Dopo la discussione (e la protesta) in consiglio comunale, rappresentanti istituzionali, studenti e liberi cittadini di Corato hanno scelto di far sentire la propria voce contro l’autonomia differenziata partecipando a Bari ad una giornata di mobilitazione in contemporanea con la discussione in Senato del Ddl Calderoli, quello che istituisce l’autonomia differenziata.
Il 16 gennaio, infatti, inizierà il suo percorso al Senato il decreto legge per l’attuazione dell’autonomia differenziata: «un progetto sciagurato che romperà in modo irreversibile l’unità della Repubblica e renderà più precari e diseguali i diritti fondamentali delle persone, dalla sanità all’istruzione, dal lavoro ai sevizi pubblici ai beni comuni» affermano i componenti del comitato che avversa il provvedimento, il cui referente è il consigliere comunale coratino Eliseo Tambone.
«Mentre il paese vive un momento di grande sofferenza, con interi territori e fasce sociali in condizioni di povertà, precarietà e insicurezza, in un orizzonte di guerra e di paura, il Governo Meloni procede cinicamente verso il dissolvimento dei diritti, la cui esigibilità dipenderà dal luogo di nascita e di residenza. Il Governo vuole ignorare le voci che in questi anni si sono levate da parte di autorevoli istituzioni, costituzionalisti, economisti, personalità del mondo accademico, associazioni, forze politiche e sindacali, cittadini e cittadine» protestano gli aderenti alla giornata di mobilitazione.
«Dentro il “palazzo” spaccano l’Italia, nelle piazze facciamo sentire la voce di coloro che la vogliono unita e solidale. Chiediamo a tutte le organizzazioni democratiche, ai pacifisti, ai movimenti ambientalisti, alla nostra comunità, di rispondere all’appello dei Comitati e del Tavolo Nazionale NO Autonomia Differenziata» aggiungono.
A Bari, martedì 16 gennaio, dalle 16.30, in Piazza Libertà, ci saranno diversi rappresentanti istituzionali di Corato, aderenti ad associazioni, liberi cittadini. La mobilitazione coinvolgerà anche sigle sindacali.
«L’autonomia differenziata decreterà la fine dell’unità solidale della nostra cara Repubblica, perché creerà cittadini di serie “A” e di serie “B” a seconda della regione di residenza, perché, di fatto, determina una differenziazione dei servizi e di riconoscimento dei diritti» protesta Eliseo Tambone.
FERMO RESTANDO CHE NESSUNO DISCUTE LA ONESTA’ INTELLETTUALE, MORALE, ED ECONOMICA DI QUESTI PERSONAGGI………MA….MI CHIEDO….COSA ALTRO DEVE SUCCEDERE A CORATO PER CAPIRE CHE QUI SIAMO GOVERNATI DA GENTE ASSOLUTAMENTE INCAPACE, INCOMPETENTE, INESPERTA E SENZA NESSUNA COGNIZIONE DI CAUSA??? Sono passati 3 anni, i risultati sono sotto i nostri occhi. CHE ASPETTATE A DIMETTERVI IN GRUPPO? Tornate a fare i vostri lavori di sempre, lasciate stare cose che non sono di vostra competenza .E si e’ evinto abbondantemente!!
Parla per te (e leva ‘sto caps lock, sempre se sai cos’ é).
Pregiatissimo Pier Luigi, certo che parlo per me anche se penso di rappresentare il pensiero di una fetta sempre piu grande di popolazione. Voi ” ultras a prescindere” di questi nosyri governanti……siete rimasti in 15. Credimi. Guardati intorno e constata personalmente il profondo malumore che regna prepotentemente nei cittadini.
Io non sono “ultras a prescindere”, visto che nessuno mi paga per farlo e non me ne frega comunque niente.
Io vedo solo altri, ma veri, ultras che invitano a sproposito l’amministrazione comunale a dimettersi, sotto un articolo in cui si parla invece di autonomia differenziata e del fatto che il 16 gennaio ci sarà una protesta a Bari a tal proposito, in cui le amministrazioni di Corato e di altre città limitrofe renderanno tale protesta “istituzionalizzata”; ovvero si parla di tutt’altro rispetto al tema del suo commento.
Il mio consiglio sarebbe quello di leggersi meglio gli articoli e di comprenderli, commentandoli di conseguenza e solo se si è sicuri di averne capito bene il testo.
Non mi sembra giusto che il Nord lavori e produca e veda poi i proventi del proprio lavoro utilizzati per distribuire sussidi a tanti nullafacenti del Sud
Signora, quando andrà a prenotare delle analisi e finirà in una lista d’attesa lunghissima, oppure quando sentirà di istituti scolastici che cadono a pezzi ( e sono solo due esempi) si ricordi di questo commento. Non c’entrano i sussidi, c’entra la gestione del bene pubblico, per cui anche gli onesti del Sud pagano le tasse. Le tasse si pagano in base al reddito procapite non in base alla residenza. La invito ad approfondire meglio la questione
dopo un post del sig. Caputo che “a prescindere” usa il solito bastone contro la amministrazione civica attuale ,del post della sig.ra DINA che ci rimbrotta e definisce nullafacienti -bene- non vedo ostacoli all’approvazione della cd. Autonomia Differenziata” che si apprestano a votare i rappresentanti del popolo in parlamento ( su iniziativa e proposta di tale Calderoli Lega Nord) ma con il consenso esplicito dei parlamentari eletti anche al SUD- OHIBO’ sapete cosa mi pare raffigurato? avete presente il dispetto del marito alla moglie? ecco i nostri baldi ministri e parlamentari del Sud PER UN POSTO o uno strapuntino qualsiasi si accontentano del cd. piatto di lenticchie…per la serie chissenefrega dei cittadini che mi hanno votato intanto sto al potere e mi strafoco diaria e benefit a iosa. chiedo scusa per l’enfasi del discorso…
Il nocciolo della questione è che il Ddl Calderoli è troppo vago circa la definizione, il finanziamento e la garanzia dei LEP (livelli essenziali delle prestazioni), e ciò rischia di aumentare la frattura fra regioni ricche e povere (non necessariamente fra Nord Italia e Sud Italia), pertanto non tutti i cittadini italiani avrebbero più la stessa tutela della salute.
Se, invece, parli a caso di Nord Italia che produce e di Sud Italia di nullafacenti dimostri di non aver capito niente della questione, ma questo non mi sorprenderebbe nemmeno, avendo avuto modo di leggere altri tuoi interventi sotto altri articoli di CoratoLive.