Se qualcuno non avesse chiesto lumi in consiglio comunale del perché l’amministrazione di Corato avesse deciso di non concedere il patrocinio alla manifestazione Miss Italia è probabile che in pochissimi si sarebbero accorti della mancanza dello stemma del Comune sul materiale della tappa. È bastata la spiegazione, con annesso giudizio, del sindaco sulle motivazioni legate al “gran rifiuto” per scatenare un dibattito mediatico di enormi proporzioni, che ha raggiunto i confini nazionali e che ha scatenato una serie di polemiche.
Polemiche inasprite dal fatto che, pochissimi giorni dopo il polverone sollevato dal giudizio del sindaco su Miss Italia, secondo il quale il concorso propinerebbe «una idea discutibile di bellezza», anzi addirittura «consumistica della donna», il primo cittadino abbia deciso di partecipare a nome della città al Bari Pride, la manifestazione che vuole testimoniare l’orgoglio della diversità e la richiesta dei diritti delle minoranze. Una manifestazione che spesso ha fatto discutere proprio per il carattere spesso provocatorio degli atteggiamenti di chi vi prende parte, spesso amplificati proprio per renderli comunicativamente più efficaci. Insomma, l’eccesso finalizzato a stimolare una migliore riflessione. Atteggiamenti mai ritenuti «discutibili», al contrario dell’idea di bellezza che Miss Italia propone.
Una idea che non sempre corrisponde alla reale conformazione della manifestazione sulla quale si fonda il giudizio del sindaco in primis e del presidente della commissione cultura Eliseo Tambone. Basti pensare che terza classificata al concorso di Miss Italia del 2018 fu Chiara Bordi, diciottenne di Tarquinia, che sfilò con una protesi al posto di una gamba. La stessa Miss fu insignita, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella dell’onorificenza di Alfiere al Merito della Repubblica Italiana, proprio per essersi distinta in tale circostanza. In quella occasione il palco di Miss Italia fu la cassa di risonanza per lanciare un segnale di grande intensità che, grazie al coraggio di Chiara, arrivò forte e chiaro nelle case di centinaia di migliaia di italiani.
L'intervista a Isabella Lapenna, vincitrice della tappa coratina di Miss Italia
Quando ha ricevuto la corona e la fascia di Miss Corato, Isabella Lapenna da Palo del Colle non avrebbe mai immaginato che la tappa da lei conquistata sarebbe stata al centro di tante polemiche. Polemiche in cui chiunque ha avuto voce, ad eccezione di chi ha scelto, liberamente e con consapevolezza, di calcare la passerella e sottoporsi al giudizio. «Non mi sento una merce in vetrina» ha detto Isabella. «Siamo orgogliose di quel che siamo e liberamente abbiamo scelto di partecipare al concorso. Nessun messaggio negativo, anzi. Siamo donne con sogni e prospettive e rispettiamo la libertà di chiunque». Di seguito l’intervista a Miss Corato.
Bari Pride sì, Miss Pride no...
A chiunque gli chieda spiegazioni in merito alla sua scelta di negare il patrocinio a Miss Italia, il sindaco De Benedittis puntualizza la sua volontà di non esercitare la censura («abbiamo garantito lo svolgimento della manifestazione») ma, semplicemente, di non apporre il logo del Comune su tutto il materiale relativo all’evento. «È necessario il ruolo della politica di apertura di varchi critici e apertura. Oggi il modello di bellezza non risponde più a certi pregiudizi culturali che hanno qualcosa di legato a forme eccessivamente di genere. L’idea di bellezza si deve pluralizzare» ha detto ancora il primo cittadino durante una intervista televisiva. L’idea di bellezza di Miss Italia, secondo il sindaco di Corato, è superata, non attuale. Una valutazione evidentemente personale, visto che il concorso di cui fu patròn Enzo Mirigliani, è giunto alla sua 83esima edizione ed ancora riscuote un successo nazionale e l’adesione di migliaia di ragazze (e migliaia di famiglie).
Perché la partecipazione al Pride? «Perché il Pride afferma il diritto di tutte le minoranze di potersi esplicitare, di poter avere un diritto pieno di cittadinanza. Non si tratta di interdire una forma classica di bellezza ma di estendere un concetto di bellezza alle altre». Una frase, ancora a posteriori rispetto all’evento, che non tiene conto del fatto che tra le aspiranti miss c’era anche chi, perfettamente consapevole di non corrispondere all’ideale classico di bellezza, ha scelto liberamente di salire in passerella proprio per vincere i propri timori e le proprie paure di non essere abbastanza; di dire esattamente ciò che il sindaco ha voluto dire, ossia che la bellezza è negli occhi di chi guarda.
La Senatrice Piarulli: «Mancata concessione del patrocinio è un inspiegabile errore»
Ci sono donne delle istituzioni che non concordano con la visione del sindaco De Benedittis e del presidente della commissione cultura Eliseo Tambone. Tra loro la senatrice di Corato Bruna Piarulli.
«Il comune di Corato ha negato il patrocinio a miss Italia sull’assunto che si tratti di una manifestazione che promuove una idea maschilista della bellezza. Personalmente, in nome del pluralismo ideologico, mi sento di dissentire da questa visione, perché non conferire il patrocinio ad una manifestazione che significa cultura e spettacolo significa rinnegare la nostra storia. Un po’ come rinnegare Sanremo o il giro d’Italia» ha spiegato la senatrice pentastellata.
Dai quotidiani alle radio d'Italia
Quello di Miss Italia a Corato, ad ogni modo, è un caso che divide l’opinione pubblica. Un fatto unico nel suo genere che solleva una perplessità inedita e che crea l’occasione per mettere a confronto due idee di libertà: quella di alcune belle ragazze che decidono di sfilare in un concorso, orgogliose di quel che sono, e quella di chi, orgoglioso di quel che è, scende in piazza e rivendica il proprio diritto ad essere libero di esprimersi come meglio crede.
In fondo in entrambe le manifestazioni la richiesta era la medesima. La reazione però è stata diametralmente opposta.
Il senso di paragonare un’iniziativa a sfondo politico (perché parlare di diritti civili e legali vuol dire fare politica) con un concorso di bellezza, mi è totalmente oscuro. A pelle, mi sembra un colpo a vuoto da parte di chi ha scritto l’articolo
LE TANTE “FACCE” DEL SINDACO…😀
Leggo “miss Italia no”, “questione di libertà”. Ma non mi risulta che la manifestazione di miss Italia sia stata vietata.
Caro sindaco ascolta le parole della ragazza vincitrice della tappa coratina, medita e chiedi scusa umilmente a tutte le donne che liberamente vogliono sognare il loro futuro e vivere le proprie emozioni …….( con forza e con gioia)
Chiacchiere a go go
La senatrice Piarulli oltre a condannare la presa di posizione del Sindaco (cosa sacrosanta) potrebbe anche dar conto ai Coratini dei frutti del suo operato nella maggioranza di governo, illustrando come ha rappresentato e tutelato i cittadini da cui ha avuto il mandato elettorale?
Caro sindaco lei può partecipare a tutti i pride che vuole ma non a nome di tutta la città, la prossima volta lo faccia a titolo personale perché lei non mi rappresenta , non rappresenta le mie idee e quelle di molti altri cittadini di Corato. Inoltre si dia da fare perché la città ha raggiunto un livello bassissimo sia di civiltà che infrastrutturale, non pensi solo alle chiacchiere che fino ad ora ne abbiamo viste e sentite assai , soprattutto faccia una seria riflessione sul suo ruolo e sulle sue capacità di amministrare e ne tragga le conclusioni
Concordo
D’accordissimo
Da applausi, lo stesso concetto lo espresso su FB.
bravo hai centrato….. ma tanto non gli fa ne caldo ne freddo…..si e’ rivelato peggio dei suoi predecessori e io sono uno che l ha votato
Sindaco ma aveva bisogno di popolarità’?Perche’non mette la faccia per cose piu’serie,tipo parlare ai delinquenti che spacciano droga e incendiano auto 🥴
la partecipazione del sindaco a Bari non è per nulla inspiegabile e tantomeno contradditoria. Ha voluto semplicemente essere presente a questa manifestazione per motivi che lui ritiene assolutamente validi e presenti e da difendere in questa società.- altrettanto dovrebbe ritenere libere di partecipare alla manifestazione nazionale-nazionale- delle ragazze che hanno certamente i “loro” di motivi altrettanto validi e da difendere.- ma senza affanno e polemiche sono opinioni da rispettare sino in fondo.
è proprio il caso di dire VALORI IN CORSO!!! Credo sia più opportuno lavorare H24 ai problemi della città, sempre più decadente, sporca e malmessa.
Secondo me bisogna chiarire un po’ tutta la situazione.
1)Il sindaco non ha voluto dare il patrocinio(ricordiamo che il patrocinio non sono soldi ma è “sponsor” è un ok da parte del comune) all evento di Miss Italia (libero di farlo),manifestazione che si è tenuta ugualmente. Può piacere o no(ognuno ha i suoi gusti) ,seppur esiste dal 1964…ma non ci soffermiamo su questo…
– La cosa sconcertante è stata la sua /loro giustificazione. Espressioni che lasciano il tempo che trovano, da una parte offensive dall altra inopportune. Perché parlare a tutti i costi? Se il professore non parlava non si sarebbe sollevato un polverone a livello nazionale.
2)Il sindaco ha partecipato al gay pride ok.
È una sua scelta, (ognuno ha i suoi gusti) ma perché menzionare tutta la popolazione? Perché dire che era lì a rappresentare tutti i coratini? Anche qui ha parlato è fatto danni. Bastava modificare un po’ il suo discorso e avrebbe evitato un altro polverone.
Premetto che ognuno di noi è libero di fare ciò che vuole, ma la libertà finisce dove inizia la libertà dell altro.
Per tanto si invita il Sig. Sindaco e company che prima di rilasciare interviste pensateci e riflettete, non sparate sulla massa.. Forse come diceva qualcuno una parola è poca due sono troppe.
Eppure siete professori, avvocati, architetti, ecc
Fate un consulto tra di voi
Così facendo state mettendo ogni singolo cittadino uno contro l altro. Questa è la pace che tanto sbandierate?
Ognuno ha il suo credo, ognuno può amare chi vuole, ognuno può vivere come meglio crede ma il tutto sempre nel rispetto Dell altro
Non fate come le suocere di una volta che appiciavano fuochi in famiglia…
Direzione Corato o Lega (Nord) hanno già espresso il loro disappunto, accodandosi a Fdi ed alla senatrice Piarulli? Così, tanto per trascinare un po’ questa inutile caciara.