Attualità

I detenuti potranno eseguire lavori di pubblica utilità fuori dalle carceri

La Redazione
Giuseppe Martone e Gino Perrone
Importante accordo siglato dall'Anci Puglia e dall'Amministrazione penitenziaria pugliese
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l Presidente di Anci Puglia, senatore Gino Perrone e il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria di Bari, Giuseppe Martone, hanno siglato presso la sede Anci di Bari un innovativo protocollo di intesa finalizzato a favorire il lavoro esterno di pubblica utilità dei detenuti. Presente anche il delegato Anci alla sicurezza Giampiero Bennardi.

L’accordo – rende noto un comunicato diffuso dall'Anci al termine dell'incontro barese – ha la finalità di avviare un programma sperimentale di attività lavorative nelle comunità locali, promosse dai Comuni per supportare l’inserimento lavorativo dei soggetti in esecuzione penale (detenuti e in misura alternativa alla detenzione) e prevede anche la possibilità di coinvolgere tali soggetti in attività lavorative gratuite in favore delle comunità locali.

La finalità di reinserimento sociale delle persone in esecuzione di pena si consegue non solo attraverso l’azione del Ministero della Giustizia per il tramite delle sue strutture e del suo personale, ma anche, rectius, principalmente, attraverso l’assunzione di responsabilità in questo processo delle comunità locali, intendendo con ciò in primo luogo le forme di rappresentanza democratica e di governo della popolazione sul territorio, costituite dalle autonomie locali.

Si tratta, quindi, di un’iniziativa che il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e l’Anci stanno promuovendo su tutto il territorio nazionale e che aiuterà a smentire una serie di luoghi comuni sul rapporto tra esecuzione penale e lavoro: nel medesimo programma viene valorizzata la funzione rieducativa della pena, assolvendo alla sua funzione formativa e risocializzante, promuovendo l’azione risarcitoria dei rei nei confronti della società, dando il giusto risalto al loro lavoro, anche gratuito.

L’impegno di tutti i soggetti istituzionali, che sono e che saranno coinvolti dall’iniziativa, va nel senso di imprimere un deciso impulso nella direzione dell’incremento della sicurezza e dello sviluppo economico e sociale dei territori della Puglia. I soggetti in esecuzione di pena, come sempre avviene quando si danno risposte concrete a bisogni di primaria importanza, sapranno dimostrarsi all’altezza delle aspettative e smentire ogni luogo comune.

«Nel suo complesso, – ha sottolineato il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria di Bari, Giuseppe Martone –  l’iniziativa dà rilievo all’esclusivo interesse della collettività: il ruolo degli enti locali di Puglia viene in evidenza anche sul tema della sicurezza, intendendo con ciò non solo la prevenzione e la repressione di condotte antigiuridiche, ma anche e soprattutto la coesione sociale (ossia l’inclusione sociale) come fattore e, al contempo, cartina di tornasole di un sistema di sicurezza sociale: è dimostrato che lo sviluppo di un territorio è strettamente connesso alla garanzia della sicurezza delle persone e dei beni. Infatti, scarsa coesione sociale e fenomeni di marginalità determinano una situazione di scarsa attrattività per gli investimenti delle imprese e alimentano il circolo vizioso tra scarsa qualità sociale e ritardo di sviluppo».

Per il presidente Anci Puglia Perrone: «questa intesa, la seconda in Italia a livello regionale dopo la Calabria, rappresenta un grande esempio di civiltà, coglie in pieno la finalità rieducative della pena sancita nell’art. 27 della Carta costituzionale e coinvolge i comuni, che sono il primo presidio dello Stato e della legalità sui territori. Il lavoro unito all’impegno e alla responsabilità diventano una leva fondamentale per il recupero sociale dei detenuti e per un loro fattivo contributo  alla crescita delle comunità, anche in termini di sicurezza e giustizia».

«Lo spirito dell’iniziativa va nell’ottica della prevenzione – ha sottolineato il referente Anci Puglia Gianpiero Bennardi – il metodo repressivo spesso risulta insufficiente per il recupero sociale dei soggetti interessati. Per i sindaci questo progetto può essere una occasione per dare una risposta concreta alla esigenza di sicurezza dei territori oltre che un apporto concreto per i servizi comunali».

martedì 18 Giugno 2013

(modifica il 26 Luglio 2022, 8:21)

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Pippo Lafiandra
Pippo Lafiandra
10 anni fa

Fuori Perrone dall’ANCI. Impari a rispettare le regole il Senatore della Repubblica. E poi, adesso, questa vicinanza ai carcerati …

typhon 1980
typhon 1980
10 anni fa

che bravo il senatore Perrone, tutto soddisfatto per il risultato ottenuto! Ma p piacer… Ormai, dalla Cancellieri ed ora il nostro Perrone, tutti a prodigarsi per offrire lavoro a stì delinquenti… Troppo ridicola la scusante del sovraffollamento delle carceri, quando effettivamente ci sono nel circondario carceri finite e mai aperte. Sta gente deve scontare la misera pena che gli viene inflitta per intero in gattabuia e non in giro! Infine se proprio dovete far lavorare qualcuno, assumente degli agenti dalla penitenziari e aprite le carceri abbandonate…

il  perchè
il perchè
10 anni fa

il PDL è unito sul tema delle carceri e dello svuotamento delle stesse per coloro che hanno reati fino a 6 anni di non grave rilievo. Siccome si attende la sentenza per Berlusconi, tutti si stanno attivando per applicare un nuovo indulto e salvacarceri per quando Silvio farà il suo ingresso in aula…detenuti. Ecco perchè anche il Sen Perrone promuove questo programma sociale.

terry braun
terry braun
10 anni fa

Spero veramente che qualcosa si muova per chi ha tanto bisogno di reintegro e fiducia nel prossimo,non è affatto vero che nelle carceri si sta bene come alcuni dicono o scrivono,nelle carceri si muore lentamente di solitudine e di emarginazione, chi ha sbagliato è giusto che abbia la possibilità di riscattarsi specie se il reato non è così grave, chi ha sbagliato deve ritrovare una propria dignità anche attraverso la solidarietà di chi è stato più fortunato di lui. Pensiamo a costruire e non sempre a demolire come siamo soliti fare.

Nuccio Sivo
Nuccio Sivo
10 anni fa

….quasi quasi conviene commettere qualche piccolo reato!!! Ti danno da bere, mangiare, dormire e adesso ti danno anche da lavorare……..

terry  braun
terry braun
10 anni fa

bisogna sempre apprezzare la buona volontà, già che se ne parli è una grande cosa, non sono ne a favore ne contro il senatore mi fa solo piacere che il problema sia stato sollevato anche con queste articolo.Aiutiamo principalmente chi non ha la forza di difendersi, e oggi purtroppo di questa gente ce ne tanta.Ci sono tante persone che vorrebbero essere aiutate ad uscire dalla loro condizione di svantaggiati, vivere come viviamo noi, sbagliare è umano specie se si è in una condizione di emarginazione, di fame di ristrettezze economiche.

invidia 80
invidia 80
10 anni fa

Pronti col fucile, sparate (ca…te)!! Ma è mai possibile che il Sen. Perrone è bersaglio di tiro? Perchè? Pensate positivo e non ridete sulle disgrazie dei detenuti che non tutti si creano un destino con le proprie mani cari perbenisti del c…o ricordate che purtroppo molti lo fanno per mantenere le famiglie e per me è stata una cosa giusta siglare quell’accordo. P.S. Caro Gino vai avanti con le tue battaglie, una ne abbiamo persa ma vinceremo la guerra!!!!

ciccio salciccio
ciccio salciccio
10 anni fa

ormai non credo più che il carcere possa avere una qualche funzione riabilitativa. può solo avere una funzione di deterrenza. per questo credo che le pene debbano essere non solo certe ma anche scontate per intero. io vedrei bene in tal senso la realizzazione di carceri private, come si fa in alcuni degli stati uniti…

italiano deluso
italiano deluso
10 anni fa

Ormai il popolo ITALIANO ogni giorno viene sbeffeggiato dai politici , il vero prigioniero qui e il popolo. Perché non gli date anche una vacanza al mare con hostess e champagne ??