In collaborazione con IC Tattoli-De Gasperi

La scuola estiva… realtà al Tattoli De Gasperi

La scuola estiva… realtà al Tattoli De Gasperi
La scuola estiva… realtà al Tattoli De Gasperi
Un esempio di scuola aperta d’estate: svolto il Pon “Sport d’aMare” con la partecipazione alla III edizione di “Maggio camminando lungo la via Francigena del Sud e i cammini d’Europa”
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La proposta del ministro dell’Istruzione e merito Giuseppe Valditara “… di garantire ai ragazzi la possibilità di recuperare o potenziare le loro competenze, facendo in modo che, anche in piena estate, ci siano spazi di approfondimento, studio, formazione”, è realtà al Tattoli De Gasperi, dove il tempo scuola viene notevolmente dilatato e l’istituto diviene hub di sperimentazione, approfondimento e svago per la città.

Tanti i progetti che hanno interessato anche nei mesi estivi gli studenti del Tattoli de Gasperi in questo anno scolastico 2022-23 ormai quasi conclusosi, dalle materie Stem, al potenziamento delle competenze di base, delle lingue, del digitale, dello sport, arte e cittadinanza. Una scuola prodromica ed antesignana, come vuole il Ministro,« …. costruita a misura di studente, come un abito ritagliato su di lui. I ragazzi …. accompagnati da figure specifiche, aiutati nelle fragilità e stimolati nei punti di forza».

Esempio il PON-FSE “Sport d’aMare”, Socialità, Apprendimento, Accoglienza, conclusosi nel mese di giugno ’23 sulla spiaggia incantevole dei Laghi Alimini, introdotto dalla partecipazione alla III edizione di “Maggio camminando lungo la via Francigena del Sud e i cammini d’Europa”, esperto il prof. Michele Scarnera, tutor la prof.ssa Rossana Campione, in collaborazione con la dott.ssa Adele Mintrone, referente del Comitato della Via Francigena del Sud Corato.

20 ragazzi della Scuola secondaria di primo grado “De Gasperi”, in cammino, percorrendo a piedi per 7 km al giorno la via Francigena coratina e dei paesi limitrofi, di Ruvo, di Andria e poi Otranto, Cannole e laghi Alimini alla scoperta di tesori naturalistici, artistici, culturali e spirituali nascosti, itinerario europeo di interesse culturale e naturalistico indicato dalla segnaletica di colore marrone e dalle fasce rosse e bianche, con tappa anche al ” Giardino del Sole” di Luisa la Santa, la Serva del Divin Volere , in processo di beatificazione.

La lentezza, intesa come spostamento lento, ha donato ai ragazzi introspezione e predisposizione a sentimenti di altruismo e generosità, a recepire in modo positivo il reale circostante. I ragazzi, calcando la via delle botteghe della ceramica, scoprono così il valore simbolico del “pumo” pugliese, portafortuna degli sposi novelli; dirigendosi verso l’arco di San Michele Arcangelo scoprono la storia dell’antico culto, culla a Monte Sant’ Angelo; diretti verso la chiesa Matrice ammirano il busto d’ argento e la statua lignea di San Cataldo, patrono di Corato per aver liberato la nostra città dalla peste, ivi custoditi.

Ed ancora con lo spirito del pellegrino i ragazzi della scuola media De Gasperi con sacco in spalla, cappellino in testa, cuore pieno di entusiasmo, ognuno “guardandosi intorno”, “guardandosi dentro”, ha proseguito, per 9 km il cammino lungo la via Francigena dal Santuario di Santa Maria Greca fino al Santuario di Santa Maria delle Grazie ubicato a Ruvo; ed ancora verso la masseria San Vittore, lì ad accoglierli don Riccardo Agresti, parroco della chiesa San Luigi a Castel del Monte , nonché fondatore di un coraggioso progetto “Senza sbarre “, una realtà alternativa al carcere. All’ombra di una roverella centenaria don Riccardo, parafrasando Dante, ha parlato dell’”amor che tutto move”, dell’amore che ha mosso in lui il desiderio di guidare i detenuti a ritrovare se stessi, la loro natura genuina , per tanti anni repressa e soppressa dalle brutture della vita e della galera. In questa masseria 4 detenuti agli arresti domiciliari producono taralli, imparando un mestiere che, una volta liberi, permetterà loro il reinseimento nella vita sociale e lavorativa.

Di lì, percorrendo un anello di 7 km, tra reperti archeologici di cisterne, muretti a secco, poste federiciane , fino alla visione dell’insuperabile Castel del Monte , unico castello patrimonio dell’Unesco. Muniti del passaporto del pellegrino, “la credenziale”, i ragazzi, ancora con zaino in spalla, sono partiti diretti verso la via Francigena del Salento, per conoscere il territorio della Puglia dall’entroterra al mare. Ad accoglierli, la guida culturale che li ha condotti alla visita della Cattedrale di Otranto, magnifica per il suo mosaico pavimentale con scene tratte dall’Antico Testamento, dai cicli cavallereschi, dai bestiari medievali , dal romanzo di Alessandro Magno, immagini disposte lungo l’ Albero della vita, allegoria dell’esperienza umana dal peccato originale alla salvezza eterna.

A seguire verso il Castello aragonese, posto nel punto più orientale d’Italia, a 70 km dalla Grecia, vero e proprio ponte verso l’Oriente, ossia verso Gerusalemme, uno dei tre luoghi della cristianità del pellegrino. Seguendo l’ampio fossato e il ponte levatoio i ragazzi sono giunti presso la chiesetta di San Pietro, i cui splendidi affreschi databili dal X al XVI secolo costituiscono una preziosa testimonianza del dominio bizantino in Terra d’Otranto.

Il walking avventura prosegue ancora, guidati da Fabio, archeologo coinvolto dal Comitato via Francigena del Sud , verso le postazioni antiaeree della seconda guerra mondiale ossia verso la valle dell’Orte e della Serpe ,a contatto con il verde rigoglioso, in una sinestesia di profumi della macchia mediterranea fino alla vista mozzafiato della Cava di bauxite , un luogo reso magico e scenografico dal colore rosso della terra e dal laghetto a forma di cuore formatosi all’interno della cava, posta di fronte al famoso e maestoso Faro di Punta Palascìa, il punto più orientale d’Italia, che divide il Mar Ionio dal Mar Adriatico e l’Italia dall’Albania, altra tappa indelebile di un cammino unico nel suo genere.

Lasciato lo sguardo sulla costa alta e frastagliata a picco sul mare, i nostri camminatori sono giunti presso l’agriturismo Torre Pinta, luogo di ristoro e riposo suggestivo che prende il nome dalla torre colombaia, edificata su un insediamento di epoca precedente, forse cristiano, con pianta a croce latina regolare, con funzione più verosimilmente di forno utilizzato dai messapi per la cremazione o per i sacrifici.

Il cammino lungo la via Francigena del Salento continua all’indomani verso Cannole, un luogo ricco di storia e spiritualità. Ad accoglierli il sindaco del paese che, con la guida, accompagna i ragazzi alla scoperta di Cannole e del suo antico frantoio ipogeo fino alla Masseria Torcito ,un sito archeologico rinomato per uno spettacolare frantoio ipogeo e la straordinaria torre colombaia.

Il cammino non poteva non concludersi se non ai laghi Alimini, in un posto d’aMare, l’habitat perfetto per la nidificazione di varie specie di uccelli acquatici come la cicogna bianca e le aquile imperiali, riserva di caccia dell’imperatore Federico II e degli Aragonesi, e sulla straordinaria spiaggia, lunga oltre 6 chilometri, a nord di Otranto. Un esempio, tra i tanti del Tattoli De Gasperi, di Buona scuola, quella che ci piace, aperta 12 mesi l’anno, a percorrere la Buona strada.

giovedì 10 Agosto 2023

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