Quattro figure di vari colori su un mare mosso dalle onde, aggrappate alla croce che diventa un’ancora simbolo di speranza, contornato dal motto del Giubileo “Peregrinantes in Spem” (Pellegrini di Speranza). È il logo scelto da Papa Francesco per rappresentare il Giubileo 2025. A realizzarlo è stato il grafico Giacomo Travisani – tranese, ma residente a Corato – vincitore del concorso internazionale in cui sono giunte 294 proposte da 213 città e da 48 Paesi diversi, con una di età dei partecipanti dai 6 agli 83 anni.
La commissione giudicante ha selezionato i tre progetti migliori, tra i quali l’11 giugno scorso il Papa ha fatto la scelta definitiva. «Sono stati sottoposti al Papa tre progetti finali perché scegliesse quello che maggiormente lo colpiva» ha detto mons. Fisichella a vatican news. «La scelta non è stata facile neppure per lui – racconta il presule – e, dopo avere più volte osservato i progetti ed espresso il suo compiacimento, la scelta è caduta sulla proposta di Giacomo Travisani».
«Ho immaginato gente di ogni colore, nazionalità e cultura, spingersi dai quattro angoli della Terra e muoversi in rotta verso il futuro, gli altri, il mondo – ha detto Travisani a vatican news – come vele di una grande nave comune, spiegate grazie al vento della Speranza che è la croce di Cristo e Cristo stesso. La Speranza, mi sono detto, è nella Croce. Ho immaginato il Papa, Pietro di oggi, guidare il popolo di Dio verso la mèta comune, abbracciando la Croce, che diviene un’ancora, quale saldo riferimento per l’umanità. Siamo “Pellegrini di Speranza” perché portiamo con noi le paure del prossimo nel desiderio di condividerle e farle nostre, questo indicano le figure che si stringono tra loro guardando alla Croce come un’ancora di salvezza».
Presenti alla presentazione del logo mons. Fisichella, il ministro del Turismo Massimo Garavaglia, il sindaco di Roma e commissario per il Giubileo, Roberto Gualtieri, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e i rappresentanti della Fondazione Roma.
Ad illustrare il logo del Giubileo del 2025 è stato monsignor Rino Fisichella: «Si tratta di un’immagine con quattro figure stilizzate – si legge sul sito vaticano – che indicano l’umanità proveniente dai quattro angoli della terra, l’una abbracciata all’altra, per indicare la solidarietà e la fratellanza che devono accomunare i popoli, con l’apri-fila aggrappato alla croce, segno della fede, che abbraccia anch’essa, e della speranza, che non può mai essere abbandonata. Le onde sottostanti sono mosse per indicare che il pellegrinaggio della vita non sempre si muove in acque tranquille. E per invitare alla speranza nelle vicende personali e quando gli eventi del mondo lo impongono con maggiore intensità, la parte inferiore della Croce si prolunga trasformandosi in un’ancora – metafora della speranza -, che si impone sul moto ondoso. Non è casuale la scelta cromatica per i personaggi: il rosso è l’amore, l’azione e la condivisione; il giallo/arancio è il colore del calore umano; il verde evoca la pace e l’equilibrio; l’azzurro/blu richiama la sicurezza e la protezione. Il nero/grigio della Croce/Ancora, rappresenta invece l’autorevolezza e l’aspetto interiore.
L’intera raffigurazione mostra anche quanto il cammino del pellegrino non sia un fatto individuale, ma comunitario e dinamico che tende verso la Croce, anch’essa dinamica, nel suo curvarsi verso l’umanità come per andarle incontro e non lasciarla sola, ma offrendo la certezza della presenza e la sicurezza della speranza. Completa la raffigurazione, in verde, il motto del Giubileo 2025, Peregrinantes in Spem. Il logo rappresenta una bussola da seguire e un comune denominatore espressivo capace di permeare in modo trasversale tutti gli elementi che orbitano intorno alla celebrazione dell’evento Giubilare ed esprime l’identità e il tema spirituale peculiare, racchiudendo il senso teologico intorno al quale si sviluppa e si realizza il Giubileo».
«Apprendo con gioia la notizia riguardante la vincita del concorso per il logo dell’Anno Santo del 2025 da parte di Giacomo Travisani» ha poi commentato il vescovo della diocesi di Trani, Leonardo D’Ascenzo. «Che l’umanità intera, rappresentata nel logo, possa essere pellegrina di speranza, come invita il motto, aggrappandosi alla croce di Gesù, vera ancora di speranza e di salvezza. Al sig. Giacomo le mie felicitazioni e i più sinceri auguri».
mercoledì 29 Giugno 2022
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