuori, realizzatevi e se ne avrete voglia, come me, tornate a lottare, quando sarete forti».

L’ultima domanda riguarda la solidità della coalizione. Bovino: «La nostra prima coalizione l’abbiamo fatta con le persone. Promettiamo cinque anni di stabilità governativa perché non c’è nessun interesse, siamo fuori dagli apparati di partito e liberi da ogni padrone». De Benedittis: «La nostra è una convergenza perché di coalizioni la città è morta. Abbiamo preferito incontri pubblici con gli iscritti delle forze politiche e dei cittadini, con un patto: nessuna logica spartitoria. Abbiamo avuto il coraggio di dire no a forze politiche che non ci davano sicurezza e garanzie». Longo: «Ci siamo impegnati per mettere in lista persone determinate e che credono nel nostro progetto. Se ci saranno consiglieri del Movimento facilmente sfilabili? Mi auguro di no». Perrone: «Mi fa piacere apprendere che chi era contro i partiti ora è a favore dei partiti. La mia discesa in campo ha solo un motivo: in dieci anni da sindaco non c’è stato un giorno di crisi. Ho scelto di candidarmi per dare stabilità all’amministrazione».

Dopo le domande espresse dai cittadini il dibattito è continuato, toccando il tema del reddito di cittadinanza. La Siciliano, alla fine, ha proposto un minuto ciascuno per l’appello finale, magari improntato su un tema non toccato in precedenza. «Noi possiamo garantire la certezza delle regole e l’uguaglianza dei cittadini», dice Longo. Perrone fa perno sulla stabilità della sua coalizione e torna sul caso del “rossetto”, ripreso anche dai media nazionali. «La faccenda del rossetto è stata estrapolata da un discorso di due ore. Sono sempre stato a favore della donna, spugna, incudine ed elemento importante non solo per far crescere la famiglia ma capace di tener fede e stabilità». Bovino accenna alla disabilità: «Con la stessa tenacia e forza d’animo con cui i disabili affrontano le difficoltà bisogna abbracciare il cambiamento e una politica fatta di servizio e non di favori». «Vorrei essere – chiude De Benedittis – il sindaco di tutta la città, voce di Corato in tutte le sedi che apra un nuovo dialogo all’insegna della rivoluzione gentile».

martedì 15 Settembre 2020

(modifica il 20 Luglio 2022, 21:30)

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C. D.
C. D.
3 anni fa

Quasi tutte le domande erano inappropriate. C'è stata evidentemente una pessima scrematura

Cataldo Ferrara
Cataldo Ferrara
3 anni fa

Ma le domande non dovevano essere fatte al momento dei cittadini presenti?

Gigi Gusto
Gigi Gusto
3 anni fa

Con tutto il rispetto, Perrone in alcuni passaggi è davvero imbarazzante

Il salmone
Il salmone
3 anni fa

Credo che l’uscita ultima contro Perrone è stata una c…ta epocale non ha detto nulla di anomalo.. il reddito di cittadinanza è un’altra fregatura dello nostro meraviglioso governo.