Spettacolo

Stop a tour e nuovo album per il Covid. Save Addario: «Ma la musica non si ferma»

La Redazione
Stop a tour e nuovo album per il covid. Save Addario: «Ma la musica non si ferma»
Il chitarrista dei Deadly Circus Fire ha trascorso il lockdown a casa, lavorando con il resto della band al terzo album
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Mentre chiacchieriamo di musica nel suo studio nel centro cittadino, in sottofondo scorrono le note di uno dei nuovi brani dei Deadly Circus Fire, la band londinese di cui fa parte il chitarrista coratino Save Addario (della sua storia abbiamo parlato qui). Un pezzo potente, che si lascia ascoltare e che sembra fatto apposta per far vibrare uno stadio.

«È nato durante la quarantena – racconta – come altri brani che abbiamo pre registrato. In un momento difficile per il mondo intero, siamo riusciti a comporre buona parte dell’album che sarebbe dovuto uscire. Quelli chiusi in casa sono stati giorni prolifici, siamo stati ispirati da quello che accadeva nel mondo: dalla pandemia al Black Lives Matter, il grande movimento di protesta dopo la morte di George Floyd. Nei nostri brani ci sono dei riferimenti specifici».

Save ha trascorso il lockdown a Corato. Ha portato a casa buona parte della strumentazione e ha lavorato sulle nuove canzoni insieme al resto della band, bloccata da Londra alla Nuova Zelanda. «Abbiamo usato spesso Zoom per vederci e confrontarci. Anche se ognuno di noi registra e lavora sulla sua parte per conto suo, quello che ne esce è un lavoro organico, corale».

Il terzo album dei DCF avrà ancora bisogno di tempo per vedere la luce. La pre registrazione è quasi ultimata mentre sono in corso trattative con produttori e importanti majors per la pubblicazione. Il problema, però, rimane il live. La pandemia ha spazzato via festival e concerti e senza un tour per promuovere il nuovo album, la band inglese non lo lancerà. «Stiamo lavorando su quest’album da tre anni – spiega Save – e dal 2017 attendiamo di poter salire nuovamente sul palco. I live mi mancano da morire».

Chiedo se è preoccupato per il futuro. «Difficile non esserlo perché non sappiamo quando ne usciremo. I grandi festival o i tour delle star internazionali sono stati posticipati al 2021 ma con un grande punto interrogativo. La musica rock vive di eventi dove la gente è a stretto contatto, dove si balla e ci si scatena tutti assieme. Non è un genere che puoi ascoltare stando seduto al tuo posto». Il timore lascia spazio all’ottimismo. «La pandemia non cambierà il modo di intendere la musica live. Quando tutto questo finirà la gente avrà ancora più voglia di godersi un concerto e torneremo a divertirci come prima. La musica non si ferma».

La musica non si ferma e continua a trasmettere vibrazione positive. C’è un aneddoto che val la pena raccontare. Save riceve una mail da Thomas Groth, un ragazzo norvegese che customizza chitarre con la sua “Vinyl Guitars”. «Mi ha scritto di essere un nostro grande fan e che “The hydra’s tailor” (il secondo album dei Deadly Circus Fire, ndr) è tra i suoi album preferiti. Ha ripreso il teschio della copertina per personalizzare una Esp che mi ha regalato». Thomas, in chiusura, saluta così i Deadly Circus Fire: «Simply a thanks for making awesome music».

domenica 9 Agosto 2020

(modifica il 20 Luglio 2022, 23:48)

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