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Via Bagnatoio, la rivolta dei residenti: «Aspettiamo che ci scappi il morto?»
Le proteste

Via Bagnatoio, la rivolta dei residenti: «Aspettiamo che ci scappi il morto?»

Giuseppe Di Bisceglie
Giuseppe Di Bisceglie
Ieri presidio dinanzi al passaggio al livello. «Inaccettabile scarico di responsabilità. L'amministrazione sia dalla nostra parte»
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Le proteste dei residenti di via Bagnatoio, alle prese ormai da diversi mesi con i disagi causati dal passaggio a livello, si sta trasformando in tensione. A decine, nel pomeriggio di ieri, si sono riuniti proprio dinanzi alle sbarre per manifestare la propria indignazione, oltre che i disagi per una situazione che hanno definito a più tratti «insostenibile».

«Oltre queste barriere vivono circa duemila persone ma è come se fossimo invisibili. La nostra voce non viene ascoltata, nessuno si fa carico delle nostre lamentele» stigmatizzano i residenti. «Siamo sotto sequestro, confinati e impossibilitati a vivere regolarmente la nostra vita. La nostra quotidianità dipende dagli orari di chiusura e di apertura del passaggio a livello e questo non è ammissibile in un paese civile» lamentano.

Al senso di impotenza, pian piano, si va sostituendo la determinazione alla protesta. Alcuni hanno scritto a Ferrotramviaria per lamentare quanto accade. La risposta è arrivata a stretto giro: «Salvo interventi legati ad una diversa viabilità del Comune di Corato, da un punto di vista ferroviario non è risolvibile poiché la chiusura dello stesso passaggio a livello è gestita da apparati di sicurezza automatici che rispettano pedissequamente la normativa di sicurezza vigente sulla circolazione ferroviaria».

Unica soluzione, dunque, è quella di aprire al più presto una strada per evitare che i residenti rimangano intrappolati per tutta la durata di chiusura del passaggio a livello.

Intanto si susseguono testimonianze di persone che hanno subito danni  e disagi a causa della chiusura prolungata del passaggio a livello.

«Aspettiamo che ci scappi il morto?» lamenta uno dei residenti, riferendosi all’incidente occorso ad un agricoltore che lavorava nel suo campo e che ha ricevuto i soccorsi soltanto un’ora dopo essersi procurato la ferita.

«Come fa un mezzo di soccorso a raggiungere le abitazioni con le sbarre perennemente chiuse? Come può intervenire un’autobotte dei vigili del fuoco, o una volante della Polizia chiamata per una emergenza? Ci sono circostanze per le quali ogni secondo è prezioso» stigmatizzano.

Quel che più fa male è il rimpallo di competenze tra amministrazione comunale e Ferrotramviaria. «Siamo stati dimenticati dall’amministrazione comunale che nulla fa per affrontare e risolvere il nostro problema. Abbiamo manifestato più volte dinanzi a queste sbarre ma – a parte il consigliere Mascoli – nessuno è venuto ad ascoltarci. L’istituzione comunale si sta lavando le mani di fronte a questo grande problema. Se dovesse accadere l’irreparabile chi ne sarebbe responsabile?» si sfogano.

L’ultima volta che la questione è stata affrontata in sede istituzionale risale a dicembre dello scorso anno, quando la questione arrivò in commissione consiliare. Qualche giorno prima il sindaco ne aveva parlato in consiglio comunale, riferendo di una «interlocuzione quasi quotidiana con Ferrotramviaria». In quella occasione il sindaco alzò anche i toni: «Non nascondo che c’è irritazione da parte nostra perché si perde tempo sulla questione di via Bagnatoio. Abbiamo scritto e riscritto, dopodiché loro rimandano la palla sul nostro campo».

E aggiunse: «Abbiamo deciso con l’ufficio tecnico di adottare in giunta il progetto che Ferrotramviaria ci ha mandato per il quale noi avevamo richiesto delle modifiche che ad oggi tardano ad arrivare». E ancora: «Adottiamo quel progetto con le prescrizioni che metteremo rispetto ai correttivi che a nostro parere vanno fatti da parte di Ferrotramviaria. Dopodiché non saremo più disponibili ad avere un atteggiamento tollerante sia rispetto alle difficoltà che vivono i residenti di via Bagnatoio, sia rispetto ai disservizi che i nostri concittadini devono subire nel momento in cui prendono il treno».

Da allora nessuna novità. Né esponenti dell’amministrazione comunale, seppur da noi interpellati, hanno dato notizia di passi in avanti.

Intanto i malumori crescono. I cittadini sono esausti e preoccupati. Su un cartello, affisso proprio dinanzi alle sbarre del passaggio a livello, c’è tutta l’amarezza per non essere riusciti a far ascoltare la propria voce.

mercoledì 7 Febbraio 2024

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Tonico
Tonico
2 mesi fa

Ma, a mia memoria nel 2022 il problema non c’èra. E’ cambiato il percorso della ferrovia?

Peppin
Peppin
2 mesi fa

I fatti sono due: Ferrotramviaria giustamente dice «Salvo interventi legati ad una diversa viabilità del Comune di Corato, da un punto di vista ferroviario non è risolvibile poiché la chiusura dello stesso passaggio a livello è gestita da apparati di sicurezza automatici che rispettano pedissequamente la normativa di sicurezza vigente sulla circolazione ferroviaria».
Dall’altra parte il comune rimbalza le responsabilità su ferrotramviaria che ha già presentato il progetto, ormai arenato negli uffici comunali.
A voi le valutazioni.

Al Pensa
2 mesi fa

SECONDO ME L’AMMINISTRAZIONE NON E’ MAI ESISTITA, NON ESISTE TUTT’ORA SEMPRE ORECCHIO DA MERCANTE, SU QUALSIASI COSA, COME LO SVIPUPPO ECONOMICO E DELLA ZONA INDUSTRIALE, SPERO CHE VADA VIA QUANTO PRIMA. FAREBBE COSA GRADITA CON LE DIMISSIONI LUI E TUTTA LA SUA COMBRICOLA.

Luigi Acella
Luigi Acella
2 mesi fa

Viale Giardino è una strada già esistente ed è l’unico accesso per diverse ville. Per collegarsi con via lago Baione non bisogna espropriare molto terreno. Questa rappresenta una soluzione rapida ed economica che può realizzare direttamente il Comune in attesa del progetto della ferrotranviaria. In questa situazione di pericolo permanente il vincolo idrogeologico non può essere un problema !!!!!

Ss ss
Ss ss
2 mesi fa

Se considerate che neanche i morti,precisamente23 ,hanno cambiato qualcosa.Che dire?Che Dio ci aiuti!

Antonio
Antonio
2 mesi fa
Rispondi a  Ss ss

Però non mi puoi sequestrare dietro alle barriere

aria amara
aria amara
2 mesi fa

volendo in caso estremi,( fino a quando si capisce su che strada puntare per risolvere questo problema con la Santa speranza che non attuatano progetti solo perché costa poco ed è più veloce, ma che sia una ottima soluzione per l collettivo)esiste quella strada (viale sinni)che pur bracciata arriva alla casa cantoniera praticamente su via Francavilla…