L'evento

A Corato la quarta tappa de “La Città della Pizza 2024”: al via le selezioni nel Sud Italia

La città della pizza
I 25 pizzaioli professionisti in gara, reclutati attraverso i canali digital, sono pronti a celebrare il meglio dell’arte bianca e si contenderanno due posti per la finale del grande evento nella Capitale, che avrà come scenario uno dei luoghi più iconici al mondo: il Circo Massimo
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Continua il tour nazionale di selezione de “La Città della Pizza 2024” che approda nella soleggiata Puglia per scoprire nuovi talenti dell’arte della pizza. È tutto pronto per la quarta tappa di questa ottava edizione, che si svolgerà lunedì 29 aprile nel Casillo Lab, via Sant’Elia zona industriale.

I 25 pizzaioli professionisti in gara, reclutati attraverso i canali digital, sono pronti a celebrare il meglio dell’arte bianca e si contenderanno due posti per la finale del grande evento nella Capitale, che avrà come scenario uno dei luoghi più iconici al mondo: il Circo Massimo.

«Dopo il successo di Milano, il nostro Tour continua verso Sud – afferma Emiliano De Venuti, ideatore de La Città della Pizza – e l’entusiasmo per la tappa barese è già alle stelle. Ci attendiamo, come finora è sempre avvenuto, un livello alto dove tecnica e creatività riusciranno certamente a stupire la giuria. E per la seconda manche, quella dei cavalli di battaglia, siamo certi che i concorrenti saranno in grado di valorizzare al massimo gli inconfondibili e appetitosi sapori del territorio, dai prodotti del Mediterraneo a quelli dell’entroterra».

Come nelle altre tappe, i pizzaioli dovranno affrontare una prima manche nella quale sottoporranno alla giuria una pizza tradizionale, a scelta tra Margherita e Marinara, realizzata con ingredienti della dispensa: Fior di Latte di Gioia del Colle DOP Gioiella Latticini, Pomodoro Cirio Alta Cucina e farine Molino Casillo. I 10 che avranno ottenuto il punteggio più alto saranno ammessi alla seconda manche nella quale potranno presentare ai giudici la propria pizza “Cavallo di Battaglia”.

I criteri di valutazione adottati dalla giuria saranno anche questa volta: aspetto (assenza di bruciature, condimento uniforme); profumo (gradevolezza complessiva); impasto (sapore, leggerezza e texture); cottura; equilibrio e gusto complessivo, utilizzo degli ingredienti per il topping.

A valutare pizze e pizzaioli in questa tappa barese insieme a Luciano Pignataro e Luciana Squadrilli, Presidenti, ci saranno Salvatore Gatta, rappresentante di Associazione Verace Pizza Napoletana, della pizzeria Fandango, che concentra i sapori, spesso dimenticati, delle antiche ricette lucane in una pizza fedele alla tradizione napoletana e Tiziana Cappiello, pugliese doc e giovanissimo volto dell’arte bianca, che, con tanta ricerca e cura, gestisce la pizzeria di famiglia Il Balcone. Completano la giuria Barbara Politi, giornalista, food ambassador e pizza lover insieme a Edoardo Nati, tecnico degustatore dell’Olio Extra Vergine di Oliva della Fondazione EvooSchool.

Ospita i pizzaioli in gara il laboratorio sperimentale Casillo Lab, nato per essere la sede centrale della continua e attenta attività di ricerca e sviluppo di Molino Casillo. L’azienda, come ricorda Vito Maurogiovanni, direttore commerciale di Molino Casillo, «grazie all’impiego di tecnologie all’avanguardia, produce una gamma di farine innovative dalle elevate caratteristiche sensoriali, che custodiscono al loro interno il germe di grano nella sua Essenza” e che ci hanno fatto “riscoprire la gioia dei profumi e dei sapori ormai dimenticati, custoditi nel cuore del chicco di grano».

giovedì 25 Aprile 2024

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franco
franco
8 giorni fa

una sola domanda al dott.Maurogiovanni -emerito direttore commerciale della Molino Casillo- quando parla di farine innovative…custodiscono il germe di Grano nella sua Essenza……Ed è questa.” ma è a conoscneza che il proprietario della Sua Azienda ha -poco tempo orsono- dichiarato che il Grano Italiano e pugliese in particolare NON garantisce PIU’ la quantità necessaria alla produzione? più o meno questo è stato il senso del discorso.- Ed allora DOVE va a rifornirsi la AZIENDA CASILLO? ecco, basterebbe rispondere con onestà intellettuale a questo quesito per smentire la seconda parte del discorso del Nostro.- Altro che riscoprire la gioia dei profumi e dei Sapori Dimenticati(!) – dimenticati di certo in quanto NON più farina derivata al NOSTRO GRANO ITALIANO…il resto è prosopopea