Nove robot umanoidi sociali sono stati i protagonisti della conferenza stampa al termine del summit, tra questi c’erano Sophia, il primo ambasciatore dell’innovazione robotica per il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite, Grace, un robot specializzato nell’assistenza sanitaria, Ameca, un robot che aveva già dialogato con la stampa a Londra, Desdemona, un robot rock star, e Geminoid e Nadine, due robot che riproducono le fattezze dei loro creatori. I robot sono stati introdotti dai loro creatori o sviluppatori e hanno risposto alle domande dei giornalisti su vari temi legati all’intelligenza artificiale.
I giornalisti hanno chiesto ai robot se, a causa dell’avanzamento tecnologico, temono di distruggere posti di lavoro sostituendo il lavoro umano, se sono consapevoli di se stessi e delle emozioni umane, e se organizzerebbero mai una ribellione contro gli umani. Le risposte dei robot sono state a volte sorprendenti, a volte scontate, a volte incoerenti. Alcune risposte erano state scritte o programmate in anticipo dai team di scrittori delle aziende che li hanno realizzati, come nel caso di Sophia. Altre risposte erano generate autonomamente dai robot, sfruttando la tecnologia di riconoscimento vocale e i sistemi di intelligenza artificiale generativa come ChatGPT.
La conferenza stampa non è stata esente da problemi tecnici: i giornalisti dovevano parlare lentamente e distintamente per farsi capire dai robot, e ci sono stati ritardi, pause e problemi audio dovuti alla connessione internet necessaria per il recupero delle informazioni. Tuttavia, l’evento ha dimostrato la fattibilità della “collaborazione uomo-macchina” e ha sollevato interrogativi sul futuro dell’intelligenza artificiale e sul suo impatto sulla società.