Politica

Referendum 17 aprile, anche il Cantiere sostiene il “Sì”

La Redazione
Trivelle in mare
«Il sostegno al "Sì" ai quesiti referendari ci appare logico e consequenziale, dopo la presentazione da parte nostra nei mesi scorsi di un ordine del giorno contro le trivellazioni indiscriminate» fanno sapere dalla presidenza del movimento
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In vista del prossimo referendum del 17 Aprile sulle estrazioni petrolifere, il movimento politico-culturale "Un Cantiere in Comune" ha deciso di prendere posizione esprimendo il proprio sostegno alle ragioni dei promotori e prendendo parte alla costituzione del comitato referendario cittadino. 

«Il sostegno al “Sì” ai quesiti referendari ci appare logico e consequenziale, dopo la presentazione da parte nostra nei mesi scorsi di un ordine del giorno contro le trivellazioni indiscriminate, approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale» fanno sapere dalla presidenza del movimento.

«Ma in primo luogo, ci preme sottolineare con urgenza la necessità di una massiccia partecipazione alla consultazione da parte dei cittadini. In quanto movimento civico che ha fatto della partecipazione e dell’attivismo civico la sua bandiera, non possiamo che incoraggiare tutti i cittadini a recarsi alle urne, indipendentemente dal loro voto, in quanto l’istituto del referendum costituisce uno degli strumenti di democrazia più importanti previsti dalla nostra Costituzione. Per questo motivo crea in tutti noi forte sdegno l’invito da parte del Governo Renzi a boicottare la consultazione e il mancato accorpamento del referendum con le elezioni amministrative di Maggio.

Una scelta che peserà sulle tasche dei cittadini per 300 milioni di euro. Uno spreco di risorse pubbliche inaccettabile che, insieme allo scarsissimo tempo a disposizione per la campagna referendaria, denota la completa volontà di questo governo di far fallire l’appuntamento del 17 Aprile. Le ragioni del “SI” sono tante e tutte valide. Le nostre coste e i nostri territori sono in pericolo ed è necessaria una grande mobilitazione civica per salvarle dal rischio della distruzione a favore dell’arricchimento di pochi. Siamo convinti che il bene pubblico vada privilegiato rispetto al profitto dei singoli.

Se il bene pubblico in questione poi è il nostro ambiente, patrimonio naturale e risorsa economica per le nostre economie tramite la pesca e il turismo, allora è necessario che la voce dei cittadini si faccia sentire con forza e decisione votando convintamente “SI” per dire no alle trivellazioni nel nostro mare».

mercoledì 30 Marzo 2016

(modifica il 24 Luglio 2022, 11:36)

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