Il fatto

Chiara Ferragni, la procura di Milano indaga anche sul caso uova di Pasqua

Le uova di Pasqua con Chiara Ferragni
Oggi il procuratore aggiunto Eugenio Fusco, titolare del fascicolo, ha firmato la delega al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf per compiere accertamenti pure sull'operazione legata alle uova pasquali di Dolci Preziosi
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Non solo il Pandoro Pink Chistmas griffato Chiara Ferragni, ma anche le uova di Pasqua sono finite nel mirino della Procura di Milano che l’altro ieri ha aperto una inchiesta, senza indagati nè titolo di reato, sul caso del dolce natalizio pubblicizzato dalla nota influencer con una sorta di campagna benefica. Oggi il procuratore aggiunto Eugenio Fusco, titolare del fascicolo, ha firmato la delega al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf per compiere accertamenti pure sull’operazione legata alle uova pasquali di Dolci Preziosi.

L’azienda coratina ha chiarito di non avere responsabilità nell’affaire beneficenza. Le indagini milanesi quindi punteranno a capire se sia per il pandoro, costato alla influencer e alla Balocco una maxi multa dell’antitrust, sia per le uova di Pasqua si sia trattato o meno di una presunta operazione commerciale della Ferragni mascherata in campagna di beneficenza per raccogliere fondi da devolvere ai bimbi malati.

La sponsorizzazione delle uova di Pasqua, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe avvenuta con lo stesso schema del dolce natalizio. Come è stato spiegato nei giorni scorsi da Cerealitalia, proprietaria del marchio Dolci Preziosi, Ferragni ha percepito un cachet di 500 mila euro nel 2021 e 700 mila euro nel 2022 a fronte di una donazione di 36mila euro all’associazione I bambini delle Fate. In questo caso, però, le uova con la griffe avrebbero avuto lo stesso prezzo di quelle normali e non sono state vendute, come è accaduto per il pandoro, a un prezzo di gran lunga superiore rispetto a quello di mercato.

venerdì 22 Dicembre 2023

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Filomena
Filomena
4 mesi fa

Ma noi italiani siamo diventati così stupidi da far riempire le tasche ad una come chiara Ferragni che si arricchisce con un non lavoro chiamato influencer e che fa e disfa a suo piacimento. Un milione di euro a lei non sono niente anzi questa pubblicità, anche se negativa per lei, le fa guadagnare molto di più. Perciò chiedo ai suoi followers di smetterla di osannarla e seguirla. È una donna insignificante che ha saputo cogliere l’attimo

Pier Luigi
Pier Luigi
4 mesi fa

Non si legge ancora il commento di difesa dell’imprenditore coratino di Antonio Caputo.