I dati

Il caro energia fa schizzare i prezzi del cibo alle stelle e i consumi crollano

Spesa al supermercato
Spesa al supermercato
L'analisi di Coldiretti Puglia che osserva le conseguenze anche per il comparto agricolo
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Caro energia e siccità con il taglio dei raccolti spingono i prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande che fanno segnare un aumento complessivo medio del +10,2% che ha costretto i consumatori a tagliare gli acquisti in quantità nel carrello della spesa, mentre è deflazione nei campi con i prezzi. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi all’inflazione ad agosto rispetto allo stesso mese dell’anno precedente che con un balzo generale dell’8,4% raggiunge il top dal 1985. Ma è anche allarme deflazione nei campi, dove i prezzi riconosciuti agli agricoltori restano bassi nonostante i forti aumenti dei costi di produzione, con l’uva da tavola pagata agli 0,50 euro al chilo mentre sui banchi di vendita il prezzo va oltre i 4 euro al chilo e con coefficienti di ricarico dal campo alla tavola del 400% per le melanzane, del 179% per i meloni gialli, del 100% per le angurie e di oltre il 60% per i peperoni.

Così i consumatori hanno ridotto del 16% le quantità di zucchine acquistate, del 12% i pomodori, del 9% le patate, del 7% le carote e del 4% le insalate, mentre per la frutta – aggiunge Coldiretti Puglia – si registra addirittura un calo dell’8% per gli acquisti di arance, considerate unanimemente un elisir di lunga vita.

Il balzo dell’inflazione costerà alle famiglie pugliesi oltre 900 milioni di euro in più solo per la tavola nel 2022, con iI prezzi dei beni alimentari non lavorati come frutta e verdura aumentano su base annua del +9,7% – continua Coldiretti regionale – anche per effetto delle speculazioni che sottopagano le produzioni agli agricoltori e fanno triplicare i prezzi dell’ortofrutta dai campi alla tavola.

Se i prezzi per le famiglie corrono l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove – continua la Coldiretti regionale – più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione, secondo il Crea. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio.

A spingere i rincari è anche l’aumento della dipendenza alimentare dall’estero è il fatto che nel 2022 le importazioni di prodotti agroalimentari dell’estero, dal grano per il pane al mais per l’alimentazione degli animali, sono cresciute in valore di quasi un terzo (+29), aprendo la strada anche al rischio di un pericoloso abbassamento degli standard di qualità e di sicurezza alimentare, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi cinque mesi dell’anno.

L’approvvigionamento alimentare è assicurato in Puglia grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica, nonostante le preoccupazioni per la sicurezza, i vincoli, le difficoltà economiche, la ridotta disponibilità di manodopera, un  impegno quotidiano senza sosta che è stato sostenuto anche dalle consegne a domicilio, dall’asporto e da importanti momenti di solidarietà verso gli oltre 210mila indigenti.

Occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni, conclude Coldiretti Puglia nel sottolineare che bisogna intervenire subito per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro.

domenica 4 Settembre 2022

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Franco
Franco
1 anno fa

A leggere le considerazioni della Coldiretti sembra che il rincaro dell’energia sia quasi un fatto naturale e non invece dovuto alle scelte sconsiderate di Unione Europea e del Governo italiano.

Bianca Neve
Bianca Neve
1 anno fa

Ha ragione Coldiretti……Vedrete poi ,non so’quando si allinea tutto.Nel frattempo questo ci serve a risparmiare e magari curare di più il nostro organismo.Mangiando meno porcherie…..Quest’estate un tripudio di trippe sulle spiaggie.🤢🤢🤢🤢

Agricolo
Agricolo
1 anno fa

Secondo me tutti questi enti, associazioni, gruppi di amici, politiche false, ecc ecc, devono solo tacere. Hanno sbagliato tutto. Continuiamo a soffrire , colpa anche la nostra (di chi lavora) a fidarci.