Ventidue arresti sono stati effettuati, nella mattinata di ieri, dai carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni nell’ambito di una operazione antimafia che ha coinvolto anche la città di Corato. Ventuno persone sono finite in carcere e un’altra ai domiciliari su disposizione del Gip di Lecce che ha accolto le richieste della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce.
I ventidue arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, tentato omicidio, detenzione e porto illegale di armi da fuoco e da guerra, violenza privata, lesioni personali, estorsione, ricettazione, danneggiamento seguito da incendio ed autoriciclaggio, tutti aggravati dal metodo mafioso, produzione, coltivazione, spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e violazione degli obblighi inerenti alla Sorveglianza Speciale di P.S. .
Tra gli arrestati anche L.B., coratino di 29 anni.
L’indagine è partita dal tentato omicidio di un sorvegliato speciale avvenuto nel comune di Latiano. Da qui gli investigatori sono riusciti a ricostruire, tassello dopo tassello, le dinamiche relative al controllo del territorio da parte dei boss della Sacra Corona Unita.
Nell’ambito dell’indagine, di più ampio e articolato respiro, sono stati acquisiti importanti elementi sulla presunta attività di traffico di sostanze stupefacenti, quale core business dell’organizzazione e individuati canali di rifornimento della sostanza stupefacente, proveniente dalle province di Bari e Foggia, e tracciati i flussi per un quantitativo superiore a 50 kg di sostanza stupefacente, fra cocaina, eroina, hashish e marijuana, successivamente, immessa, tramite i referenti di zona, sulle piazze di spaccio di San Vito dei Normanni, Brindisi, Carovigno, Fasano, San Pancrazio Salentino e Corato.
Che gran signori.Mi chiedo questi individui escono poi dal giro della droga?Dopo il carcere?🤥🤥🤥🤥🤥🤥🤥Il gatto che si morde la coda.Bisognerebbe mettere questa merda di esseri con le catene a lavorare nelle cave.!
dobbiamo prima vedere se ci vanno in carcere … se sono incensurati o se il loro ruolo all’interno dell’organizzazione criminale è marginale … in carcere non ci vanno, al limite qualche ramanzina o qualche tirata d’orecchi … dopo la quale si -cu- ra- men -te si comporteranno da probi cittadini
Senza parole. Anzi ne avrei, ma meglio non passare dalla parte del torto.
Ma perché in Italia non si può mettere questa gente ai lavori forzati o, se preferite, lavori socialmente utili? Devono rappresentare solo un costo sociale, un peso? i nan capisc!!!
Vogliamo nome e cognome, grazie.
Questa gentaglia prospera grazie ai consumatori, io metterei i consumatori ai lavori forzati, di conseguenza il fenomeno DROGA scomparirebbe.
Le droghe non le raccomanda u dottor..