L'urgenza

Non c’è accordo sul dimensionamento scolastico: la Regione provvederà entro il 31 dicembre con un’autonoma deliberazione

La scuola Fornelli
La Regione si sarebbe dovuta esprimere appena superata la scadenza del 30 novembre. Ma, ad oggi, nulla. Se non verrà adottato un piano entro il prossimo 31 dicembre, subentrerà un commissario che effettuerà l’operazione sostituendosi alla Giunta regionale
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«Non c’è accordo fra Regione Puglia e molte amministrazioni locali, in primo luogo con la Città Metropolitana di Bari ma anche con molti sindaci, per una soluzione concordata di un problema che va a scadenza fra pochi giorni. Ormai tutti gli attori politici e sindacali coinvolti nella questione esplicitamente ammettono che si sia perso tutto il tempo utile – e non era poco, cinque mesi almeno da quando se ne iniziò a parlare a luglio scorso – per trovare una adeguata soluzione». Ad esprimersi sulla situazione del piano di dimensionamento scolastico regionale è Roberto Romito, presidente regionale dell’Anp Puglia, l’associazione nazionale presidi.

La questione, com’è noto, riguarda anche Corato. In pratica, entro il 30 novembre scorso la Regione avrebbe dovuto concludere l’iter per riorganizzare il proprio sistema scolastico e giungere all’obiettivo di ridurre le istituzioni scolastiche regionali dalle attuali 627 alle 569 previste per l’anno 2024/2025, come indicato del governo centrale.

Tre mesi fa la sezione istruzione e università della Regione Puglia aveva elaborato una ipotesi di riorganizzazione che a Corato prevedeva la fusione tra il circolo didattico Fornelli e l’istituto comprensivo Imbriani-Piccarreta. A fine settembre il Comune di Corato aveva replicato approvando una delibera di giunta con cui chiedeva di «lasciare inalterata la situazione attuale» e di rinviare il piano di un anno per avere il tempo di studiare una soluzione più adatta alle necessità della rete scolastica cittadina». Richiesta, però, non accolta.

Nel frattempo, per conto della stessa Regione, la Città Metropolitana ha presentato una nuova ipotesi di riordino che per Corato prevede l’accorpamento del circolo didattico Fornelli non all’Imbriani-Piccarreta ma all’istituto comprensivo Battisti-Giovanni XXIII. Nello stesso provvedimento, la ex Provincia ha proposto anche di scorporare le scuole dell’infanzia Di Gennaro e Madonna Pellegrina dall’istituto comprensivo Cifarelli-Santarella e di accorparle al comprensivo Imbriani-Piccarreta.

Le ipotesi avanzate dalla Città Metropolitana non sono vincolanti: l’ultima parola spetta comunque alla Regione che, appunto, si sarebbe dovuta esprimere appena superata la scadenza del 30 novembre. Ma, ad oggi, nulla. Se non verrà adottato un piano entro il prossimo 31 dicembre, subentrerà un commissario che effettuerà l’operazione sostituendosi alla Giunta regionale.

«La colpa – prosegue Romito – è consistita, nello specifico, nel non aver utilizzato tutto il tempo perso per compilare un’ipotesi alternativa rispetto alle linee di indirizzo della Regione, diramate l’8 di agosto, che prevedevano interventi di accorpamento solo nelle scuole del primo ciclo. Era ovvio che limitandosi gli accorpamenti (e da fare ce ne sono ben 58!) soltanto al primo ciclo, in questo segmento si sarebbero verificati casi di mega nuove scuole con 1.700 e più alunni.

Oggi, di fronte a rigidità apparentemente insormontabili come quelle evidenziate anche nella riunione di ieri, in cui era rappresentata la Città Metropolitana di Bari, che si oppone al fatto di mettere mano al secondo ciclo in funzione compensativa rispetto al primo, l’Assessore regionale all’istruzione ha dovuto prendere atto del del fatto che l’unico modo per uscirne è adottare d’imperio, come Giunta regionale, un piano di dimensionamento che sia pure in maniera limitata, accorpi qualche scuola del secondo ciclo per eliminare almeno gli accorpamenti più macroscopici che si verificherebbero nel primo. E per far questo, potrà – se lo vorrà – utilizzare senz’altro quei suggerimenti “illuminati” che gli sono giunti proprio dai territori, anche grazie al nostro lavoro e a quello delle nostre strutture territoriali e anche di singoli iscritti. L’appuntamento è quindi a dopo Natale, fra il 27 ed il 31 dicembre. Se no, arriva il Commissario».

venerdì 22 Dicembre 2023

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