Una nota della sezione coratina della Democrazia Cristiana.
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rn«Nel 41° rapporto Censis presentato nei giorni scorsi a Roma, si legge che gl’italiani, negli ultimi anni, hanno visto i redditi reali familiari crescere in misura molto ridotta (mediamente +0,5% di tasso annuo).
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rnAllo stesso tempo, guardando gli ultimi dati ISTAT, in un solo anno (da ottobre ’06 a ottobre ’07) si sono registrati aumenti del 2,1% per le spese per l’abitazione, del 3,5% sia per gli alimentari sia per i trasporti, dell’1,5% per abbigliamento e calzature e di oltre l’1% per le spese sanitarie. Anche le cifre ufficiali confermano quella tremenda sensazione che da un po’ di tempo serpeggia tra la gente: stiamo diventando tutti un po’ piu’ poveri!
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rnIn altri termini, andando a vedere quali beni hanno registrato i maggiori aumenti di prezzo, si nota che quelli di prima necessita’ (quindi per definizione necessari a “campare”), sono rincarati molto piu’ di quanto siano aumentati i salari. Parliamo per esempio del forte rincaro percentuale dei prezzi di pane, pasta e prodotti ortofrutticoli. Per pane e pasta, il motivo del rincaro sembra essere la ridotta quantita’ di materia prima disponibile per usi alimentari, a causa del maggiore utilizzo per la produzione di biocarburanti. Per gli ortofrutticoli, si parla di troppi passaggi di mano prima che giungano sulla tavola dei consumatori.
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rnNon si puo’ poi non citare il tam-tam del caro petrolio: 80-90-100 $ al barile nelle ultime settimane che, nonostante l’apprezzamento dell’euro, ha fatto salire alle stelle i prezzi di carburanti, energia e gas. In questo caso si parla di speculazioni da parte dei petrolieri (non a torto) ma anche di “speculazione” delle casse statali, che vedono incrementare i loro introiti dalle accise e dalle tasse sui prodotti petroliferi.
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rnTutto questo senza considerare l’effetto euro, l’ulteriore rincaro della rata dei mutui a tasso variabile (circa l’80% dei contratti stipulati negli ultimi 5 anni), l’imminente aumento della pressione fiscale nazionale e regionale, il costo proibitivo delle abitazioni, la tredicesima decapitata dalla tassazione nazionale.
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rnLa Democrazia Cristiana, lo storico partito di De Gasperi, Moro, Dossetti e Sturzo, ritiene indispensabile porre un freno a questa deriva, ristabililendo ampie condizioni per lo sviluppo di una reale economia di mercato, con lo scopo di creare e di mantenere condizioni equilibrate giuste, nell’incontro tra i diversi fattori della produzione, con una presenza equilibratrice e non invasiva dello Stato.
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rnLa D.C. fa proprie le istanze e le aspettative dei lavoratori-consumatori e considera indifferibile, per assicurare il necessario sviluppo economico del Paese e della nostra realta’ locale, l’elaborazione di una serie di riforme per il rilancio dei consumi e quindi per rimettere in moto l’economia del sistema paese che, oggi, langue. A livello nazionale e’ possibile, ad esempio, adottare misure di riduzione della spesa pubblica, di vera liberalizzazione dei settori oligopolistici (come le banche, le assicurazioni, l’energia).
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rnDa un punto di vista fiscale, si puo’ rivedere la tassazione sul lavoro dipendente e sulle pensioni, stabilire misure di riequilibrio delle varie aliquote, attuare un programma di lotta all’evasione fiscale non invasiva, che, in ultima analisi, riduce tutti quei fenomeni di concorrenza sleale, a tutto vantaggio dei tanti imprenditori e lavoratori autonomi onesti.
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rnA livello locale, la D.C. proporra’ una serie di iniziative di sviluppo, lungo tre direttrici: riduzione della pressione tributaria sui cittadini, incremento delle entrate extratributarie e contenimento delle spese generali di tutti i cittadini.
rnLa riduzione della pressione tributaria (ICI, TARSU e addizionali IRPPEF), che come si evince dall’ultimo bilancio del comune grava mediamente per oltre 276 € pro capite all’anno (per un totale di oltre 13 milioni di €), puo’ essere ottenuta abbattendo le spese generali dell’amministrazione. Pensiamo al miglioramento della raccolta differenziata, per abbassare le spese di smaltimento dei rifiuti, pensiamo all’adozione di sistemi a basso consumo energetico o all’utilizzo, per gli edifici pubblici, di energia solare termica e fotovoltaica, per ridurre le spese energetiche comunali.
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rnL’incremento delle entrate extratributarie, puo’ essere ottenuto ad esempio con la cooperazione con i gestori di reti di servizi ed energia, al fine di valorizzare il patrimonio comunale e trarne sostanziale beneficio economico. Pensiamo alla rete di distribuzione dell’energia e ai sevizi di telecomunicazioni.
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rnIl contenimento delle spese generali dei cittadini e’ facilmente perseguibile adottando, ad esempio, iniziative d’incentivo alla mobilita’ sostenibile, misure di riduzione dei consumi energetici, politiche di sviluppo dell’edilizia popolare e agevolata. Pensiamo alla realizzazione di piste ciclabili e parcheggi custoditi per le biciclette in corrispondenza dei luoghi di maggiore affluenza pubblica (stazione, uffici comunali, villa comunale, impianti sportivi) ottenendo un basso impatto ambientale e una riduzione dei consumi delle famiglie. Pensiamo a una campagna di verifica dell’applicazione delle normative che impongono il contenimento del consumo energetico negli edifici, soprattutto in quelli di recente costruzione. Pensiamo all’individuazione, nel nuovo piano regolatore, di nuove aree residenziali per l’edilizia popolare e agevolata.
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rnQuesta e’ la Democrazia Cristiana, con la sua visione antropocentrica: vogliamo una politica di sviluppo economico che guarda con attenzione all’ambiente, senza esserne condizionata; siamo fautori della solidarieta’ sociale e del libero mercato. Siamo al fianco del ceto medio e degli imprenditori, degli operai e dei professionisti, con l’obiettivo, tra gli altri, di dare un impulso all’economia e far rimettere in carreggiata l’intero sistema economico, a partire da quello della nostra citta’».
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