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All’Incoronata il monologo “U Parrinu, la mia storia con Padre Pino Puglisi ucciso dalla mafia”

Padre Pino Puglisi
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Il monologo di Christian Di Domenico è il racconto e il ricordo di Padre Pino Puglisi, il primo martire della Chiesa Cattolica ad essere stato ucciso dalla mafia e beatificato da papa Benedetto XVI nel maggio 2013
venerdì, 05 aprile 2024
Corato
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venerdì, 05 aprile 2024

All’Incoronata il monologo “U Parrinu, la mia storia con Padre Pino Puglisi ucciso dalla mafia”

“Se doni la vita, sei pieno di Vita” è stato il tema scelto dalla parrocchia Maria Santissima Incoronata per la Quaresima appena passata e che ha accompagnato l’intera comunità parrocchiale (dai bambini, ai giovani, agli adulti) attraverso incontri di formazione, progetti solidali e momenti di preghiera.

La riflessione sul dono di sé e sull’amore gratuito, immagine dell’Amore di Dio Padre, prosegue in questo tempo di Pasqua e continua con lo spettacolo teatrale “U Parrinu, la mia storia con Padre Pino Puglisi ucciso dalla mafia”, di e con Christian Di Domenico, che si terrà venerdì 5 aprile alle 20 nella parrocchia Incoronata, con ingresso libero.

In una città appena dilaniata dalle stragi di Capaci e via D’Amelio, padre Pino è un “parrino” che “da fastidio”: dedica la sua vita ai bambini e ai ragazzi di Brancaccio (quartiere periferico e degradato di Palermo), togliendoli dalla strada, sottraendoli alla violenza e all’analfabetismo, offrendo un’alternativa alla criminalità e alla delinquenza attraverso il Vangelo, il dono quotidiano di sé, la sua testimonianza paterna, amando fino alla fine la sua comunità e anche i suoi killer, ai quali sorride e dice “Me l’aspettavo”, mentre lo uccidono nel giorno del suo compleanno.

Padre Pino Puglisi è stato il primo martire della Chiesa Cattolica ad essere stato ucciso dalla mafia; nel maggio 2013 è stato beatificato da papa Benedetto XVI. Il monologo di Christian Di Domenico – attore teatrale che ha conosciuto personalmente il sacerdote siciliano – è il racconto e il ricordo di «Pino, dell’amico di famiglia, dell’uomo di chiesa, del maestro di scuola. Che aveva imparato a perdonare, in punto di morte, la violenza di chi ne era incapace e già gli puntava la pistola alla nuca. Ed era sicuro che il perdono, con l’esempio e il racconto, potesse essere insegnato».

mercoledì 3 Aprile 2024

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