Spettacolo

Paolo Fresu chiude GustoJazz: «Questa musica è per tutti»

Ingrid Vernice e Francesco De Marinis
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Gusto Jazz
Durante l'esecuzione il senso di felicità si mescolato armoniosamente con le note malinconiche del sax. L'accattivante ricercatezza del jazz si è percepita in ogni passaggio con suoni cristallini che hanno scaldato il cuore
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Dopo quattro giornate di percorsi enogastronomici, grandi appuntamenti (vedi l’incontro con Pupi Avati ma non solo) e grandi nomi del panorama musicale nazionale e internazionale, termina in grande stile GustoJazz.

A chiudere la rassegna è il concerto del grande trombettista Paolo Fresu Quintet – featuring Daniele di Bonaventura al teatro comunale.

Una scaletta eterogenea che spazia dai classici brani natalizi della scuola americana, alle musiche più rappresentative del Natale provenienti dalle tradizioni di diversi luoghi del mondo come Svezia e Germania, per concludere con pezzi in lingua sarda.

Durante l’esecuzione il senso di felicità si mescola armoniosamente con le note malinconiche del sax. L’accattivante ricercatezza del jazz si percepisce in ogni passaggio con suoni cristallini che ipnotizzano la mente e scaldano il cuore.

Al quintetto originale, composto da Paolo Fresu (tromba, flicorno e multieffetti), Tino Tracanna (sax tenore e soprano), Roberto Cipelli (pianoforte), Attilio Zanchi (contrabbasso), Ettore Fioravanti (batteria), si aggiunge Daniele di Bonaventura (bandoneon).

«Il progetto Jazz Christmas nasce quasi per caso – racconta il trombettista – quando nel dicembre del 2012 la Banca di Sassari chiese un concerto da tenere nel periodo natalizio. Inizialmente avrei voluto inserire solo alcuni brani a tema natalizio, ma poi mi sono lasciato prendere la mano e il concerto conteneva solo brani relativi al Natale. Il passo successivo è stato il disco tratto da quell’esibizione che tutt’ ora portiamo in tournée».

Brani celebri, o meno celebri, come O Little Town of Bethlehem, Adeste fideles, Have Yourself a Merry Little Christmas, Till Bethlehem, I’ll Be Home for Christmas, Joy to the World, si fondono e si mescolano con brani in lingua sarda, molto cari a Fresu, come Naschid’est in sa capanna e In sa notte profundha. Una scelta tanto variegata e vincente, visto l’alto coinvolgimento emotivo lieve e insieme sofisticato, quindi, popolare nelle intenzioni quanto prezioso nel tono e negli esiti.

«Ho apprezzato molto il progetto GustoJazz perché il gusto è ciò che accomuna la musica al cibo» aggiunge Fresu. «Si può avere un certo gusto per la musica e gustare un buon cibo. Il gusto per il buon vivere è tipico degli amanti del jazz. Un modo per rendere questo tipo di musica più popolare, soprattutto tra i giovani. Il jazz è per tutti, è nato come musica di strada ma è stato rilegato in una certa cerchia elitaria; è arrivato il momento di sfatare questo mito e portare il jazz nelle piazze, per le strade, ovunque ci sia buon gusto».

A introdurre la serata è stato Alberto La Monica, presidente di Art Promotion. Sono intervenuti il sindaco Massimo Mazzilli e Aldo Patruno direttore dipartimento cultura della Regione Puglia: entrambi si sono detti molto fiduciosi sul futuro della manifestazione GustoJazz e sulle possibilità che la rassegna è in grado di offrire. Importante è il ruolo culturale che la musica jazz, in perfetto binomio con il cibo, può assolvere non solo tra gli adulti appassionati, ma anche tra i giovanissimi.

mercoledì 20 Dicembre 2017

(modifica il 22 Luglio 2022, 22:35)

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