I funerali

In tanti per l’ultimo saluto a Enzo Lafiandra: «Il suo ricordo ci spinga ad amare ancora di più»

I funerali del giovane Vincenzo Lafiandra
Una parrocchia Sacro Cuore gremita ieri ha dato l'ultimo saluto a Vincenzo Lafiandra, il giovane coratino che ha perso la vita nel drammatico incidente stradale avvenuto il 29 dicembre scorso sulla provinciale che collega Corato a Trani
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Una parrocchia Sacro Cuore gremita ha dato l’ultimo saluto a Vincenzo Lafiandra, il giovane coratino che ha perso la vita nel drammatico incidente stradale avvenuto il 29 dicembre scorso sulla provinciale che collega Corato a Trani.

Durante i funerali, svolti ieri pomeriggio nella chiesa del rione Belvedere, in tanti si sono stretti attorno al dolore di parenti e amici, travolti da questa tragedia. Nell’incidente sono infatti rimasti gravemente feriti anche la moglie del 37enne e i due figli della coppia, di 6 anni e 20 mesi. Tutti e tre sono ancora ricoverati in ospedale.

«Sono molte e difficili le domande che salgono dinanzi alla bara di Enzo» ha detto don Sabino Maldera durante l’omelia. «Domande che ci portiamo dietro già da qualche giorno, relative alla dinamica dell’incidente, alle sue cause, alle responsabilità dirette e indirette, se esistono. Ma anche se una risposta esauriente alle domande fosse data, questa sfiorerebbe soltanto il mistero che abbiamo davanti e non ci soddisfarebbe del tutto. Rimarrebbe sempre davanti a noi una sola consapevolezza: Enzo non c’è più e non si può tornare indietro. È giusto questo? È umano? Come può essere possibile per noi vivere un evento cosi tragico senza perdere l’amore per la vita e il desiderio di affrontare ancora il futuro? Verrebbe voglia solo di piangere. Eppure dobbiamo trovare qualche parola per opporre al senso della morte un frammento di speranza».

L’intera comunità cittadina – rappresentata, alle esequie di ieri, dal sindaco De Benedittis – è rimasta profondamente colpita da questa tragedia. «Non possiamo negare lo smarrimento e lo sconcerto che questo fatto ha provocato in tutti noi» ha proseguito don Sabino. «Ancora una volta ci siamo accorti di quanto sia fragile la nostra vita, di quanto un momento di distrazione o una causalità imprevedibile possano interrompere quella avventura così grande che è l’esistenza umana fatta di affetti, sentimenti, progetti e sogni. Attendiamo in silenzio perché Dio, nonostante tutto, possa scrivere un futuro di vita».

«La morte di una persona che amiamo produce una ferita incancellabile nel cuore – ha aggiunto il sacerdote rivolgendosi direttamente alla famiglia e agli amici di Vincenzo – ma voi non siete soli nel vostro dolore: la comunità cristiana vi è vicina. Vi chiediamo con tutto il cuore di continuare a custodire dentro di voi l’amore e la stima per la vita. Ne hanno bisogno i due figli di Enzo ai quali è importante dire che, nonostante tutto, è giusto sperare. Il peso della morte che avete dentro non vi faccia morire anzitempo: al contrario, il ricordo di Enzo vi spinga ad amare ancora di più».

Anche il parroco don Vito Martinelli ha voluto far arrivare un pensiero sulla morte di Enzo. «Il dolore ha bussato, nuovamente, alla porta di questa famiglia. Umanamente, si resta senza parole, con gli occhi pieni di lacrime, con il cuore in frantumi e con le mani che stringono rabbia e disperazione. Tuttavia, la sua morte e la sua resurrezione sono davanti agli occhi di chi ha fede. Cosicché la morte non è la fine di tutto. La fede non annulla in alcun modo il carico di dolore che la morte porta con sé. La fede offre, tuttavia, uno sguardo di vita eterna».

Per fare piena luce sull’incidente, nel quale ha perso la vita anche l’82enne tranese Savino Calvano, la Procura di Trani ha aperto un fascicolo per omicidio stradale. Stando a quanto ipotizzato in una prima fase di accertamenti, lo scontro potrebbe essere avvenuto a seguito di un malore che avrebbe colpito l’82enne il quale ha poi perso il controllo della sua auto e ha invaso la corsia opposta finendo contro il veicolo sul quale viaggiava la famiglia di Corato.

giovedì 4 Gennaio 2024

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franco
franco
4 mesi fa

non facciamo supposizioni avventate e lasciamo che le indagini scorrano veloci e giuste….ma il dolore è e rimane immenso