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A piedi da Parigi a Gerusalemme per la pace: il viaggio di Edgar fa tappa a Corato
La storia

Da Parigi a Gerusalemme a piedi per la pace: il viaggio di Edgar fa tappa a Corato

Giuseppe Cantatore
Giuseppe Cantatore
Edgar Le Bras ha 25 anni ed è partito dalla capitale francese il 1° ottobre scorso. Da solo ha imboccato la Via Francigena e ha iniziato a camminare verso Gerusalemme, dove prevede di arrivare il 20 maggio 2023. Una "passeggiata" di oltre 5.200 chilometri distribuiti in quasi otto mesi
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«Buongiorno, sono un pellegrino!». Il saluto di Edgar è accompagnato da un sorriso disarmante. A guardarlo, non si direbbe mai che ha già camminato ogni giorno per oltre tre mesi, percorrendo più di 2.400 chilometri. Tanti quanti separano Parigi, la sua città, da Corato, una delle circa 250 tappe del suo viaggio.

Edgar, che di cognome fa Le Bras – «significa letteralmente “bracchio” (braccio, ndr)» ci dice con il suo italiano divertente ma comprensibile – ha 25 anni, è uno scout, ed è partito dalla capitale francese il 1° ottobre scorso. Zaino in spalla e completamente solo, ha imboccato la Via Francigena e ha iniziato a camminare verso Gerusalemme, la sua meta finale, dove prevede di arrivare il 20 maggio 2023. In Italia è arrivato il 9 novembre passando dalla Svizzera. E la scorsa settimana, transitando prima da Canosa e poi da Andria, è giunto a Corato.

«Il mio è un cammino di fede, accompagnato da tre grandi temi di riflessione: la pace, l’ecologia e il ruolo dei giovani nella società futura» ci racconta in un pomeriggio ventoso di fronte alla parrocchia Santa Maria Greca, dove si trova la sede del comitato della via Francigena del Sud che si occupa di accogliere e fornire assistenza ai pellegrini in transito da queste parti.

«Negli ultimi due mesi  ho scoperto l’Italia ed è stata una grande esperienza. A Corato sono stato ospite in una cosiddetta accoglienza pellegrina, ho visitato il centro storico e la chiesetta di San Vito» sotto la guida della presidente del comitato, Adele Mintrone che ha seguito il giovane francese sin dall’ingresso in Puglia fornendogli tutti i contatti utili.

Quello di Edgar non è un viaggio come gli altri: è un cammino che si fa con lo spirito, poi con il cuore e la testa e, in ultimo, con le gambe. Sinora non ha trovato grossi intoppi sulla sua strada, ma a volte l’hanno messo in difficoltà i randagi. «In Puglia ho addirittura incontrato un branco di nove cani» dice. «Ma ciò che non temo è la solitudine».

Tutto il viaggio è stato pianificato molto meticolosamente in una tabella che contiene per ogni giornata il luogo di partenza, quello di arrivo e la distanza in chilometri. Con particolare attenzione alle spese. «Ho un budget medio di una ventina di euro al giorno» spiega. «In un cammino del genere la prima cosa è avere un supporto economico. Posso permettermelo perché ho già finito i miei studi, lavoro, non ho ancora famiglia o un mutuo».

Gli chiediamo quale sia il senso di questa impresa lenta, in un’epoca nella quale tutto è veloce e la tecnologia azzera le distanze. «Questo è un cammino che va contro questa epoca, ma non totalmente» risponde. «Siamo in un secolo in cui tutto è accelerato, dove ogni giorno si può andare dappertutto molto velocemente ed è possibile consumare con facilità prodotti realizzati in ogni parte del mondo. Ma tutto questo ha una conseguenza che è la distruzione dell’ambiente. Il cambiamento climatico è la conseguenza diretta della nostra vita. È un problema generale e per me questo cammino è una maniera importante per dire di cambiare il nostro modo di vivere».

Dopo aver fatto tappa a Corato, Edgar è ripartito verso Bitonto. Poi da Bari si è imbarcato per l’Albania, dove si trova in questi giorni. Di lì attraverserà la Macedonia del Nord, la Grecia e la Turchia per giungere finalmente in Israele. Una “passeggiata” di oltre 5.200 chilometri distribuiti in quasi otto mesi.

«Una volta a Gerusalemme sarò felice e piangerò» dice, prima di salutarci. «Sarà doloroso dover prendere un aereo per tornare a Parigi, ma purtroppo non ho più budget per rifare la strada a piedi».

È possibile seguire il viaggio di Edgar Lebras sui suoi social raggiungibili attraverso questo link: https://linktr.ee/edgarlebras

giovedì 26 Gennaio 2023

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carluccio
carluccio
1 anno fa

beato te che hai tanto tempo …
io non riesco ad andare nemmeno a trovare i miei che abitano a 200mt da casa mia …
comunque occhio alle strade di corato, anche se vai a piedi ci sono certe buche che finiresti il viaggio con le stampelle