Scuola Cesare Battisti
Dimensionamento scolastico

Il Battisti-Giovanni XXIII non ci sta: «Noi indignati, no allo smembramento selvaggio dell’istituto»

Giuseppe Cantatore
Giuseppe Cantatore
Il riordino, dicono dall'istituto «ha tutta l’aria di un “sacrificio”. Non subiremo passivamente questa violenza e faremo sentire la nostra voce. A titolo di protesta non si escludono rimodulazioni delle attività programmate di orientamento e sospensioni delle attività formative non obbligatorie»
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«Il dimensionamento scolastico approvato dalla Regione Puglia ha disposto lo smembramento selvaggio del nostro istituto comprensivo, assegnando la scuola secondaria di 1° grado “Giovanni XIII” al 2° Circolo Didattico Fornelli e le scuole primaria e infanzia Battisti all’istituto comprensivo “Cifarelli-Santarella”. Si tratta di un provvedimento ingiusto e irrazionale, rispetto al quale non possiamo non esprimere disappunto e indignazione».

A dieci giorni dalla delibera con cui la Regione ha ufficializzato il piano di riordino scolastico in tutta la Puglia, arriva la veemente protesta del Comprensivo “Battisti-Giovanni XXIII” che da questo dimensionamento risulta, di fatto, smembrato.

Dopo le diverse ipotesi che si sono susseguite nel corso dei mesi, la Regione ha in effetti spiazzato tutti. Secondo il piano approvato il 29 dicembre scorso e valido già a partire dal prossimo anno scolastico, il 2° Circolo Didattico Fornelli va a formare un nuovo istituto comprensivo insieme alla scuola media Giovanni XXIII. Le scuole dell’infanzia e primaria Battisti vengono invece accorpate all’istituto Cifarelli-Santarella. Da quest’ultimo Comprensivo vengono poi scorporate le scuole dell’infanzia Di Gennaro e Madonna Pellegrina che entrano a far parte dell’istituto Imbriani-Piccarreta.

La scuola Giovanni XXIII
La scuola Giovanni XXIII

Il provvedimento, si legge in una nota ufficiale dell’istituto, «ha tutta l’aria di un “sacrificio”, che priva il territorio coratino di una identità scolastica consolidata e forte di connotati formativi peculiari, che disprezza il lavoro profuso in questi anni con impegno e professionalità da chi nel nostro istituto ci crede, che stravolge gli indirizzi originari della Regione Puglia e in modo del tutto inatteso “salva” chi era già scampato alla scure del dimensionamento negli anni precedenti. Il nostro istituto, nato dal dimensionamento attuato nel 2012, ha già pagato sulla sua pelle quando era in sofferenza. Ora non si tocca».

«Non subiremo passivamente questa violenza – proseguono dal Comprensivo – e faremo sentire la nostra voce, certi di poter contare sul sostegno delle famiglie, delle organizzazioni sindacali, di quanti, a vario titolo, sono chiamati a difendere i principi di razionale organizzazione della rete scolastica secondo criteri di trasparenza e partecipazione condivisa, nonché a tutelare gli operatori del sistema scolastico dalla sterile logica dei tagli e dei numeri.

A titolo di protesta non si escludono rimodulazioni delle attività programmate di orientamento e sospensioni delle attività formative non obbligatorie, nella speranza che il futuro prossimo ci veda ancora uniti come comunità, e al lavoro nel nostro istituto comprensivo Battisti-Giovanni XXIII. Tornare indietro è possibile – conclude la scuola – basta solo volerlo».

martedì 9 Gennaio 2024

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Gino
Gino
4 mesi fa

Al nord questo tipo di riordino è stato fatto 20 anni fa, noi abbiamo avuto tempo e con il decremento demografico andrà sempre peggio

nerdrum
nerdrum
3 mesi fa

le osservazioni presentate (nn si capisce da chi, sembrerebbe dai muri) sembrano nascondere più una paura di perdere posizioni di rendita da parte del personale, che per gli scolari (vero patrimonio da tutelare). il mondo cambia ed anche la scuola.

Niki Azzariti
Niki Azzariti
3 mesi fa
Rispondi a  nerdrum

Gentile utente, le osservazioni sono presentate a nome di tutto il personale scolastico dell’Istituto ‘Battisti-Giovanni XXIII’, docenti, personale Ata, direzione.
Siamo a conoscenza dei cambiamenti a cui lei si riferisce ma crediamo fortemente che ci sarebbe potuta essere una riorganizzazione meno invasiva che mantenesse inalterata l’identità del nostro istituto comprensivo del quale faccio fieramente parte in veste di docente.

Francesco
Francesco
3 mesi fa

Il cambiamento fa paura a chi e timoroso.

franco
franco
3 mesi fa
Rispondi a  Francesco

purchè cambiamento non significhi solo smembramento e non porti a soluzioni intelligenti…vedi tribunali vari e lo schifo amministrativo che ne è venuto fuori