Scuola

Fusione Fornelli-Imbriani, il Comune alla Regione: «Si lasci inalterata la situazione attuale»

Giuseppe Cantatore
Giuseppe Cantatore
Il circolo didattico Fornelli
Comune e scuole non ritengono congrua l’ipotesi avanzata dalla Regione sul dimensionamento scolastico. Palazzo di città non formula proposte alternative, ma chiede di rinviare il piano di un anno per poter studiare una soluzione più adatta alle necessità della rete scolastica cittadina
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«Si lasci inalterata la situazione attuale per la rete scolastica di Corato, con l’impegno a raggiungere il medesimo obiettivo di dimensionamento a partire dall’anno scolastico 2025/2026 ed a valle di un processo di analisi partecipata delle necessità e dei fabbisogni formativi espressi dal territorio».

Il Comune ha risposto così alla Regione in merito alla delicata vicenda del piano di dimensionamento scolastico ipotizzato a partire dall’anno scolastico 2024/2025. Dopo aver incontrato i dirigenti dei quattro istituti comprensivi e del circolo Fornelli, oltre ai rappresentanti sindacali, Palazzo di Città ha quindi ritenuto non congrua l’ipotesi avanzata dall’ente regionale: l’amministrazione non ha formulato proposte alternative, ma ha chiesto alla Regione di rinviare il piano di un anno per avere il tempo di studiare una soluzione più adatta alle necessità della rete scolastica cittadina.

La questione. Poco prima di ferragosto la giunta regionale ha approvato le “Linee di indirizzo per il dimensionamento scolastico per l’anno scolastico 2024/25”. Si tratta dei criteri attraverso i quali la Puglia – in applicazione di una legge varata dal governo centrale – dovrà riorganizzare il proprio sistema scolastico per giungere all’obiettivo di ridurre le istituzioni scolastiche regionali dalle attuali 627 alle 569 previste per l’anno 2024/2025, con un taglio di 58 istituzioni scolastiche rispetto a quelle attualmente attive. Il numero dovrà poi scendere ancora fino ad arrivare a 557 scuole nel 2026/27.

Il taglio riguarderà solo le scuole del primo ciclo, cioè i circoli didattici, le scuole medie e gli istituti comprensivi che raggruppano dall’infanzia alle medie. Non verranno toccate le scuole superiori. In applicazione di questi criteri, la sezione istruzione e università della Regione Puglia ha elaborato una ipotesi di riorganizzazione che, per Corato, prevede la fusione tra il circolo didattico Fornelli e l’istituto comprensivo Imbriani-Piccarreta.

Gli sviluppi. La Regione (che da un lato, come la legge impone, sta procedendo con il dimensionamento ma dall’altro, essendosi dichiarata contraria a questa norma sulla drastica diminuzione del numero di scuole, ha presentato un ricorso alla Consulta) ha chiesto a istituzioni scolastiche e Comuni di presentare entro il 30 settembre eventuali osservazioni al piano proposto. Corato ha comunicato la propria posizione con la delibera di giunta datata 26 settembre.

«In considerazione dell’esiguità del tempo a disposizione – si legge nel documento – la proposta avanzata […] appare fondata solo su un’esigenza di contenimento quantitativo del numero delle Istituzioni Scolastiche presenti e di innalzamento della quota minima di studenti iscritti a ciascuna Scuola; anche ulteriori e diverse proposte di rettifica dell’ipotesi avanzata che si dovessero definire in questa fase, rischierebbero di essere fondate solo su valutazioni asettiche di tipo meramente quantitativo, in considerazione della scarsità di tempo a disposizione».

Comune e scuole sottolineano come «il trend demografico cittadino (calo della popolazione residente e calo delle nascite che negli ultimi 20 anni sono passate da 12,1 per 1.000 abitanti del 2002 a 7,2 per 1.000 abitanti del 2022), in linea con il quadro generale, mostra un calo considerevole del numero di minori e quindi di studenti rispetto al recente passato e indica anche nei prossimi anni una tendenza ad un ulteriore calo, imponendo inevitabilmente una riflessione circa la necessità di riorganizzare la rete scolastica cittadina; i tempi dettati dalla norma statale guardano al triennio nel suo complesso con un orizzonte che si protrae fino al 2026/2027».

«La proposta avanzata – recita ancora il documento stilato dalla giunta comunale – pare non dia conto di una necessaria ridefinizione complessiva della rete scolastica cittadina (anche con la previsione di riarticolare l’aggregazione dei tanti plessi e delle diverse istituzioni), ma, visti i tempi, propone solo un “accorpamento” di due realtà esistenti. La soluzione proposta crea uno squilibrio sulla distribuzione degli studenti, generando un nuovo I.C. che avrebbe una dimensione molto più cospicua delle altre e non mette al riparo ulteriori Istituti che si vedrebbero costretti, già nell’immediato futuro, a dover intervenire in considerazione del numero di iscritti prossimo alla soglia limite. L’attuale numero medio di alunni iscritti alle scuole cittadine (858 circa) non appare lontanissimo da quello della soglia limite individuata dalla Regione Puglia (925 iscritti) e comunque la situazione della città di Corato appare fra quelle meno problematiche da questo punto di vista.

Per tutte queste ragioni – chiosa la delibera – si è condiviso la necessità di scrivere alla Regione Puglia per proporre una modifica della proposta attuale di riorganizzazione per quel che attiene alle scuole della città di Corato, con la previsione di lasciare la situazione inalterata nel corso dell’anno scolastico 2024/2025 al fine di consentire l’attivazione, già a partire dalla prossime settimane, di un tavolo permanente di confronto fra Amministrazione Comunale, Istituzioni Scolastiche cittadine e parti sociali con cui addivenire, in tempi più congrui, ad una proposta di riorganizzazione complessiva che – a partire dall’anno scolastico successivo a quello previsto e quindi dal mese di settembre 2025 – veda una razionalizzazione dell’offerta didattica cittadina anche attraverso una migliore allocazione dei diversi Istituti e dei vari plessi a questi ultimi afferenti».

In sintesi, piuttosto che creare un gigantesco comprensivo da quasi 1.500 studenti, lasciando gli altri istituti con numeri più esigui e più “a rischio”, sia il Comune che le scuole preferirebbero avere il tempo di «ridisegnare la rete scolastica complessiva con riferimento agli Istituti Scolastici di ogni ordine e grado». Resta solo da capire se la Regione accetterà la proposta del Comune, oppure se il piano procederà così come ipotizzato, cioè con la fusione tra Fornelli e Imbriani. La risposta arriverà tra due mesi esatti – il prossimo 30 novembre – quando la Regione approverà il Piano di dimensionamento scolastico in via definitiva.

sabato 30 Settembre 2023

(modifica il 1 Ottobre 2023, 10:22)

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