L'intervista

Il commissario Filograno: «La Polizia è vicina al cittadino, saremo presenza costante»

Giuseppe Di Bisceglie
Giuseppe Di Bisceglie
Il dottor Francesco Filograno, dirigente del commissariato di P.S. di Corato
L'intervista con il commissario capo Francesco Filograno, dirigente del commissariato di P.S. di Corato
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Dallo scorso ottobre il commissariato di pubblica sicurezza di Corato è diretto dal dottor Francesco Filograno.

Barese, 35 anni e una laurea in giurisprudenza, il dottor Filograno può contare sull’esperienza maturata dapprima presso la Questura di Massa Carrara, ove ha diretto l’ufficio immigrazione e successivamente ad Aosta, capoluogo che lo ha visto impegnato come capo della squadra mobile. Attività impegnative che gli hanno consentito di affinare il lavoro di squadra e conoscere la Polizia di Stato in tutte le sue declinazioni.

«Il rapporto delle forze dell’ordine coi cittadini è molto importante per garantire sicurezza e serenità al territorio» puntualizza il dirigente che, per la prima volta, parla attraverso le nostre pagine.

Dottor Filograno, come ha trovato la città di Corato?

«Corato è una città laboriosa, con un tessuto imprenditoriale molto forte e, tutto sommato, tranquilla. Si tratta comunque di una città importante in cui non mancano episodi di microcriminalità. Questi episodi, tuttavia, sono ancorati a pochi soggetti, quasi sempre gli stessi, che turbano le dinamiche sociali. Si tratta di piccola criminalità ma pur sempre fastidiosa».

Quali sono le tipologie di reati che si commettono prevalentemente nella nostra città?

«Nei primi quattro mesi alla guida del commissariato di Corato abbiamo rilevato principalmente reati legati a furti, spaccio e danneggiamento. Dal mio insediamento sono circa una ventina gli arresti effettuati, gran parte per reati contro il patrimonio ma anche spaccio e reati contro la persona».

Il presidio del territorio è una delle componenti del lavoro della Polizia di Stato. Come vi state muovendo?

«Ho percepito da subito il desiderio da parte della città di sentire l’istituzione Polizia vicina. La presenza sul territorio è indubbiamente una componente importante per accrescere la percezione di sicurezza da parte del cittadino. Il mio impegno è quello di garantire per questo territorio la nostra presenza costante, così da venire incontro il più possibile alle esigenze del cittadino».

C’è sempre però il problema degli organici sottodimensionati…

«È un problema comune a tutta la pubblica amministrazione. Anche la nostra pianta organica è sottodimensionata ma ci sforziamo di ottimizzare al massimo le nostre risorse. La professionalità dei colleghi e la preziosa collaborazione degli istituti di vigilanza privata, che sono antenna di ciò che accade per il territorio, è molto utile per far sentire ai cittadini la nostra presenza».

Crede che i cittadini abbiano fiducia nella Polizia di Stato?

«Sì. E se ci sono stati dei momenti in cui la fiducia ha vacillato, chi mi ha preceduto ha fatto un importante lavoro per ristabilire la credibilità della nostra istituzione agli occhi del cittadino».

Cosa ha chiesto innanzitutto ai suoi colleghi?

«Collaborazione e impegno totale a garantire un servizio performante per la comunità. E ho trovato la massima collaborazione da parte di ognuno. Questa è una soddisfazione».

Nell’ultimo periodo siete stati particolarmente operativi…

«Sì. In particolare abbiamo intensificato i controlli nel cuore della città e nelle piazze cittadine mettendo in atto servizi di contrasto allo spaccio di stupefacenti. Abbiamo attenzionato i luoghi della movida, controllato Piazza Di Vagno. Lo spaccio, purtroppo, è una attività che coinvolge diversi giovanissimi. Inoltre abbiamo tenuto alta l’attenzione sulla campagna olearia, con pattugliamenti costanti in zone agricole e nei pressi dei frantoi a tutela di produttori, trasportatori e di aziende».

C’è una piaga che da anni attanaglia la nostra città: quella degli incendi alle autovetture. Che idea si è fatto?

«È tra i fenomeni più odiosi. Escludiamo che si tratti di un fenomeno di natura estorsiva ma riteniamo più plausibile che si tratti di ripicche, di un mezzo per risolvere screzi. A questo proposito è opportuno che i cittadini denuncino sempre, fornendoci dettagli quanto più approfonditi possibile. Ciò può aiutarci nell’avvio della fase investigativa, darci delle piste da seguire. Fortunatamente la città dispone di un sistema di telecamere di videosorveglianza all’avanguardia e diffuso, anche se la presenza di ulteriori telecamere potrebbe essere ancor più utile sia come deterrente che come strumento di investigazione».

Cosa vorrebbe dire ai cittadini?

«Che siamo dalla loro parte. Che il commissariato di Polizia è una casa amica. Siate vigili e nel bisogno non abbiate riserve a contattarci, attraverso il 113 o il numero dei nostri uffici. Non giratevi dall’altra parte, noi ci siamo».

lunedì 26 Febbraio 2024

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Cittadino
Cittadino
2 mesi fa

In che senso roba di screzi?i coratini risolvono tra loro cosi le loro dispute?è una sola persona ?è un gruppo organizzato?screzi per cosa?ma di chi sta parlando?chi è il soggetto esattamente?qua sono centinaia di auto ,centinaia di facciate bruciate,se sa qualcosa parli e intervenga,e in generale sarà pure micro criminalita ma che si atteggia a macro ,che non si nasconde,manifesta la sua presenza e strafottenza, e ogni fuoco di articificio a mezzanotte precisa è un simbolo, un atto di guerra contro la città,buon lavoro.

Cittadino
Cittadino
2 mesi fa
Rispondi a  Cittadino

Sono d’accordo.Sono un’altro cittadino

Sicuro che siano "forze" dell'ordine...?
Sicuro che siano "forze" dell'ordine...?
2 mesi fa

Infatti, io personalmente non mi sono girato dall’altra parte quando alle 2, alle 3 di notte, sotto il balcone di casa, vicino la scuola Fornelli, hanno fatto esplodere i fuochi d’artificio, spaventando mia figlia piccola… Risposta “…” Ormai ficchiamoci nella testa che le forze dell’ordine non fanno più paura… ci voleva anche la “picconata” dell’attuale presidente e stiamo apposto…

Gustavo
Gustavo
2 mesi fa

La noia dei giovani bisogna abbattere caro commissario, ai miei tempi quattro schiaffoni e tutto si risolveva in commissariato con le preghiere di non dir nulla ai nostri padri, metodi salutari ed efficaci, solo che oggi i quattro schiaffoni bisogna darli ai genitori e forse anche a chi siede dietro alle cattedre….
Buon lavoro

carluccio
carluccio
2 mesi fa

buon lavoro, giovane commissario! mi auguro che la sua giovane età porti entusiasmo e fiducia nei suoi collaboratori per prima e di riflesso in tutta la cittadinanza. si ricordi che corato è una città di discreta importanza, non un grande centro, ma con una notevole impronta sul territorio, per cui merita attenzione, grinta e perseveranza … i risultati verranno. per aspera ad astra!

franco
franco
2 mesi fa

un utile intervista al commissario di Corato.- almeno sappiamo cosa ne pensano in quegli ambienti dei gesti delinquenziali cui stiamo assistendo.- le forze in campo sono poche e lo sanno anche i….cd avversari….ma facciamo in modo che operino sul territprio tutto vigilanza privata a parte. siete voi che dovete aver il polso della situazione e Corato, per quanto una città, NON è poi così grande ed estesa..quindi volontà e impegno giacchè siamo TUTTI dalla stessa parte

Francesco
Francesco
2 mesi fa

Le leggi sono quelle da cambiare !!

Cittadino
Cittadino
2 mesi fa

Dott.Filograno.Non sono d’accordo quando riduce gli incendi delle auto a screzi.Allora tutta la popolazione ha problemi con tutti.La devo fortemente contraddire.Corato per quanto riguarda gli stupefacenti e’attiva già dagli anni 90.Non sarebbe opportuno lavorare per aiutare questi giovani che più delle volte rovinano le famiglie.Finiscono in galera,si fanno il soggiorno ed escono peggio di prima.

Ss ss
Ss ss
2 mesi fa

Da questa
Intervista abbiamo capito che E’tutto sotto controllo😆.Ma come si fa’a parlare di screzi.🫣🫣🫣🫣Corato ha bisogno dei cacciatori di Sardegna o Calabria.Mi innervosisco davvero a leggere queste note.Un modo per nascondere la testa sotto l’ala.Poveri noi

Pier Luigi
Pier Luigi
2 mesi fa

Traduzione: degli incendi alle autovetture non ci abbiamo mai capito niente; quindi buttiamola in caciara: diciamo che si tratta di ripicche (cavolo, che comunità litigiosa e permalosa è diventata Corato), e invitiamo i cittadini a denunciare, sottintendendo anche che finora non lo abbiano fatto abbastanza e che, quindi, sia soprattutto colpa loro se non sono ancora stati trovati i responsabili piromani.