La storia di Beniamino Zuncheddu è la storia del più grave errore giudiziario che si sia mai verificato in Italia. Il 59enne pastore sardo è rimasto in carcere per 33 anni, condannato all’ergastolo per la strage di Sinnai del 1991, il fatto di sangue avvenuto in provincia di Cagliari, in cui rimasero uccisi il proprietario di un ovile, suo figlio e un suo dipendente.
Zuncheddu sarebbe rimasto in carcere per tutta la vita se il fiuto investigativo di un carabiniere non avesse portato alla riapertura delle indagini, alla revisione del processo e alla celebrazione di un nuovo processo con cui è stata accertata l’estraneità di Zuncheddu a quegli omicidi. Beniamino Zuncheddu è stato assolto per non aver commesso il fatto. Lui con quegli omicidi non c’entrava nulla.
Il carabiniere che ha avuto la forza e il coraggio di indagare, contribuendo a far sì che Zuncheddu avesse giustizia, è il colonnello coratino Michele Lastella.
Oggi il colonnello Lastella comanda il Reparto Operativo dei carabinieri di Genova, ma nel 2019 era in servizio proprio a Cagliari. Con sei dei suoi uomini del nucleo investigativo iniziò a scavare nella faccenda che non lo convinceva. Troppi gli elementi che lo avevano portato a pensare che Zuncheddu non fosse il responsabile della strage. E l’idea che in carcere ci fosse un innocente non gli ha mai fatto perdere la voglia di approfondire, di capire dove fosse la verità.
«Per me la cosa più importante è che siamo riusciti a dimostrare l’innocenza e la dignità di un uomo» ha riferito il colonnello in una intervista rilasciata al quotidiano La Stampa. E, col pensiero rivolto all’ingiusta detenzione di Zuncheddu, dice: «Oggi vorrei stringergli la mano».
Anni di sopralluoghi, di studio, di intercettazioni; una intensa attività di analisi, di ricerca di risposte. Lastella e i suoi colleghi hanno scandagliato ogni particolare in quella indagine riuscendo a fornire una ricostruzione dei fatti tale da smontare le certezze sulla colpevolezza del pastore detenuto. «Abbiamo capito che la ricostruzione dei fatti conosciuta era inverosimile. Sia per quanto riguarda la dinamica della strage, sia per come erano state svolte le indagini che erano sempre andate in un’unica direzione» ha ricordato il militare nell’intervista a La Stampa.
È stata l’analisi di un bossolo a dare la certezza che non era stato Zuncheddu ad uccidere le vittime della strage di Sinnai. «Le indagini hanno dimostrato che il killer era presumibilmente destro. Zuncheddu, invece, è mancino» ha aggiunto.
Chi è stato allora ad uccidere i tre pastori di Sinnai nel 1991? Lastella una idea investigativa se l’è fatta. Forse non servirà. Il suo successo più grande, tuttavia, lo ha ottenuto: evitare che una persona pagasse ingiustamente con la libertà un crimine che non aveva mai commesso.
Lei vorrebbe “stringere la mano al signor Zuncheddu”, ed io, invece, vorrei stringerla a Lei, signor Lastella: grazie per non aver permesso che un innocente morisse e vivesse (ancora) in galera… e per la sua “sete” di verità e giustizia, in un paese in cui, di giustizia, se ne vede davvero poca. Grazie a nome di tutti gli italiani (e coratini ❤️) perbene.
onore al colonnello Michele Lastella
Sinceramente, avendo lavorato al caso in qualità di perito unitamente ad un team di professori universitari, il colonnello La Stella ci è del tutto sconosciuto. Probabilmente, a seguito dell’attivazione ricevuta dall’avvocato Trogu avrà curato le indagini successive su delega della magistratura.
Strano, ma veramente strano, che si attribuisca l’esclusivo merito della riapertura del caso dimenticando che per trent’anni nessuno, fra magistratura e forze dell’ordine di tutta l’isola, si è mai preoccupato di fare il contrario fino all’interessamento del tutto gratuito del predetto avvocato e del team della Sapienza. Comunque complimenti.
e le vecchie indagini chi le ha compiute? inverosimile la ricostruzione dei fatti…unica direzione….ma allora chi le ha compiute non dovrebbe essere LUI O LORO a risarcire l’ex detenuto? chiedo così per sapere
riconosciamo l’impegno degli investigatori , ma sta di fatto che 33 anni, per stabilire l’innocenza di un poveraccio, mentre questo stava in galera, ingiustamente, per una vita, privato di ogni dignità, di ogni affetto, della stessa salute … sono forse un pò troppi …
per il resto, compimenti a tutti coloro che hanno lavorato per la liberazione di un innocente.
BatteroMoros
Caro Sig. Perito io direi che il Colonnello La Stella in questa vicenda non le può essere una persona sconosciuta. Zuncheddu è stato arrestato dopo le dichiarazioni del supestite. Il Colonnello é la persona che ha fatto cadere la prova Regina .il fatto che Pinna abbia ammesso di aver visto la foto prima del riconoscimento ufficiale ha fatto cadere il castello delle accuse che aveva mandato Zuncheddu in carcere..
Per il resto complimenti all.Avv Trogu e a chi a lavorato con lui periti compresi.