Politica

Longo in piazza: «Mozione di sfiducia impraticabile. Io sempre coerente»

La Redazione
Angela Bruna Piarulli
L'ex consigliere del M5S ha spiegato i motivi che lo hanno portato a firmare le dimissioni e ha lanciato stoccate a maggioranza e opposizione
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Chiude come aveva aperto la sua esperienza come consigliere Nico Longo, con la senatrice Angela Bruna Piarulli e il consigliere regionale Antonella Laricchia al suo fianco. Ieri sera, in largo Plebiscito, l’ex consigliere comunale del Movimento 5 Stelle ha spiegato i motivi che lo hanno portato a partecipare alle dimissioni collettive che hanno messo fine all’esperienza di Pasquale D’Introno come sindaco di Corato.

Da questo tema parte il suo intervento: «La mozione di sfiducia, sebbene sia uno strumento più elegante per far cadere il sindaco, non poteva essere utilizzato perché la maggioranza in consiglio comunale non si presenta e quindi non avremmo avuto i numeri per votarla». Per questo motivo è stata percorsa la strada delle dimissioni. «Immediatamente dopo le dimissioni del sindaco, io ho parlato di frattura insanabile e ho detto che sarebbero dovuti andare a casa. Ho dato subito la mia disponibilità allo strumento della firma. Il 22 luglio la prima persona a conoscere le mie intenzioni è stata il sindaco. Sono stato coerente».

Di qui, il j’accuse ai firmatari della maggioranza. «Giovedì alle quattro e mezza, due ore dopo le firme dal notaio, ero con Pasquale D’Introno ad analizzare quanto successo. C’era il sindaco e c’ero io. Gli altri non hanno avuto il coraggio di guardarlo negli occhi. Eppure – incalza Longo – la sera prima il sindaco aveva diramato una nota che comunicava l’intenzione di riaprire il dialogo con Direzione Italia e seguire le indicazioni del partito per la giunta ma hanno firmato ugualmente. Forse il problema non erano gli assessori».

Una stoccata l’ormai ex consigliere pentastellato la tira all’opposizione «In alcuni casi qualcuno è salito sul pulpito e ha parlato, quasi sempre a vanvera. Si sono professati senza macchia, dicendo che non si sarebbero mai sporcati con la firma. Ma non si sarebbero macchiati di cosa? La sensazione che qualcuno si sia venduto la partita ce l’ho. A maggio vedremo gli schieramenti».

Sulla questione sono intervenute anche la senatrice Piarulli e il consigliere regionale Laricchia. La coratina: «Oggi è comunque una giornata non bella per il paese. Quello delle dimissioni è stato comunque un atto dovuto anche a causa della diffida pendente della Prefettura. Nei 20 giorni successivi il consiglio si sarebbe dovuto sciogliere comunque. La situazione coratina dimostra che l’unione di più liste per avere più voti non portano a niente».

Pensiero sottoscritto anche dalla Laricchia: «Nella sfortuna siete stati fortunati che la giunta sia caduta subito. Questo tipo di maggioranze con tante liste e tante anime non condividono nulla, magari durano e fanno danni. Vi auguro un in bocca al lupo per quest’anno».

sabato 7 Settembre 2019

(modifica il 21 Luglio 2022, 14:04)

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Luigi
Luigi
4 anni fa

Si racconta la verità che si vuole

salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
4 anni fa

L'ho sempre sostenuto nei miei commenti, dovuti all'esperienza intorno alla Storia postbellica d'Italia (ma anche le adeguate cultura e sensibilità politica fanno la loro parte), che le coalizioni sono quasi sempre disastrose. Di Maio ha ora una grande opportunità, e sarà senz'altro appoggiato dal PD, che se lavora bene (anche rifiutando anacronistiche ideologie) ritornerà in auge: abolire il micidiale “non vincolo di mandato”, ridurre “drasticamente” il numero dei parlamentari diversificando del tutto i compiti delle due Camere, tendere al bipartitismo secco (ballottaggio, in tutte l'elezioni, dei due singoli partiti più votati). Demonizzare, a Corato, il pericolo delle coalizioni, nate per un deviato concetto di libertà, non ha senso, se a livello centrale non si fa nulla per inibirle.

Pino Labartino
Pino Labartino
4 anni fa

Come sempre è l'arguta senatrice Piarulli dei 5S di Corato a chiarire l'architrave di quella che è appena una vera e propria manfrina…
Dichiara: «Quello delle dimissioni è stato comunque un atto dovuto anche a causa della diffida pendente della Prefettura. Nei 20 giorni successivi il consiglio si sarebbe dovuto sciogliere comunque.».
Allora bastava aspettare lo scadere del termine prefettizio per avere il commissario!
Quindi perchè firmare le CONGIUNTE dimissioni (che sono diversa cosa dalla sfiducia …) con il partito di Gino Perrone???
Cui prodest???

nerdrum
nerdrum
4 anni fa

un altro giro di giostra ci sarà, ed un altro candidato appoggiato dalla “massoneria” coratina salirà a palazzo san cataldo. sono disposto a giocarmi quello che nn ho. questa è la ns storia e la storia nn si cambia in 5 gg. d'introno, se è vero che si era dato questa missione doveva essere più riflessivo, doveva attendere i tempi giusti, doveva confidare nel tempo dell'appoggio dei cittadini, che nn hanno capito nulla di quello che è successo. in fondo era arrivato lì con l'appoggio della stessa “massoneria”. lui invece che fa: arriva in municipio e monta nel chiostro una ghigliottina… che una testa ha tagliato…. la sua.

Taken
Taken
4 anni fa

Per me siete tutti uguali pensate alla vostra pagnotta potere è soldi il prossimo anno che vi candidates di nuovo vi mando tutti azapp la terr vergogna 5 stelle alleati con il PD ma mi faccia piacere che schifo veramente avanti così non si può fare nulla

SCHIFATO
SCHIFATO
4 anni fa

Non so quando andrete a votare, sicuramente meno saranno i votanti meglio sarà per la città. Tra candidati e consiglieri metà della popolazione era in lista e il risultato finale è farsi governare dal commissario. Dovreste solo provare vergogna. #cittamorta