Musica e Letteratura

Francesco Tandoi, il medico-scrittore con il rock nel cuore

Giuseppe Di Bisceglie
Giuseppe Di Bisceglie
Francesco Tandoi
È autore del libro "Soft Seventies - La Stagione d’Oro del Soft-Rock", pubblicato a fine novembre dalla casa editrice romana Rogas
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Soft Seventies - Francesco Tandoi
Soft Seventies - Francesco Tandoi

«Ho voluto restituire al Rock il risultato delle grandi emozioni che è riuscito a darmi in tutti questi anni. Ho voluto rendere giustizia ad un capitolo ritenuto debole, rifiutato dalla critica e da coloro che si considerano i cultori del Rock». È la dichiarazione d’amore verso la musica soft rock di Francesco Tandoi che, svestiti i panni dell’affermato medico neonatologo, si è calato nella parte dello scrittore dando vita a un vero e proprio saggio sugli anni ’70 visti dalla prospettiva della musica che in quegli anni iniziò ad affermarsi senza però riuscire a sfondare oltre gli Stati Uniti.

Il libro “Soft Seventies – La Stagione d’Oro del Soft-Rock”, pubblicato a fine novembre dalla casa editrice romana Rogas, è ora sui banchi delle più importanti librerie italiane e disponibile sui digital stores in tutto il mondo e sta già riscuotendo un importante consenso in termini di vendite e di critica.

«L’idea di descrivere questa fase della storia del rock è nata durante il lockdown grazie ad una disponibilità di ascolto illimitata che Spotify mette a disposizione dei suoi utenti e alla scoperta di un grande numero di artisti e gruppi, per lo più americani, rimasti nell’ombra dei più blasonati Eagles, Fleetwood Mac, Doobie Brothers, etc. considerati oggi i padri spirituali dell’onda soft del Rock» spiega l’autore.

Un ascolto attivo, quello di Francesco Tandoi, che ha scandagliato a fondo quelle sonorità ricostruendo minuziosamente il loro ruolo nella evoluzione di una vera e propria cultura pop rock.

«Dalla iniziale incertezza e dalla difficoltà esistenziale che caratterizzò la prima metà degli anni 70 emerse un gruppo di produttori e musicisti disillusi, scaltri visionari, che compresero che il messaggio del Rock non doveva essere solo rivoluzionario e aggressivo, ma che, cedendo alle lusinghe del mercato, poteva diventare “qualcos’altro”, per cercare consensi come non aveva mai fatto prima» spiega Tandoi.

Il genere, però, fece fatica a farsi strada, a farsi apprezzare nel suo carattere innovativo. I “mostri sacri” del rock anni ’60 avevano occupato in modo ingombrante la scena. E, in particolare in Europa, quelli che furono successivamente apprezzati come veri e propri capolavori del rock passarono quasi in sordina.

«Quel rock è però rimasto un grande fenomeno di massa che ha conquistato la diffusione radiofonica, televisiva. Oggi quell’idea di Rock di serie b è superata» ricorda l’autore. «Grazie a gruppi come gli Eagles, Hall&Oates, Doobie Brothers e ad autori come Jackson Browne e James Taylor il Rock, o almeno quello che fino a quel momento era stato definito tale, cambiò pelle e questo alla gente piacque. Le nuove contaminazioni del genere originario – aggiunge – si guadagnarono anche il favore delle radio FM che ne promossero ancora di più la diffusione conducendolo verso un enorme successo».

«Oggi il soft-rock vive una sorta di riabilitazione da parte della stessa critica che lo aveva negato. A posteriori – conclude Tandoi – la consapevolezza del consenso ricevuto, la qualità di tutti gli artisti e i musicisti che ne avevano preso parte e il contributo che il nuovo modo di fare musica aveva impresso sugli anni a seguire hanno condotto all’attuale rivalutazione di una fase di quello che era stato considerato come “figlio di un Rock minore”».

Soft Seventies vuole dunque accendere una luce su quel periodo magico della musica rock, entrando a far parte di una bibliografia quasi inesistente su quello che fu un grande fenomeno di massa che coinvolse in particolar modo la città di Los Angeles. E non sarà di certo l’unico omaggio al Rock di Francesco Tandoi. Il dottore è già alle prese con la scrittura di un nuovo saggio, sul rock degli anni ’80. Un progetto che, siamo certi, saprà farsi apprezzare entrando di diritto nella bibliografia sul rock internazionale.

giovedì 21 Dicembre 2023

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Antonio Caputo
Antonio Caputo
4 mesi fa

Bravo, complimenti!!

dilloallamammadilloallavvocato
dilloallamammadilloallavvocato
4 mesi fa

Ennesimo libro sul Rock.
Keddùpà